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martedì, Maggio 14, 2024

    Semel in anno

    Editoriale n. 526

    Almeno una volta all’anno.
     

    Almeno una volta all’anno lasciamoci alle spalle questi tempi densi e cupi e proviamo a tornare a respirare.

    Lo so, non è facile. Tuttavia, quando molto se non tutto sembra perso, rifugiarsi tra gli affetti più cari è la cosa migliore.

    Quanto tempo passiamo circonfusi, accerchiati da banalità alle quali assegniamo un valore che non gli compete? Quante volte, ogni giorno, non sappiamo toglierci di torno  l’inutile e il superfluo, finendo stritolati, senza fiato?

    E non è un procedere per ulteriori semplificazioni quello che chiedo, semplicemente mi piacerebbe che per una volta, e proprio in questo periodo, tornassimo a ribadire nel cuore e nella mente quali sono le vere priorità.

    Ciechi, sordi, sfiniti da questa società che conosce il prezzo di ogni cosa, ma di ogni cosa non conosce più il reale valore, vaghiamo alla deriva senza mete certe.

    Le feste che si approssimano potrebbero essere il giusto momento per tornare a riappropriarsi di ciò che conta veramente. E non c’è nulla che conti veramente quanto gli affetti più cari. Peccato che troppo spesso ce ne accorgiamo quando le assenze si fanno dense, quando il vuoto riempie ogni nostro pensiero.

    C’è una canzone bellissima di Van Morrison, scritta troppo tempo fa che dice: “Have I told you lately that I love you?”,  che un po’ liberamente potremmo tradurre con un: “Ma da quant’è che non ti dico che ti amo?”

    É così, tutto passa in second’ordine: tutti i giorni diventano uguali e si srotolano uno appresso all’altro: un giorno dopo l’altro… spesso non troviamo neppure più un istante per dirlo e dircelo.

    Sì lo so, Natale può essere un periodo tremendo: con tutto quello che si porta appresso, per chi vive nel dolore rinfocola ancor di più lo strazio.

    Sono troppi quelli che stanno patendo. Allora proprio per questo la vicinanza, la comunanza, il tornare a regalare amore senza chiedere nulla in cambio,  vivere davvero senza il filtro di uno schermo, può marcare la differenza.

    Tornare ad ascoltare, avere la certezza di essere ascoltati, avere occhi buoni che ti guardano e sanno guardare senza infingimenti, può dare un senso nuovo.

    Solo per questo periodo? Solo in questo periodo? Cominciamo a farlo, poi si vedrà.

    Abbiamo bisogno di ritrovarci e solo nei sentimenti più profondi abbiamo la speranza, la certezza di riuscire a farlo.

    Frasi da Baci Perugina, roba da film di Frank Capra?

    Può darsi, ma sapessimo ritrovare anche solo per un istante lo stupore bambino, l’innocenza dell’età in cui è benedetto ogni singolo fiocco di neve sono arciconvinto che staremmo tutti meglio.

    Il mio caro Bear, col suo stile corrosivo di sempre, mi dice che la realtà è un’altra, che le famiglie attuali sono baravantane assai oggidì e che spesso i deschi natalizi sono forieri di troppe faide e, purtroppo, ha ragione. Tuttavia, se vogliamo concederci ancora una possibilità, prima che tutto vada definitivamente alla malora, non possiamo che provare a ripartire dagli affetti più cari.

    Certo, occorrono a volte sovrumani sforzi per tornare a provare ad amare, per cancellare coltri e opacità, ma da qualche parte occorre cominciare.

    L’augurio che vi faccio è che possiate essere sereni e felici in seno alla vostra famiglia quanto lo sono io.

    Spesso non me lo dico abbastanza ed è per questo che quest’anno guarderò al tavolo del mio Natale in modo diverso: amo e sono amato e, credetemi, non c’è cosa più bella e che valga di più.

    Buone Feste a tutti e che l’amore vi protegga.

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    Elis Calegari
    Elis Calegari
    Elis Calegari è nato a Caselle Torinese il 24 dicembre del 1952. Ha contribuito a fondare " Cose Nostre", firmandolo sin dal suo primo numero, nel marzo del '72, e, coronando un sogno, diventandone direttore responsabile nel novembre del 2004. Iscritto all' Ordine dei Giornalisti dal 1989, scrive di tennis e sport da sempre. Nel corso della sua carriera giornalistica, dopo essere stato collaboratore di prestigiose testate quali “Match Ball” e “Il Tennis Italiano”, ha creato e diretto “Nuovo Tennis” e “ 0/15 Tennis Magazine”, seguendo per più di un ventennio i più importanti appuntamenti del massimo circuito tennistico mondiale: Wimbledon, Roland Garros, il torneo di Montecarlo, le ATP Finals a Francoforte, svariati match di Coppa Davis, e gli Internazionali d'Italia per molte edizioni. “ Nuovo Tennis” e la collaborazione con altra testate gli hanno offerto la possibilità di intervistare e conoscere in modo esclusivo molti dei più grandi tennisti della storia e parecchi campioni olimpionici azzurri. È tra gli autori di due fortunati libri: “ Un marciapiede per Torino” e “Il Tennis”.

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