Val Grande di Lanzo, il belvedere di Roci Fouieri

Nelle Alpi Graie

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Raggiunto il comune di Ceres percorrendo la SP1, superata la stazione
ferroviaria si prosegue salendo alla Piazza Europa: imboccata la Via
Cantoira, seconda uscita a destra (la prima conduce alla chiesa
parrocchiale), si procede fino in fondo dove al trivio, proseguendo
dritti in Via Monsignore Filipello, si raggiunge il piazzale del cimitero
dove è possibile parcheggiare l’auto. Camminando verso l’ingresso del
cimitero alla destra, tra il basso muretto e la ringhiera in ferro, vi è
il passaggio (segnalato) per imboccare il sentiero n°301A e scendere
alla sottostante pista ciclopedonale che permette di percorrere in tutta
tranquillità i sedici chilometri nella Val Grande di Lanzo che separano il
comune di Ceres da Forno Alpi Graie, situato nel comune di Groscavallo,
alle pendici delle Levanne. Sulla pista, risalendo la sponda destra del
torrente Stura, si attraverseranno boschi, prati e radure sempre
allietati dal costante mormorio dell’acqua nello scorrere a valle. Per
una tranquilla giornata all’aria aperta, zaino in spalla con il
necessario per la scampagnata, la presente escursione propone di percorrere con
tutta calma il primo tratto della pista che raggiunge in circa tre
chilometri i due ponti di Cantoira. Il tratto non presenta alcuna
difficoltà a eccezione del sentiero iniziale che richiede attenzione
per il suo fondo scalinato e irregolare. Per chi non ha passo sicuro si
suggerisce, quando ancora in auto, anziché imboccare la Via Mons.
Filipello, di deviare a destra sulla SP33. In fondo alla breve discesa sulla
sinistra si trova l’inizio della ciclopedonale con relativa segnaletica
(658m s.l.m.). Unico neo il poco spazio per parcheggiare. Sul cammino si
supereranno le Case Chios (680m s.l.m.), Case Luminati (698m s.l.m.), Le
Grange e alcune edicole votive. Non mancano tra la vegetazione brevi
accessi alle acque cristalline del torrente. Giunti al primo ponte di
Cantoira lo si attraversa lasciando la ciclopedonale  per salire a
vagabondare nell’abitato risalendo la valle, alla ricerca delle dismesse
fornaci per la calce, della casa-forte e di scorci suggestivi. Così
facendo scopriremo in fondo alla Via Case Michiardi la piscina comunale,
il parco giochi ed il secondo ponte, dove la ciclopedonale in
precedenza lasciata) attraversa per portarsi sulla sponda sinistra e
continuare il suo percorso verso l’inizio della valle.  Attraversato il
ponte ritorniamo sulla ciclopedonale sulla sponda destra (760m s.l.m.) dove
possiamo scegliere se fermarci lungo la riva per goderci l’ambiente,
crogiolarsi al sole e dar fondo alle provviste o proseguire dritti sul
sentiero per Santa Cristina (1350m s.l.m.) che diparte di fronte al
ponte. In breve si giungerebbe al luogo dove è possibile ammirare il
Dolmen del Rio Combin (cartelli indicatori), tipo di tomba megalitica
preistorica a camera singola costituita da due o più piedritti
verticali che sorreggono uno o più lastroni orizzontali. La costruzione
era in origine ricoperta, protetta e sostenuta da un tumolo. Proseguendo
lasceremo,  dopo aver superato circa novanta metri di dislivello, il
sentiero principale per imboccare a destra  la deviazione indicata da
freccia lignea per il belvedere panoramico di Roci Fouieri (850m
s.l.m.). Il belvedere sorge su di un affioramento di roccia prasinitica
che caratterizza il basamento del Monte Rosso  offrendo una visione
panoramica su una interessante porzione mediana della Val Grande di
Lanzo, sulla Rocca di Lities, sull’Uia di Bellavarda e sulla Cresta
della Seitiva. Una gradita coccola è la presenza di una fresca fontana.
Come per l’inizio del sentiero a Ceres, si sconsiglia a chi ha passo
insicuro anche il tratto dal luogo del dolmen fino al belvedere per
l’attenzione che richiede il suo fondo scalinato e irregolare.  Ridiscesi
al ponte svoltiamo a destra sulla ciclopedonale per iniziare il rientro
sul tratto ancora sconosciuto, che congiunge i due ponti, dove si
possono vedere dei massi erratici e leggerne la descrizione sui pannelli
presenti. Si conclude il rientro sul percorso del mattino.

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Cartografia: Fraternali 1:25.000 Valli di Lanzo n°08

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