Questo mese il nostro notaio, il dottor Gabriele Naddeo, non prima di aver augurato a tutti i lettori i più fervidi auguri di Buone Feste, ha nuovamente preso in esame alcune importanti ordinanze emesse recentemente emesse dalla Cassazione.
Cassazione, ordinanza 3 ottobre 2019, n. 24726, sez. II civile
In caso di stipula di atto notarile in cui compaia una persona sorda, questa dovrà leggere l’atto; tale regola si applica anche nel caso in cui la persona interessata, pur non essendo completamente sorda, non riesce a sentire o comunque comprendere il contenuto dell’atto, nemmeno con l’ausilio di apparecchi acustici.
Cassazione, ordinanza 23 agosto 2019, n. 21650, sez. II civile
Un contratto concluso con scrittura privata, qualora venga successivamente stipulato in atto pubblico, non diventa un contratto preliminare; più semplicemente il contratto viene riprodotto in forma di atto pubblico al fine di poter svolgere le formalità pubblicitarie.
Cassazione, ordinanza 6 agosto 2019, n. 21020, sez. II civile
Il principio per cui un soggetto non può costituire servitù a carico ed a favore di propri fondi (nemici red sua servit), non vale per i casi in cui il proprietario di uno dei fondi, sia anche comproprietario dell’altro fondo. Ció poiché è garantita l’intersoggettività tra i proprietari dei due fondi.
Cassazione, ordinanza 23 ottobre 2019, n. 27129, sez. V
La caparra penitenziale, in caso di inadempimento del contratto preliminare, non realizza plusvalenza, non essendo stato stipulato l’atto definitivo di compravendita.
Cassazione, ordinanza 5 agosto 2019, n. 20888, sez. I civile
La donazione indiretta può essere effettuata con qualsiasi tipologia di negozio che permetta il conseguimento dell’obiettivo; da un punto di vista formale, i requisiti da rispettare sono quelli del contratto con cui si realizza l’attribuzione patrimoniale, e non quelli tipici della donazione, ossia atto pubblico e presenza di testimoni.
Cassazione, ordinanza 4 settembre 2019, n. 22069, sez. I civile
In tema di fondo patrimoniale, la disposizione dei beni vincolati può essere fatta senza bisogno di autorizzazione giudiziale, anche in presenza di figli minori, purché ciò sia previsto nell’atto istitutivo del fondo.
Cassazione, ordinanza 22 ottobre 2019, n. 26873, sez. II civile
Può essere considerato valido anche il testamento di chi sia stabilmente incapace di intendere e di volere, purché la stesura della carta testamentaria avvenga in un momento di lucidità del testatore; momento di lucidità che però, in sede di impugnazione, dovrà essere dimostrato e provato.
Cassazione, ordinanza 18 settembre 2019, n. 23265, sez. II civile
Nella compravendita di un immobile abitativo, il certificato di abitabilità costituisce requisito giuridico essenziale del bene compravenduto, la cui mancanza comporta l’inadempimento del venditore, a meno che l’acquirente non vi abbia espressamente rinunciato od abbia esonerato il venditore dall’ottenere la licenza relativa.
Cassazione, sentenza 31 ottobre 2019, n. 28061, sez. V
Per poter sfruttare le agevolazioni prima casa, occorre prendere la residenza nel comune ove si trova l’immobile acquistato. In mancanza di trasferimento di residenza, bisognerà pagare le imposte come seconda casa; non può essere considerato una causa di forza maggiore il mancato completamento delle opere di ristrutturazione. Chi, pertanto, non si trasferisce a causa dei lavori ancora da terminare, sarà sanzionato.
Cassazione, sentenza 7 ottobre 2019, n. 25021, sez. unite civili
Anche gli atti di divisione, da un punto di vista urbanistico, devono essere considerati come atti di trasferimento e dunque soggetti a tutta la normativa inerente le menzioni urbanistiche, a pena di nullità. La divisione di un immobile abusivo pertanto non può essere stipulata.
Cassazione, ordinanza 18 novembre 2019, n. 29925, sez. VI – 2 civile
Il suolo su cui poggia un fabbricato condominiale è da considerarsi di proprietà comune; per l’effetto anche il sottosuolo è bene condominiale. Un singolo condomino, pertanto, non può procedere all’escavazione del suolo condominiale, senza l’autorizzazione degli altri condomini, in quanto trattasi di bene comune e non personale. Il tutto a meno ché non ci sia no dei titoli che vi hanno la titolarità del sottosuolo a un singolo condomino.
Cassazione, sentenza 19 novembre 2019, n. 30083, sez. II civile
Al fine di riconoscere al mediatore il diritto alla provvigione, l’affare deve ritenersi concluso quando tra le parti si sia costituito un vincolo giuridico che abiliti ciascuna di esse ad agire per la esecuzione specifica del negozio, ovvero per il risarcimento del danno derivante dal mancato conseguimento del risultato utile del negozio programmato. Il diritto alla provvigione, invece, non spetta, qualora tra le parti si sia soltanto costituito un vincolo idoneo a regolare le successive articolazioni del procedimento formativo dell’affare, come nel caso in cui sia stato stipulato un patto di opzione, idoneo a vincolare una parte soltanto, ovvero un cd. “preliminare di preliminare”.