Domenica 15 dicembre, in concomitanza con la consegna del premio al Casellese dell’Anno la Pro Loco presenterà anche l’uscita dello Stradario storico della città di Caselle, un libro dal titolo Andar per memorie di strada in strada autore Gianni Rigodanza, 140 pagine a colori formato 17 per 24 con allegata un’aggiornata cartina topografica del posto. Questo libro in sé non è una novità assoluta, infatti lo Stradario nacque nel 2011 e nel corso degli anni ebbe degli aggiornamenti, uno soprattutto per l’avvento di Mappano Comune. Edizioni queste consistenti in tirature di solo alcune copie, delle quali una consultabile nella nostra Biblioteca comunale. In più questo Stradario, che comprendeva anche il Mappano, alcuni anni fa è stato inserito interamente nel sito istituzionale del Comune di Caselle e pertanto consultabile da chiunque.
Ora, invece, grazie all’Associazione Pro Loco, nel quadro delle manifestazioni per il 50° di fondazione, lo manda in tipografia per essere stampato in numerose copie in modo che possa entrare in tutte le famiglie casellesi. Non è un romanzo, in pratica è un vademecum – costato molte ricerche – che oltre all’indubbia utilità nel trovare vie e piazze contiene tantissime voci, dati e immagini che in buona parte coprono la storia della città. Quest’edizione che esce ora oltretutto è stata riveduta graficamente e arricchita di foto dallo staff della Pro Loco con Sergio Cugno in primo piano. E mentre vi ricordiamo che nel prossimo numero di Cose Nostre daremo più precise indicazioni in merito a questo non piccolo evento editoriale, di seguito diamo uno stralcio della presentazione che si trova nel libro.
“Questa pubblicazione parla soprattutto di un mondo che un tempo era dei nostri padri e che oggi è nostro e dei nostri figli, quest’andar per strade cercando di toglierle da polverose incrostazioni ridandole il fascino delle cose che sopravvivono al tempo, trova una valida giustificazione, oltre che una sua indubbia utilità.
Molte vie e piazze i casellesi più anziani le ricordano ancora come i posti della loro infanzia, quando ancora regnava il tempo lento delle parole e la possibilità di trovare un respiro nel grande mare della immaginazione. Oggi andiamo di fretta, e così la cosiddetta “narrazione del territorio” diventa sempre più necessaria. Non con parole polverosamente erudite, ma con semplicità e passione per fornire uno strumento da capire e consultare facilmente.Certo la complessità di questo “stradario” con le sue tantissime voci da elencare e descrivere, con il suo continuo mutare avrà degli errori e delle imperfezioni, delle quali ci scusiamo fin d’ora. S’è cercato più che altro di fermare personaggi e storie della nostra Caselle, del paese delle ombre veloci – perché è un posto nel quale gli aerei fanno l’occhiolino ai campanili – con un lavoro più giornalistico che storico, senza nessuna pretesa di alzare altari, di togliere spazi, di cercare riflettori. È un ritrovare nomi, fermando tracce e storie del passato, ma che sono anche scie per il futuro.
Caselle Torinese conserva evidenti tracce della propria storia secolare e su queste radici e su queste scie cerca di costruire e riannodare il proprio futuro. Caselle è sede, tra l’altro, di un aeroporto internazionale, e nel continuo tentativo di aprirsi all’esterno cerca di divincolarsi – a volte goffamente – da semplice periferia della vicina metropoli sabauda per diventare sempre più un posto per vivere, per vivere meglio. Semplicemente, per continuare ad essere un piccolo nome che vola in tutto il mondo”.
Gi.Ri.