Riceviamo dall’Osservatorio sulla Ferrovia Torino-Ceres e volentieri pubblichiamo:
Per un Museo della Torino-Ceres a Cirié
Il recente passaggio da GTT alle FS lascia aperto un campo di possibilità per la Torino-Ceres e il territorio, che se ben sfruttate possono diventare occasioni importanti di valorizzazione.
Una di queste occasioni riguarda il recupero e la valorizzazione del materiale rotabile storico della linea, la sua musealizzazione e il suo impiego effettivo per treni storici e turistici: per assolvere a questi obiettivi presentiamo il progetto di un Museo Storico della Torino-Ceres (indicato con l’acronimo MUST), da ospitarsi a Cirié in un’area che includa la vecchia sottostazione elettrica e il capannone officina.
Perché Cirié
La Torino-Ceres è indissolubilmente legata al suo primato tecnologico per essere stata una delle primissime linee ferroviarie al mondo, e la prima in Europa, alimentata a corrente continua ad alta tensione e in regolare servizio passeggeri. La memoria di quell’impresa è rappresentata dalla sottostazione elettrica di Cirié del 1919, che ancora oggi alimenta i treni e che conserva parte delle apparecchiature originali. Inoltre, Cirié negli impegni della Regione dovrebbe diventare stazione-porta anche per le linee SFM-3 e SFM-6, garantendo perciò un collegamento rapido e diretto tra il MUST, l’area torinese, il resto della regione e con il Museo ferroviario di Savigliano.
Gli spazi
Nella sottostazione, adeguatamente valorizzata, potrebbero trovare spazio un percorso museale sull’impresa tecnica della Torino-Ceres e sulla storia e la tecnica dell’elettrificazione ferroviaria in genere, oltre a spazi a uso polifunzionale e culturale aperti alla cittadinanza. Inoltre, il congedo di GTT ha lasciato liberi gli spazi del capannone officina, che potrebbero ospitare i treni storici della linea – come i due famosi locomotori TIBB del 1920 o l’ultima elettromotrice “pita” superstite, o ancora le motrici diesel degli anni Settanta – e custodirli in sicurezza per poter essere usati all’occorrenza sulla ferrovia.
La creazione del MUST sarebbe un’occasione importante per valorizzare un’ampia porzione dell’area ferroviaria che si affaccia sul polo Cirié 2000 e sulla nascente area culturale dell’Area Remmert, dove sta sorgendo il nuovo auditorium, e dare vita a un significativo isolato culturale.
Un Museo di territorio
Nella nostra visione, il MUST andrebbe inserito nel più vasto insieme dei musei ferroviari presenti in Piemonte e in Italia e andrebbe immaginato anche come museo diffuso lungo le principali stazioni della
linea con installazioni dedicate: il rapporto del treno con la montagna, con la Resistenza, la sfida tecnica della generazione di elettricità dall’acqua e così via. Il Museo dovrebbe però anche essere un “museo per il territorio”, aiutando i visitatori a raccordarsi con le numerose altre realtà culturali presenti nel Ciriacese e nelle Valli di Lanzo, e fungendo da snodo per percorsi di scoperta e di valorizzazione delle risorse culturali, architettoniche e paesaggistiche dei nostri territori.
Gli interlocutori
Naturalmente un simile progetto ambizioso richiede risorse adeguate ma, ancora prima, una convergenza di volontà e di visione che deve mettere insieme chi si occupa della valorizzazione e della salvaguardia del patrimonio ferroviario con gli enti locali e soggetti pubblici e privati. Per questo motivo i primi destinatari di questa proposta sono ovviamente il Museo Ferroviario Piemontese, la Fondazione FS, la Regione e il Comune di Cirié, ma intendiamo estenderla a molti altri soggetti per avviare un dibattito che ci auguriamo ricco e che speriamo permetterà di avviare una seria progettazione per il futuro della ferrovia e del suo inestimabile patrimonio di mezzi e memorie.
In rete come allegato al presente comunicato potrete leggere il dossier completo che dettaglia maggiormente la nostra proposta. Come Osservatorio sulla ferrovia Torino-Ceres siamo ovviamente pronti a dialogare con tutti, avendo come sempre l’obiettivo di far prendere coscienza al territorio che la ferrovia non è solo un’infrastruttura asettica e un mezzo di spostamento, ma è parte inscindibile della sua storia e può esserne un grande fattore di sviluppo.