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sabato, Novembre 9, 2024

    Al Colle Ranzola, verso Punta della Regina

    In Valle d’Aosta

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    Risalendo la valle principale, sulla sinistra orografica della Dora Baltea, raggiungiamo Verres (391 m ) per inoltrarci nella Val d’Ayas. Arrivati a Brusson (1338 m) seguiamo le indicazioni per salire a Estoul (1815 m). Per gli appassionati , a Estoul in inverno è possibile praticare sci da fondo su di una pista tecnica di circa dieci chilometri, mentre per lo sci da discesa vi sono degli impianti di risalita e la possibilità di usufruire di lezioni per entrambe le discipline. Appena superata la borgata ci dirigiamo con svolta alla sinistra sull’ampio parcheggio sovrastante la strada. Ritorniamo sulla strada per incamminarci in direzione est sullo sterrato ad elusivo servizio degli alpeggi. È l’inizio del percorso n°07 che transitando nei pressi dell’Alpe Murassa (1873 m) taglia a mezzacosta su percorso a moderata pendenza il versante sud del Monte Ciosè (2647 m). Prosegue oltre l’alpeggio Prabarmas (1931 m) e termina all’Alpe Finestra (2080 m) (55’). Proseguendo su sentiero affrontiamo i novanta metri di dislivello che ci separano dal Colle Ranzola (2170 m) (10’/65’). Situato sullo spartiacque tra la Val d’Ayas e la Valle di Gressoney tra il M. Ciosè a nord e la Punta Regina a sud, il colle nel passato è stato punto di passaggio sull’antica via di comunicazione e scambi commerciali tra la bassa Valle di Aosta e la Valsesia attraverso il Colle Valdobbia (2480 m), visibile al di là della valle. Ad attenderci una vetusta cappella bisognosa di urgenti opere di manutenzione e un sorprendente variopinto panorama, vastissimo: tra i principali soggetti i massicci del Bianco e del Rosa. Oltre che antico valico e terrazza panoramica, il colle vanta un passato militare: il muretto che si sviluppa sul ciglio fu eretto dalle truppe austriache e russe a scopo di fortificazione nel 1800 per un’eventuale contrasto con Napoleone che, al comando di 60.000 uomini, 50 pezzi di artiglieria e 3500 cavalli attraversò il Colle del Gran San Bernardo per recarsi a Marengo. Altro vanto è il passaggio dello scrittore Lev Nikolaevic Tolstoj che il 20 giugno 1857 salì da Gressoney per scendere a Brusson alla volta della Svizzera. Una bianca statua della Madonna eretta sul muretto e una targa a ricordo riporta le parole dello scrittore tratte dai suoi appunti: “Partiti alle sei da Gressoney, saliti fino a una cappella. Aria pura e rarefatta, suoni chiari. Sui monti un ragazzo canta. Discesa, aromi, odori di segala e melissa. Canta cuculo sui monti. Pace, Brusson”. Proseguiamo a destra lasciandoci alle spalle la cappella e la bianca madonnina, giungiamo così al termine del muretto; serpeggiando continuiamo l’ascesa tra i rododendri della dorsale erbosa sino alla conquista della tondeggiante Punta della Regina (2388 m) (35’/100’), così chiamata in onore della regina Margherita che qui salì nell’agosto del 1898. Inatteso l’effetto grandangolo sul panorama circostante di questi ultimi metri di quota e pure inattesa la scoperta giù in basso in una valletta sul versante di Gressoney della presenza di un laghetto non riportato sulla nostra cartina. Intercettato a vista il sentiero che scende al laghetto e accertato dalla cartina che seguendolo è possibile effettuare un anello per il ritorno, al colle decidiamo di scendere alle sue sponde (20’/120’). Scopriremo in seguito che l’amena valletta è chiamata Gombetta e il laghetto suo omonimo, alimentato dai nevai, si trova a 2180 m s.l.m. Ritornati al colle ripercorriamo sino all’auto il percorso del mattino.

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    Cartografia: IGC 1:50000 Cervino Matterhorn e Monte Rosa

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