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Comune di Caselle Torinese
martedì, Marzo 19, 2024

    Ecco la Vallée des Merveilles!

    Nelle Alpi Marittime, il Parco Nazionale del Mercantour


    In attesa del ripristino della viabilità tra Italia e Francia attraverso il traforo del Colle di Tenda distrutta dall’alluvione di ottobre 2020, l’avvicinamento al luogo di inizio dell’escursione è l’Autostrada dei Fiori A6 e A10. Raggiunto in Val Roya il comune di Saint Dalmas de Tende si svolta a sinistra sulla D91 per Casterino proseguendo per circa dieci chilometri fino al Lac des Mesches (1400 m. s.l.m.). Lasciata l’auto negli appositi spazi individuiamo risalendo la strada verso Casterino il segnavia PR84, dove inizia la mulattiera – in parte cementata – che conduce nel Vallon de la Miniére. (il PR indica i sentieri del Petite Randonnée caratterizzati da numero su sfondo giallo). Raggiungiamo la Minière de Valaura (15′), i cui edifici sono stati convertiti in “Refuge Neige des Merveilles”.

    Deliziati dal solare paesaggio e dal mormorio del ruscello, superiamo il Lac de la Minière proseguendo su uno spazioso pianoro, lasciando alle spalle il segnavia PR88a (22’/37′): all’orizzonte il Monte Bego pare irraggiungibile. Superiamo le Granges de Valaura Inferieur (PR382) (1600 m. s.l.m.), giunti al bivio (PR383) (18’/55′) si devia a destra diretti al Gias Valauretta. Seguendo nel bosco il tortuoso percorso verso ovest, si raggiunge un pianoro a quota 1880 m. sul quale si prosegue fino ad avvistare alla destra una casa (1929 m. s.l.m.) (42’/97′). Quindi abbandoniamo il sentiero, che qui cambia direzione andando a nord. Noi proseguiamo dritti a ovest, senza sentiero: attraversiamo un magro pascolo disseminato di sassi per poi inoltrandoci nel bosco , dove una serie di ometti ci guida fino alla quota di circa 2150 m, in fine pieghiamo a SO salendo di cento metri fino al canalone sassoso che, piegando nuovamente verso ovest, sbocca sull’ampia dorsale. Ultima fatica E si giunge in vetta al Monte Bego (2872 m. s.l.m.) (180’/277′). Eccezionale punto panoramico; la gioia purtroppo per noi è limitata dal repentino cambiamento atmosferico. Ci incamminiamo verso valle sul sentiero che scende a sud serpeggiando sul ripido fianco del monte per raggiungere nella Vallée des Merveilles l’omonimo rifugio (2130 m. s.l.m.) (98’/375′) situato sulla sponda del Lac Long superieur cinto da una corona di cime rocciose. Il mattino seguente, dopo abbondante colazione, lasciamo il rifugio; seguendo un buon tracciato attraversiamo il pianoro costeggiando il lago e in breve giungiamo al segnavia PR93 (20′). L’ambiente, sin qui aperto e spazioso, si trasforma in una stretta valle spoglia e severa dove il torrente che la solca, insinuandosi tra macigni e grandi rocce montonate, va ad alimentare cristallini laghetti.

    Ci troviamo nella zona dove antichi abitanti lasciarono incise sulle rocce, come scrittura su enormi pagine aperte al cielo, molteplici graffiti rappresentanti scene di aratura, armi, animali corniformi e figure antropomorfe, a testimonianza della loro semplice esistenza. Inoltrandoci sempre più nella valle, lasciamo alle spalle il Lac des Merveilles (50’/70′) e in successione altri laghetti minori. I monti Bego, des Merveilles, du Grand Capelet ergono ai lati le loro tormentate conformazioni scultoree. A quota 2383 m. raggiungiamo la testata della valle, risaliamo il ripido sentiero fino alla sommità della bastionata raggiungendo il colle o Baisse de Valmasque (2549 m. s.l.m.) (PR94). L’ampia veduta della valle ci allieta la discesa al sottostante Lac du Basto. Giunti al piano (2363 m. s.l.m.) al bivio PR95 (75’/145′) svoltiamo a destra verso il PR96, altro bivio dove svoltare a destra per risalire l’erta china sassosa: tacche di vernice blu e giallo indicano la tenue traccia del sentiero che termina a Baisse de Fontanalba (2568 m. s.l.m.) (PR397) (35’/180′). Un’ampia dorsale che in continuità con il Monte Bego alla destra e le Rochers de Ste. Marie alla sinistra formano l’anfiteatro alla testata della Valle di Fontanalba. Una visione spettacolare, dove son ben rappresentate sia l’austerità sia la grazia della natura. Ci accoglie una curiosa distesa di “ciappe”, così chiamate la rocce dalla grande superficie levigata dal ghiacciaio, che si estendono per circa sei chilometri quadri sino al limite del boschetto che circonda il Lac Vert. Marmotte e camosci guardinghi seguono il nostro passaggio. Il sentiero ormai in discesa si fonde in un’antica mulattiera militare. Passo dopo passo ci avviciniamo al bosco nel quale ci immergiamo totalmente all’altezza del bivio PR386, settanta metri sopra al Lac Vert de Fontanalba. Al lago, al bivio PR387 (98’/278′) seguendo la ex strada militare raggiungiamo il Refuge de Fontanalba (2018 m. s.l.m.) (PR389) (17’/295′).

    Ormai a completare il nostro mini trekking rimane l’attraversamento di una bellissima foresta di larici per raggiungere con il PR390 e il PR391 la frazione Casterino (1543 m. s.l.m.) (60’/355′), poi altri quattro chilometri di asfalto per il recupero dell’auto a Les Mesches (45’/400′).

    CartografiaIGN 1: 25.000 Vallée de la Roya 3841 OT

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