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mercoledì, Maggio 15, 2024

    Amazzonia, immenso polmone verde

    “Un genitore saggio lascia che i figli commettano errori. È bene che una volta ogni tanto si brucino le dita.” Mahatma GhandiQuesto mese racconto di una terra lontana che ho visitato la prima volta nel 1989 con l’amico Gigi Fiorio e la seconda nel 2007 con mia madre Piera , mio fratello Stefano e mia cognata Sandra.

    Quando si pensa ai viaggi in Brasile la scelta è tra le grandi città della costa come Rio de Janeiro, Salvador de Bahia o Natal, le città storiche come Ouro Preto (Cose Nostre luglio 2014) oppure la natura del Pantanal (Cose Nostre febbraio 2011). Questa volta andiamo a vedere il polmone verde del mondo, l’Amazzonia. Un territorio sterminato grande quasi come l’Europa, situato nel cuore del Sud America. Si tratta del più grande ecosistema del mondo con una biodiversità unica, composta da oltre 2 milioni di specie di insetti, 40.000 specie di piante, oltre 2.000 di pesci, circa 400 di rettili e 1300 di uccelli e ben oltre 400 specie di mammiferi. Gli animali simbolo dell’Amazzonia sono: il giaguaro, il più grande felino del Sud America, lungo oltre 2 metri arriva a pesare sino a 120 chili. Buon nuotatore, vive soprattutto di notte ed è un animale solitario. Il capibara, il più grosso roditore del pianeta, può arrivare ai 130 centimetri di lunghezza e 70 chili di peso. L’Inia o delfino rosa, può raggiungere i 3 metri di lunghezza ed è il delfino più colorato del mondo. L’Ara Macao, uccello simbolo della foresta tropicale, vive in coppia e arriva a percorrere in volo sino a 25 chilometri al giorno in cerca di cibo. Il bradipo, uno degli animali più singolari dell’Amazzonia è noto per la sua lentezza e dorme circa 20 ore al giorno. Tra i piranha si stima che ci esistano tra le 30 e le 60 differenti specie: alcune di queste sono vegetariane, ma altre non esitano a dedicarsi al cannibalismo quando il cibo scarseggia. In gruppo i piranha rossi, particolarmente aggressivi, possono attaccare anche grandi mammiferi. Tra le bellezze naturali della foresta amazzonica c’è ovviamente il Rio delle Amazzoni, un fiume immenso lungo oltre 6.000 chilometri con oltre 1.000 affluenti, tra cui l’enorme Rio Negro e il Rio Japurá.

    Per visitare l’Amazzonia si può trovare una sistemazione all’interno dei lodge, quindi pernottando all’interno della foresta in strutture a basso impatto ecologico, per stare a contatto con la natura ma con un minimo di comodità.

    La popolazione indigena

    Oggi in Brasile vivono oltre 300 tribù per un totale di quasi 900.000 persone, lo 0,4% della popolazione del paese. Il governo ha riconosciuto alla sua popolazione indigena 690 territori, pari a circa il 13% del suolo brasiliano. Le tribù della regione come quelle dei Tupi, dei Cariban o dei Arawak vivono in perfetta sintonia con la foresta amazzonica, essendosi adattati in millenni a prendere semplicemente quello che serve loro per vivere.

    Nonostante i secoli di contatto con le società limitrofe, nella maggior parte dei casi questi popoli hanno mantenuto con fierezza la loro lingua e i loro costumi.

    Gli Yanomami sono il popolo con il territorio più vasto. I 27.000 membri della tribù vivono in relativo isolamento e occupano circa 9 milioni di ettari nell’Amazzonia settentrionale, un’area grande come il Nord Italia. La tribù più grande dell’Amazzonia brasiliana è quella dei Tikuna, composta da 40.000 individui. Oggi molti dei popoli amazzonici sono ridotti a meno di 1000 individui. Gli Akuntsu, ad esempio, sono rimasti solo in cinque, mentre gli Awá sono 450.

     

    Manaus

    La capitale dello Stato dell’Amazzonia situata tra il Rio Negro ed il Rio delle Amazzoni è considerata la porta di ingresso alla regione. Si tratta di una città di circa due milioni di abitanti, una realtà difficile dove convivono molte contraddizioni del Paese come povertà e ricchezza, sviluppo e natura, ecologia ed inquinamento.

