Villa Remmert prende il nome dalla famiglia di industriali di origini prussiane che intorno alla metà del XIX secolo impiantarono alcuni opifici nella valle.
Costruita tra il 1902 e il 1906 su progetto di Pietro Fenoglio, l’architetto del liberty torinese, è una villa dalle sfumature storiche ed eleganti senza tempo e contornata da un ampio parco all’inglese.
Da anni ospita la scuola di danza comunale di Ciriè, composta dai suoi meravigliosi ballerini e ballerine. Ogni anno gli allievi danno vita a uno spettacolo pieno di magia che chiude l’anno di danza a giugno e ne riapre un altro a settembre. Nulla però sarebbe possibile senza le magnifiche coreografie che gli insegnanti preparano con gli allievi, nessuno escluso, anche i più piccolini.
Purtroppo lo spettacolo finale è l’unico momento in cui i genitori e tutti quelli che amano la danza possono ammirare le doti di ballerini e ballerine, grazie agli insegnanti che ogni giorno tirano fuori il meglio da ogni allievo e con fatica insegnano loro, fatica poi ripagata con gli applausi del pubblico al saggio. Il saggio con la sua leggerezza rende tutto semplice e non fa trapelare i sacrifici fatti dai ballerini, che con un sorriso mascherano l’emozione.
Il saggio è sicuramente il momento più emozionante per chi pratica questa disciplina; sono indescrivibili le urla, l’ansia di non ricordarsi nulla, di non riuscire a cambiare costume in tempo e passare ore dietro le quinte con i propri compagni ripassando la coreografia e poi salire sul palco come se niente fosse.
Queste sono emozioni che non si dimenticano, che si provano dal primo saggio fino all’ultimo della propria carriera da ballerina classica o moderna che sia. Emozioni che si trovano negli sguardi ansiosi degli insegnanti e dei ballerini più adulti, negli occhi spensierati delle bambine che esprimono gioia in ogni modo possibile, ma soprattutto sensazioni che non si possono provare se non si ama la danza; come chi non può farne a meno, come se respirasse solo quando balla e una volta smesso cerchi in qualsiasi altra cosa quel senso di libertà ed espressione di sè che molte persone cercano negli occhi di qualcuno. Noi ballerine e ballerini lo troviamo solo danzando: è in quel momento che riesci a respirare e a renderti conto di essere veramente viva.
Quasi per errore direi di aver trovato la danza, dato che non mi sarei mai aspettata di incominciare a vivere grazie a lei e auguro a tutti di trovare una ragione così bella per la quale incominciare a sorridere senza nessun preciso motivo.
Giorgia Salis
Le emozioni di una ballerina
Ciriè, Villa Remmert
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