Caro Direttore,
ti trasmetto un pensiero sui vaccini pervenutomi da un caro amico comune, il dottor Stefano Dinatale – uno che crede fermamente nella sua professione medica, al di sopra di ogni razza e di ogni credo politico -, pensando che la sua divulgazione possa essere utile ai tanti indecisi, quelli combattuti se vaccinarsi oppure no, inondati come sono da una infondemia che rende vulnerabile la decisione finale e l’unica sensata.
Ed ecco l’indispensabilità di un dialogo sereno e rassicurante con il proprio medico di famiglia. Proprio come è avvenuto nel caso che leggerai.
Lui l’ha titolato così: “Ecco perché ce la faremo”
“Avevo una NO-VAX tra i miei pazienti. Donna di 80 anni, mai fatto un vaccino ad oggi.
Ho chiamato anche lei il giorno 15 febbraio, giorno in cui noi medici di famiglia abbiamo iniziato a registrare sulla piattaforma Covid i nostri Over 80 da vaccinare. Tra un tripudio di “sì” e qualche “no” motivato e concordato, è arrivato anche il suo di “no” decisamente atteso.
L’ho invitata a venire in ambulatorio il giorno successivo e ci siamo confrontati. Il suo era un no inamovibile, ma già solo il fatto che avesse accettato di venire a parlarne, mi dava un filo di speranza affinché la scienza potesse vincere sulle sue paure.
“In tv han detto che non lo farà nessuno”, “non mi faccio avvelenare”, “l’han fatto troppo presto questo vaccino”, “a me tanto la febbre non viene mai”.
Rinuncio o vado avanti? Non mollo! Ci salutiamo, dopo un lungo confronto, con la promessa che ci avrebbe pensato.
Son passati dieci giorni. Probabilmente avrà trascorso questo periodo immersa in riflessioni sofferte, in dubbi angoscianti ed in notti insonni, ma ieri ho ricevuto un messaggio che deve dare speranza a tutti noi: “Mi vaccino, mi aggiunga”. Non una scelta obbligata, ma ragionata. La luce che vince sul buio.
Non è il vaccino a sconfiggere il Covid, ma i vaccinati. E da ieri il Covid ha un amico in meno.
Mi auguro che questa mia paziente possa essere un esempio per chi ancora nutre qualche dubbio su questo vaccino, continuando a stare, seppur inconsapevolmente, dalla sua parte.
Ci possiamo salvare solo tutti insieme.”
Mauro Giordano