Come faccio a scegliere?

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FortissimaMenteWEBIl mondo è sempre più complesso e prendere delle decisioni non è semplice. Gli psicologi si sono occupati di capire cosa succede nella testa delle persone quando devono scegliere. Qual è il modo migliore di pensare per fare una buona scelta? Ci sono persone che sono molto ponderate, si prendono del tempo per raccogliere informazioni, capire, informarsi. Queste persone adottano un metodo razionale. Altri invece decidono di pancia, ovvero scelgono senza stare a riflettere troppo. Questo secondo tipo di persone adottano un metodo intuitivo. Ma cosa sarà meglio? Per prima cosa bisogna stabilire che cosa è l’intuito, che è stato definito come la capacità di conoscere senza riflettere o ragionare. Il modo di pensare intuitivo è più veloce, ci permette di reagire immediatamente quando abbiamo una grande opportunità oppure siamo sottoposti ad una minaccia. Nella vita purtroppo non sempre abbiamo tempo sufficiente per pensare e valutare. L’aspetto negativo dell’intuito è che è soggetto a molti più errori della razionalità, che è un modo di pensare più lento ma preciso. Gli studi dei neuroscienziati mettono in dubbio che una persona utilizzi solo il metodo intuitivo oppure solo il metodo razionale per prendere delle decisioni, ma sembrerebbe esserci in ognuno di noi una collaborazione tra i due modi di pensare. Dagli esperimenti fatti sembrerebbe che per prendere una buona decisione, più una persona ha esperienze in un certo settore, più può permettersi di essere intuitivo mentre, se l’intuito viene utilizzato da persone poco esperte, molto probabilmente porterà ad una decisione non ottimale. Le persone meno esperte hanno quindi bisogno di prendersi più tempo e decidere in modo razionale, gli esperti possono permettersi di essere intuitivi.
 
Quando prendiamo una decisione dobbiamo inoltre fare attenzione ad alcune trappole mentali, che sarebbe importante contrastare perché ci fanno decidere in base a dei pregiudizi. Qui di seguito vi svelerò quali sono.
 
IL VANTAGGIO IMMEDIATO: scegliamo cosa ci porta un piccolo beneficio oggi e perdiamo di vista un vantaggio futuro ancora più importante. Ad esempio, non possiamo rinunciare alle vacanze estive anche se questo potrebbe comportare difficoltà a rispettare la scadenza delle rate dell’auto in autunno.
 
LA RIPETIZIONE: vedere in modo ripetuto un prodotto ci porta a sceglierlo inconsapevolmente. Questo è l’effetto delle pubblicità martellanti.
 
LA RAPPRESENTATIVITÀ: ci facciamo guidare dalle notizie che ci colpiscono di più e non dalle statistiche. Ad esempio, è molto più bassa la possibilità di avere un incidente aereo rispetto che uno automobilistico, eppure la fobia dell’aereo è molto diffusa!
 
RESISTENZA PSICOLOGICA: più le persone ci chiedono di cambiare un atteggiamento, più noi ci ostiniamo a mantenere un comportamento dannoso. Ad esempio: il fumatore incallito fuma ancora più convinto.
 
LA PRECEDENZA: diamo maggiore importanza alle caratteristiche che ci vengono rappresentate per prime. Quindi, il buon venditore, prima decanterà i vantaggi del prodotto, e solo in seguito i possibili inconvenienti. Se facesse il contrario, difficilmente riuscirebbe ad affascinare il cliente.
 
LA CONGRUENZA: il cervello fa compiere azioni legate ad un bisogno immediato. Ad esempio se si va a fare la spesa quando si ha fame è dimostrato che si riempie di più il carrello.
 
PAURA DI PERDERE: quando non si hanno informazioni chiare, si sceglie sempre il minimo svantaggio e non la possibilità di ottenere di più.
 
LA CONFERMA: tutti noi abbiamo dei pregiudizi o delle aspettative. Quando ci confrontiamo con l’opinione degli altri, tende a rimanerci impressa solo la parte del discorso che conferma cosa già sappiamo.
 
LA CONFORMITÀ: vogliamo essere come gli altri. Questo ci porta a preferire oggetti che le persone intorno a noi utilizzano o di cui parlano. È dimostrato che alcune bevande sono considerate più gustose perché sono di una marca molto diffusa.
 
INERZIA: tendiamo a non decidere e a mantenere la nostra situazione attuale piuttosto che cambiare per ottenere un vantaggio. Ad esempio, accetto di pagare una bolletta più salata ma non cambio la compagnia telefonica.
 
Le difficoltà a decidere spesso mandano in crisi le persone perché, come citato sopra, le decisioni da prendere sono importanti, ci sono troppi fattori di cui tenere conto e le trappole mentali traggono in inganno. Il dover decidere può provocare così tanta tensione da chiedere un supporto psicologico. Non è raro avere pazienti che chiedono la possibilità di confrontarsi prima di decidere di cambiare lavoro, scegliere l’università, sposarsi o separarsi. In generale, spiego loro che non c’è mai una cosa giusta o sbagliata da fare, ma tanto dipende da come sono fatti loro e dalle loro condizioni di vita in un dato momento. Che siano basate sull’intuito o sulla razionalità, le decisioni importanti non devono essere guidate dall’impulsività del momento.
 
Per maggiori informazioni visita il sito: www.psicoborgaro.it
 
 
 
 
 
 
 
 
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