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giovedì, Maggio 16, 2024

    Tatoo…che passione!

     
    FortissimaMenteWEBI tatuaggi sono ora considerati un’arte. I disegni sulla pelle sono così diffusi che dal 2016 sono nel paniere dei beni dell’ISTAT. Il tatuatore è un mestiere svolto non raramente dai diplomati del liceo artistico, che trovano in questo ambito molte più potenzialità di guadagno che in altri settori dell’arte. Esistono poi molti corsi per diventare tatuatori. E che dire degli studi di tatuatori? Ogni paese ne ha almeno uno. Per non parlare poi delle riviste dedicate all’argomento. Dopo queste considerazioni, è quindi superfluo aggiungere che i tatuaggi sono sempre più amati da ogni fascia della popolazione, al contrario di un tempo, quando questi disegni permanenti potevano essere trovati solo sul corpo di pochi personaggi da considerarsi “poco di buono”.
     
    Data questa grande diffusione, la psicologia non poteva quindi non occuparsi del fenomeno studiandolo. Ci si è preposti di rispondere ad alcune domande, che magari alcuni di voi si sono posti e alcuni altri, essendo appassionati della questione, ne conoscono già le risposte.
     
    Chi sono, e quanti sono, le persone che hanno almeno un tatuaggio? Tatuarsi è diventato un fenomeno di massa che interessa ogni fascia di età. Fino agli anni novanta, si tatuavano per lo più gli appartenenti ad alcune nicchie, come i punk, gli skinhead. Sia i maschi che le femmine apprezzano i tatuaggi, ma di solito le donne preferiscono tatuaggi più piccoli e più discreti, mentre gli uomini prediligono quelli più appariscenti. Pensate che tra la popolazione degli Stati Uniti, circa il 55% dei giovani ha un tatuaggio, da loro è quasi raro non averlo.
     
    C’è una relazione tra il tatuaggio e la personalità di chi lo porta? Gli studi attuali sono piuttosto contraddittori, proprio perché, come ho scritto prima, ormai si tatuano un po’ tutti. Le prime ricerche a disposizione indicavano che le persone tatuate fossero estroverse, bisognose di farsi notare e più aggressive, ma i recenti studi smentiscono queste conclusioni.
     
    Perché ci si tatua? In effetti, c’è da chiedersi perché una persona voglia sottoporsi ad un trattamento che richiede sangue e dolore. Non è pensabile che siano semplicemente degli accessori di moda, essi nascondono delle motivazioni più profonde. I motivi più generali sono: ricordarsi di un evento speciale o di una persona cara (pensiamo a chi si tatua nomi o date), sentirsi più belli, sentirsi padroni del proprio corpo (chi si tatua dopo aver subito un trauma) ma a volte, è la semplice influenza degli altri (i giovani che hanno gli amici tatuati desiderano farsi il tatuaggio). Altri motivi possono essere legati al mettersi alla prova sulla propria resistenza fisica, dato che i tatuaggi vengono fatti sperimentando dolore, oppure per mostrare di andare contro alla società o ai propri genitori. In quest’ultimo caso danno un senso di libertà: “del mio corpo faccio cosa voglio”. Raramente nella società occidentale le persone si tatuano per motivi religiosi o spirituali. Certe volte con il tatuaggio la persona può esprimere quello che desidererebbe essere ma non è: un drago spaventoso tatuato sul braccio di un timido impiegato.
     
    Perché questo fenomeno si sta diffondendo così tanto proprio adesso?Sicuramente è di aiuto il fatto che il tatuaggio è ormai culturalmente accettato. Gli psicologi sostengono che sta cambiando sempre di più la società, ci sono sempre meno certezze e le persone sanno che l’unica cosa che sicuramente gli appartiene è il proprio corpo, su cui si concentrano tantissimo. Oltre ai tatuaggi, sono tante le ore spese nelle palestre, nei centri estetici, nella ricerca della dieta giusta. Anni fa, quando le religioni influenzavano ancora molto la vita delle persone, il corpo veniva considerato il tempio di Dio, nessuno avrebbe osato modificarlo, mentre oggi è il tempio di sé stessi e ognuno lo mette in mostra come meglio crede.
     
    Esiste poi il fenomeno inverso: i pentiti che cancellano il loro tatuaggio. Perché questo avviene? A volte ci si sente insoddisfatti da subito: il tatuaggio appena fatto proprio non piace. Altre volte ci si sente cambiati, si cambiano i valori, lo stile di vita, il lavoro oppure il compagno e il tatuaggio può diventare scomodo. I tatuaggi per loro natura sono indelebili, ma la moda cambia velocemente, la stessa cosa accade nella moda dei tatuaggi e si sente la necessità di togliere un disegno fuori moda. Per tale motivo, anche la rimozione dei tatuaggi è una tecnica che sta facendo passi da gigante.
     
    Concludendo, sono vari i motivi che possono spingere una persona a tatuarsi. Le persone che hanno i tatuaggi possono essere differenti per età, cultura e carattere ma, quello che è certo, è che la visione del corpo è cambiata. Il nostro corpo non è più da accettarsi per quello che ci è stato dato in “dotazione”, ma possiamo modificarlo a nostro piacimento, abbellendolo (o abbruttendolo, dipende dai punti di vista!), con piercing, tatuaggi, operazioni estetiche, diete e sport.
     
    Per maggiori informazioni visita il sito: www.psicoborgaro.it

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