Viviamo in un’epoca in cui sempre di più imperversa l’individualismo e si manifesta sempre con maggior difficoltà l’attenzione verso il prossimo. In un mondo sempre più consumistico a volte si perde la vera essenza di cosa stiamo vivendo e come. Quindi parte la rincorsa ai regali, agli addobbi, all’apparenza. Ma nel mese di dicembre, con la ricorrenza del Natale, si viene intercettati anche da messaggi di speranza e di attenzione verso il prossimo.
Papa Francesco nella Lettera Apostolica “Admirabile signum” ricorda che “Il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia. Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui.”
Analogie che si ritrovano nella Lettera di Monsignor Cesare Nosiglia alle famiglie dell’Arcidiocesi di Torino e della Diocesi di Susa in occasione del Santo Natale 2019, dove scrive “Dentro di noi resta la nostalgia delle esperienze belle e semplici del Natale che abbiamo vissuto da bambini; resta lo stesso piccolo noi di un tempo, soffocato oggi da tante altre esigenze e problemi, ma pur sempre desideroso di affetti sinceri, di incontri gioiosi, di speranze e certezze non deluse. È un mondo, quello di oggi, spesso artefatto, dove il luccichio delle cose e l’apparire prevalgono sulla sostanza del messaggio e del contenuto; dove lo spettacolo diventa realtà e dove la realtà diventa teatro e noi, da spettatori diventiamo attori, che recitano una parte già scritta e per di più da altri registi; dove si consuma a volte una gara spietata per arrivare primi e superare gli altri o per mantenere comunque il potere acquisito con tanta fatica.”
Al di là della fede e del modo di vivere la festa del Natale, il richiamo alla semplicità e alla gioia, è un richiamo forte che in un mondo dove imperversa sempre di più una predisposizione all’odio.
Buon Natale a tutti noi!