    La città è sempre stata un importante snodo commerciale soprattutto per prodotti come il caucciù, ma dopo la crisi degli Anni Cinquanta, del secolo scorso è riuscita a reinventarsi fino a diventare un importante polo industriale di prodotti tecnologici.

    Oggi rappresenta una realtà divisa tra un’anima naturale ed una votata allo sviluppo ed alla modernità, con un’economia divisa tra il turismo ecologico e le nuove industrie di produzione.

    Manaus è una città che mostra ancora i segni del colonialismo e preserva la sua storia, con chiese, cattedrali e musei che ne raccontano la nascita e lo sviluppo oltre che preservare le sue radici.

    Tra le cose da vedere e visitare a Manaus ci sono sicuramente la Chiesa di São Sebastião risalente al 1888 e con elementi stilistici gotici e neoclassici e le chiese di São Sebastião e São Francisco de Assis.

    Molti i musei presenti che ne preservano la storia ed il rapporto con le comunità indigene, diversi dei quali collocati all’interno di un’area culturale molto importante, il Palacete Provincial, che per oltre 100 anni è stato il quartier generale della polizia per poi essere restaurato e rivalutato a centro culturale della città.

    All’interno della sua struttura si trovano diversi musei come il Museo delle Immagini e dei Suoni, un importante centro espositivo incentrato sulle arti visive ed uditive, la Pinacoteca, il Museo di Archeologia ed un importante Centro di Restauro.

    Molto importante è il Museo dell’Amazzonia situato in Avenida Margarita, uno spazio aperto con strutture espositive, dove sono preservate specie rare di vegetali ed animali appartenenti alla Foresta amazzonica, con esposizioni sulle culture indigene, la biosfera amazzonica e le tecniche di costruzione antiche.

    Altrettanto importanti sono il Museo Casa Eduardo Ribeiro, dove è presente una esposizione permanente di oggetti di uso comune, mobili ed opere d’arte del XIX secolo, ed il Museo Amazzonico, un centro espositivo di arti ed opere legate alla cultura amazzonica, con dipinti, opere e sculture di artisti rinomati.

    Uno dei simboli di Manaus è il Teatro Amazonas, il teatro dell’opera aperto nel 1896, con splendidi interni lavorati ed ottime pitture raffiguranti i paesaggi tipici dell’Amazzonia, con oltre 700 posti a sedere.

    Tra i tanti parchi della città ci sono il Parco Municipale dove sono custodite alcune specie rare di piante e mammiferi, il Parco di Sumauma dedicato al turismo ecologico con una grandezza di 53 ettari, dove è possibile fare escursioni tra i tanti percorsi tracciati avvistando specie rare di scimmie e altri mammiferi.

    Le spiagge più belle da vedere

    Manaus non si trova sulla costa e non è bagnata dall’oceano, però vanta alcune bellissime spiagge fluviali grazie all’enorme Rio Negro che sembra quasi un mare sterminato.

    La spiaggia più famosa di Manaus è sicuramente la Praia Ponta Negra, in un’area che grazie ad un progetto di riqualificazione urbana oggi è stata trasformata in uno dei migliori quartieri della città.

    La spiaggia è molto naturale e si può anche fare il bagno, ma è necessario prestare attenzione ai coccodrilli, rimanendo nelle aree segnalate e vigilate dai bagnini.

    Uno spettacolo da non perdere è il tramonto che dalla spiaggia di Ponta Negra regala un panorama unico, molto romantico e perfetto per una foto ricordo.

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    Giovanni Cravero
    Giovanni Cravero
    Giovanni Cravero meglio conosciuto come Vanni, nato nel 1952 a Caselle di professione Agente di Commercio da sempre e da sempre con la grande passione di andare in giro ovunque sia possibile. Ho cominciato a muovermi all’età di 17 anni e senza soste questo mi ha portato a vedere ad oggi oltre 80 Paesi in tutti i 5 continenti, oltre 800 località e oltre 200 Siti Unesco, che come mi dice Trip Advisor rappresentano oltre il 60% della Terra.

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