La visione di Amnesty International è quella di un mondo in cui a ogni persona siano riconosciuti tutti i diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, promossa dalle Nazioni Unite, nel 1948. Amnesty anche quest’anno ha stampato un corposo volume, intitolato “Rapporto sulla situazione dei diritti umani nel mondo”, frutto del lavoro di ricerca in 156 Paesi. Ciascuna relazione è tale da non essere contenuta negli spazi concessi da questo giornale; sono costretto a sintetizzare e mi scuso. Dopo la Russia, l’Ucraina e gli Usa, penso non si possa trascurare il nostro beneamato Paese. In breve, riferito all’Italia, sono perdurate le preoccupazioni riguardo alla tortura su persone fermate dalla forza pubblica. La polizia ha fatto ricorso a un uso eccessivo della forza contro i manifestanti. La violenza contro le donne è rimasta molto diffusa. In alcune parti del paese l’accesso all’aborto non è stato garantito. I livelli di povertà sono aumentati, colpendo gravemente minori e stranieri. Il parlamento non ha esteso la protezione contro i crimini d’odio alle persone Lgbti, alle donne e alle persone con disabilità. I diritti dei rifugiati e migranti sono stati abbondantemente disattesi.
In particolare:
Violenza contro donne e ragazze
Ci sono state 100 uccisioni di donne in episodi di violenza domestica, di cui 59 compiute da partner attuali o ex, un dato leggermente in diminuzione rispetto al 2021. Il parlamento non ha adottato un disegno di legge, presentato nel 2021, volto a rafforzare le salvaguardie per combattere la violenza contro le donne. L’accesso all’aborto è rimasto difficile in molte aree del paese a causa dell’elevato numero di medici che si sono rifiutati di fornire cure abortive. In alcune regioni, il loro numero raggiungeva il 100 per cento del personale medico competente.
Diritti di rifugiati e migranti
Oltre 160.000 persone in fuga dall’Ucraina hanno chiesto protezione temporanea in Italia, ai sensi della direttiva UE sulla protezione temporanea. Le autorità hanno dato loro accesso prioritario ai permessi di soggiorno e ai sussidi per il sostentamento. Su altre rotte, 1.373 persone sono risultate disperse in mare mentre cercavano un luogo sicuro in Italia. Molte erano partite dalla Libia. Sono state 105.140 le persone arrivate irregolarmente via mare, rispetto alle 67.477 del 2021; in molti casi hanno avuto bisogno di soccorso. Oltre 12.000 erano minori non accompagnati. A giugno 21 paesi europei hanno concordato un meccanismo volontario di solidarietà per la ricollocazione di 10.000 richiedenti asilo dall’Italia e da altri paesi del Mediterraneo. Il governo ha approvato nuove regole per limitare le operazioni di salvataggio da parte delle navi delle Ong.: le persone soccorse in mare sono rimaste bloccate per molti giorni prima che fosse loro concesso di sbarcare. Sono proseguiti i procedimenti giudiziari basati sul reato di “favoreggiamento dell’immigrazione illegale”, sebbene in alcuni casi i tribunali abbiano riconosciuto che gli atti di solidarietà non potevano costituire reato. La cooperazione con la Libia sulla migrazione è stata rinnovata, nonostante gravi violazioni da parte delle autorità e delle milizie libiche. Sono continuate le denunce di sfruttamento lavorativo dei migranti, in particolare nell’agricoltura, uno dei settori in cui le persone sono state più spesso sottopagate, e costrette a vivere in alloggi pericolosi e scadenti. Il parlamento non ha inoltre adottato un disegno di legge, in lavorazione da decenni, per garantire un effettivo accesso alla cittadinanza per i figli di cittadini stranieri nati e/o cresciuti in Italia. Oltre un milione e mezzo di minori hanno continuato a subire discriminazioni e difficoltà nell’accedere ai propri diritti.
Fallimento nell’affrontare la crisi climatica
A luglio 2022 è crollata una parte del ghiacciaio della Marmolada, nelle Alpi, provocando la morte di 11 persone. Gli esperti hanno attribuito il distacco del blocco di ghiaccio all’aumento delle temperature globali. A ottobre il Cescr ha espresso il timore che le attuali politiche di riduzione delle emissioni non siano sufficienti, per l’Italia, per adempiere ai propri obblighi nella lotta al cambiamento climatico.