Il Natale, come si sa, è stato da tempo trasformato da festa religiosa a festa del consumo. Una consuetudine che comporta uno spreco di spesa per le casse private, ma in certi casi anche per quelle pubbliche. Coprire le vie del centro con le luminarie natalizie, oltre al costo di montaggio/smontaggio, comporta inevitabilmente un consumo energetico. La nuova Giunta del sindaco Marsaglia, insediatasi recentemente, ha dichiarato che quest’anno vorrebbe evitare questa spesa. Non è più un segreto per nessuno, il fatto che dovremmo affrontare un autunno/inverno cercando in tutti modi di ridurre i consumi energetici. Non solo il gas, ma indubbiamente anche l’energia elettrica, che in buona percentuale viene prodotta appunto consumando gas. Non sarebbe possibile invece investire quei soldi diversamente? Considerando che l’energia non è inesauribile, si potrebbe, ad esempio, fare una seria formazione per cittadini, tecnici e dipendenti pubblici sul risparmio energetico. Aggiungerei alla lista anche i commercianti, perché anche loro si sono visti raddoppiare le bollette, ma, come tutti noi, ligi alle loro abitudini, faticano a risparmiare. Così il Comune potrebbe dimostrare ai cittadini che amministrare virtuosamente e a favore della collettività è possibile. Inoltre sarebbe bello trovare modi diversi e originali di festeggiare senza sprecare. Basterebbe ritornare alla saggezza popolare dove con poco, ma con molta inventiva, fantasia, capacità e vera tradizione si festeggiava allegramente. Ma allora eravamo arretrati, oggi siamo moderni e quindi ci possiamo permettere questo spreco, dopodiché, si salvi chi può. Premetto che questo è il mio modesto parere personale, da persona con anima ambientalista, che non corrisponde a quello di coloro che sperano che le festività di fine anno portino un pò di ossigeno alla cassa del negozio. Debbo riconoscere che a beneficiare di una gradevole atmosfera natalizia sarebbe principalmente il commercio locale, anche se oggi i cittadini si rivolgono alla grande distribuzione, e soprattutto alla rete. Certo, questo nostro centro storico, già abbastanza trascurato dai residenti, lasciato nel periodo natalizio senza un’impronta delle festività sarebbe molto triste. Mi sono permesso d’intervistare alcuni esercenti e ho registrato che c’è piuttosto malcontento per la decisione del Comune, anche perché, mi dicono, che i fondi siano disponibili e non si possono dedicare ad altre attività. Mi è stato anche detto che il Comune, seguendo il percorso che porterà Caselle a divenire “comunità costruttrice di gentilezza”, vuole proporre, come alternativa alle luminarie, addobbi di colore viola (il colore della gentilezza) in tutti gli esercizi commerciali. In realtà, se ho ben capito, nessuno di loro sa con precisione di che si tratta, ma tutti indistintamente si sono dichiarati perplessi se non addirittura scettici. È evidente una mancanza d’informazioni precise. A questo punto ho rivolto la domanda di chiarimenti all’assessore competente nella persona dell’avvocato Giuliana Aghemo. Riporto quanto gentilmente mi ha comunicato: “Il messaggio che ha voluto lanciare l’Amministrazione con il progetto “Natale: Caselle si accende di Gentilezza” rappresenta un’opportunità per far parlare di sé. Il colore della Gentilezza è il lilla e non il più lugubre viola. Un Natale tinto di Gentilezza, proprio perché diverso dai canoni tradizionali, è finalizzato ad attirare curiosi, avventori e clienti. L’allestimento e gli addobbi dei punti illuminati della città verranno realizzati con luci a led a basso consumo. Questo non significa che Caselle resterà al buio per il periodo delle Festività Natalizie. Verranno coinvolte tutte le scuole nell’ottica di far confezionare a bambini e ragazzi i decori per i classici alberi di Natale che verranno installati in piazza Boschiassi per il periodo delle feste e, poi, piantati nei giardini delle medesime strutture scolastiche. Sono poi allo studio la realizzazione e l’organizzazione di eventi ed intrattenimenti tipicamente natalizi: per cui non vivremo un’atmosfera natalizia amara, ma semplicemente sarà un po’ diversa dal solito”. Auspico che la proposta sia tale da soddisfare, almeno in parte, le esigenze di coloro che spendono molto del loro tempo per raggiungere un ritorno economico adeguato all’impegno e all’investimento dedicato e possa piacere ai cittadini.
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