Da Palermo a Caselle, con amore

Intervista con l’assessore casellese Gerlando Bontà

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Buongiorno Gerlando. Anche il tuo nome di battesimo suggerisce che, forse, non sei originario delle valli di Lanzo. Raccontaci un poco di te, e di come sei arrivato qui a Caselle.

Sono nato ad Agrigento, nel 1988. I miei si sono poi spostati a Palermo, dove ho studiato e frequentato l’università, alla facoltà di ingegneria. Di Palermo è anche Deborah, la donna che ora è mia moglie. Quando ero ancora laureando, a inizio 2013, ho fatto i test Almalaurea e sono stato contattato da una grossa multinazionale, che cercava neoingegneri per il suo settore biomedicale. Ho fatto dei test con loro, che servivano a verificare la mia idoneità a utilizzare strumentazione chirurgica; cercavano infatti personale da formare nell’assistenza all’impianto di protesi spinali. Superati i test e fatta una specifica formazione, ho cominciato a lavorare per loro, operando in tutta la Sicilia.
Nel frattempo, anche Deborah stava cercando lavoro. Lei è diplomata al liceo psicopedagogico (le ex magistrali, per intenderci), ed era entrata nelle graduatorie scolastiche. Aveva quindi fatto domanda a tappeto, negli istituti del Torinese.

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Perché proprio a Torino e provincia?

(Gerlando ride) Qui entra in gioco il secondo amore della mia vita, la Juventus. Io sono un tifoso sfegatato, e ho fatto pressione su Deborah perché le domande le facesse su Torino. Quando poi sono arrivate le prime convocazioni, da Buttigliera, Rivoli, eccetera, assieme consultavamo la mappa per vedere la posizione. Quando è arrivata la convocazione dall’Istituto Comprensivo di Caselle, ho capito che era la scelta perfetta: c’era l’aeroporto, e lo Juventus Stadium poco distante.

La storia ci intriga. Come vi siete mossi poi?

Deborah doveva prendere servizio a Caselle a dicembre 2016, il venerdì a cavallo del ponte dell’Immacolata. Il giorno prima ci siamo messi in viaggio in auto, io, Deborah, sua mamma e mio padre. Il viaggio è andato tutto liscio, e alle 3,30 di notte eravamo già a Torino. Per aspettare l’alba ci siamo piazzati nel posto che mi era familiare, il posteggio dello Juventus Stadium. Il mattino Deborah ha preso servizio alla Andersen, e io mi sono attivato per cercare alloggio in affitto, e ho trovato un monolocale in Strada alle Fabbriche. Da lì è cominciato un periodo in cui avevo praticamente il posto fisso sul volo Ryanair per Caselle, per passare ogni fine settimana insieme a Deborah. In quei mesi, ho cominciato a conoscere gente di Caselle, e ho scoperto che la vita in un piccolo centro, com’è Caselle rispetto a una città caotica come Palermo, non mi dispiaceva. Con Deborah ci siamo guardati in faccia, ed è maturata la decisione di spostarmi anch’io. A giugno del 2017 ho cambiato ditta, in quanto quella per cui lavoravo non aveva posizioni libere in Piemonte. Non ho cambiato invece tipo di lavoro, perché un’altra azienda, anche lei attiva nelle protesi spinali, mi ha assunto per coprire l’area geografica di Piemonte e Lombardia. Il lavoro consiste nell’effettuare assistenza specialistica quando vengono effettuati impianti di protesi alla colonna vertebrale. Le operazioni vengono effettuate di solito la mattina, e così in genere c’è compatibilità con la mia attività da assessore.

Ci siamo persi un passaggio. Come è avvenuto il tuo incontro con la politica, e con Beppe Marsaglia.

Eravamo rimasti a giugno 2017 quando mi sono trasferito a Caselle anch’io. Deborah era collega di lavoro con Sonia Fava alla Andersen. Abbiamo cominciato a frequentarci con Beppe e Sonia, tant’è che sono poi venuti al nostro matrimonio, nel 2018 a Palermo.

Venendo alla politica, mi è sempre interessata, anche quando stavo in Sicilia. Politica intesa come servizio alla collettività. Fin da piccolo, in famiglia, mi hanno insegnato il rispetto verso gli altri, tant’è che fin da bambino facevo il boy-scout. Anche qui a Caselle volevo fare qualcosa, e quando ho conosciuto Beppe e la sua storia, gli ho dichiarato la mia disponibilità. Quando lui ha deciso di tornare in campo, gli è venuto naturale chiamarmi.

Nel frattempo, noi avevamo comprato casa in via Colombo. La zona di Via Colombo, si sa, è abitata in prevalenza da “nuovi casellesi”, che poco conoscono e frequentano il resto della città. Io, che ho una certa facilità nel contatto con gli altri, ho messo la faccia con tutti durante la campagna elettorale, e posso dire con soddisfazione di essere risultato nella mia zona il candidato più votato.

Ora tu sei Assessore, con le deleghe per quanto riguarda Politiche Socio-Assistenziali, Pari opportunità, Casa. Fra le pratiche che ora stai gestendo, ci sono i due bandi per gli aiuti a persone e famiglie in difficoltà: uno per il pagamento delle bollette di luce e gas, l’altro per un contributo alle spese di locazione. Come stanno andando?

I due bandi sono da poco scaduti. Sono arrivate tantissime domande e con gli uffici le stiamo esaminando. Speriamo di riuscire ad accontentare tutti.

Con il recente cambio di governo, c’è stata una stretta sul reddito di cittadinanza. Qual è la tua opinione al proposito?

Il reddito di cittadinanza bisogna darlo a chi ne ha veramente bisogno. Chi può lavorare, deve farlo. Da parte nostra come amministrazione ci stiamo adoperando per riuscire a far finalmente partire anche a Caselle i PUC (Progetti Utili alla Comunità).

Sempre in tema di assistenza, che notizie ci sono per il ripristino di tariffe agevolate per i residenti ospiti del Nuovo Baulino?

Il nuovo regolamento è pronto e presto lo porteremo in Consiglio Comunale per l’approvazione.

Grazie Gerlando, e buon lavoro.

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