Abbiamo appreso recentemente con piacere la notizia che gli Enti Regionali hanno reso effettiva la convenzione con il Comune di Caselle Torinese, per la concessione gratuita d’uso per 25 anni, con diritto di prelazione per l’eventuale acquisizione dalla Regione, del fabbricato dell’ex-stazione ferroviaria.
La prima parola che abbiamo esclamato è stata “finalmente!”, da tempo in diversi Consigli Comunali e sui giornali si è cercato di riportare l’attenzione dell’Amministrazione attuale (e delle precedenti) sul triste e pericoloso spettacolo sotto gli occhi di tutti, di un edificio storico e di interesse architettonico che sta letteralmente cadendo a pezzi, pericolosissimo per chi transita nelle immediate vicinanze, dove a oggi i costi di una ristrutturazione sono decisamente più alti, rispetto a un minore degrado se la convenzione fosse avvenuta in tempi inferiori rispetto alla dismissione.
Colpevole della lungaggine del tempo passato, in maggior parte, è da attribuire alle procedure che si sa, nella nostra amata Italia devono necessariamente essere superiori a decenni, ma in parte occorre anche evidenziare la lentezza della Amministrazione comunale, dove l’attenzione era ed è stata, semplicemente quella di inviare alcune letterine marginali concentrando gli sforzi, l’impegno e i danari in altre attività di minor interesse, a discapito certo e tangibile del recupero di pezzi di storia Casellese, quali appunto l’ex-stazione e l’ex-Baulino.
L’accusa da parte di molte forze politiche, fra cui la nostra, è stata sempre il mettere in evidenza l’eccessiva “mollezza”, il nascondersi politicamente dietro i ritardi di GTT, della Regione, del Demanio, a giustificazione dell’assenza di atti. Infatti non appena spinti dall’opinione pubblica e dal dibattito politico delle forze di opposizione, l’operazione è entrata subito nel programma elettorale e grossi passi in avanti sono stati effettuati, ma la vena polemica, e questa volta passatecela, ci fa dire … ma perché non si è potuto iniziare prima? perché aspettare che i costi di ristrutturazione lievitassero sino a quelli attuali?
Vogliamo essere propositivi e non passare sempre per critici, ora che l’obbiettivo è stato raggiunto, concentriamoci seriamente e perché no, velocemente, sull’uso futuro del fabbricato, auspicando che venga destinato a progetti rilevanti sul piano sociale, ricreativo, culturale e rivolto verso i giovani.
Viene semplice pensare, ad esempio. ad un museo della ferrovia al primo piano, magari con l’esposizione all’esterno di una motrice con vagone (spazio permettendo), la cui realizzazione, interpellando le Associazioni di settore presenti nella nostra regione, è possibile.
Questa, sarebbe una primaria idea per permettere a tutti la conoscenza storica della “Ciriè-Lanzo”, come confidenzialmente chiamata dai Casellesi e da tutti quei Torinesi che utilizzavano questa tratta per le gite fuori porta domenicali. Per il piano terra esposizioni museali, o culturali temporanee, per dare la possibilità, a rotazione, di visibilità per nuovi talenti artistici, spazio per concerti acustici e kermesse letterarie con presentazione di libri o progetti, insomma uno spazio che permetta la possibilità di aggregazione in un paese che attualmente offre poco per i giovani e non.
Ci auguriamo comunque che nel breve, diventi un luogo in cui passato e futuro si uniscono nel ricordo della bella immagine della nostra stazione e nella prospettiva di tanti momenti di aggregazione e di crescita culturale.