1. È vero che si pagheranno più tasse?
Non è assolutamente vero. Le piccole e medie imprese e le partite Iva pagheranno meno. Abbiamo esteso l’aliquota piatta (15%) per tutti gli imprenditori che fatturano fino a 65 mila euro; abbiamo abbattuto l’Ires di 9 punti, dal 24 al 15%, per i tanti imprenditori che decidono di comprare strumenti per la loro attività e assumere nuovi lavoratori;
tutti sanno che il costo del lavoro per un imprenditore italiano è un cappio al collo. Pensate che i contributi INAIL sono sempre rimasti uguali, perché nessuno aveva mai avuto il coraggio di abbassarli, nonostante i dati sugli infortuni sul lavoro siano migliorati in questi anni. Noi abbiamo avuto il coraggio di ridurre davvero il costo del lavoro tagliando i premi Inail di oltre il 30%; abbiamo raddoppiato dal 20 al 40% la deduzione Imu sui capannoni industriali, e abbiamo dato a sempre più imprese la possibilità del riporto delle perdite, che permette di dedurre negli anni successivi le perdite degli anni precedenti. In questo modo si attenuano gli effetti della crisi che ha colpito le nostre imprese negli ultimi anni. Un primo passo della nostra rivoluzione fiscale. Ma è verissimo che aumentano le tasse per le banche, le assicurazioni, il gioco d’azzardo e i colossi del Web. Chiederemo oltre 1,3 miliardi in tre anni alle multinazionali del digitale, oltre 4 miliardi a banche e assicurazioni, e abbiamo iniziato la nostra lotta senza quartiere alla piaga sociale dell’azzardo, anche attraverso l’aumento del Preu (Prelievo Erariale Unico). Siamo orgogliosi di avere aumentato queste tasse per finanziare la riduzione delle tasse sulle PMI e tante altri interventi utili per il Paese.
2. È vero che diminuite le pensioni?
Tutto il contrario. Aumentiamo le pensioni minime fino a 780 euro, comprese quelle di invalidità. Come troviamo i soldi per questo intervento fondamentale, di cui tutti si riempivano la bocca da anni? In due modi: tagliando le pensioni d’oro sopra i 100.000 euro lordi all’anno e diminuendo di qualche Euro all’anno l’adeguamento all’inflazione, ma solo se sono pensioni alte oltre 6 volte quelle minime (parliamo di più di 3.000 euro lordi al mese). Tutti gli altri pensionati avranno più soldi dall’adeguamento all’inflazione, rispetto a quelli che avevano previsto i governi di prima. Quindi, quando si sarà esaurita la polemica e la disinformazione, i pensionati ci ringrazieranno per essere intervenuti!
3. È vero che diminuiscono gli investimenti?
Falso. Ma come si fa a dire queste sciocchezze? Il Partito Democratico ha portato gli investimenti al loro minimo storico. Noi invertiamo la rotta con quasi 15 miliardi in più di investimenti nel prossimi 3 anni. 10 miliardi solo per il dissesto idrogeologico e per cominciare finalmente a mettere in sicurezza l’Italia, ma anche per la rete idrica, le strade, gli ospedali da ristrutturare, l’università e la ricerca. Oltre ai miliardi di investimenti in più delle grandi partecipate di Stato, come Enel, Finmeccanica, e Cassa Depositi e Prestiti che ha annunciato 200 miliardi di spesa in conto capitale nei prossimi tre anni, il 30% in più rispetto al piano industriale precedente. Questo è denaro sonante immesso direttamente nell’economia reale!
4. È vero che aumenta l’Iva?
Di nuovo: è vero esattamente il contrario. Il 1° gennaio 2019 avrebbe dovuto aumentare l’Iva a causa del governo PD, ma abbiamo cancellato l’aumento. Faremo lo stesso per il 2020 e il 2021, anche grazie ad una lotta senza quartiere agli sprechi nel bilancio pubblico.
Nel prossimo numero di febbraio la seconda parte.