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domenica, Maggio 19, 2024

    Le emozioni di una ballerina

    Ciriè, Villa Remmert

    Villa Remmert prende il nome dalla famiglia di industriali di origini prussiane che intorno alla metà del XIX secolo impiantarono alcuni opifici nella valle.
    Costruita tra il 1902 e il 1906 su progetto di Pietro Fenoglio, l’architetto del liberty torinese, è una villa dalle sfumature storiche ed eleganti senza tempo e contornata da un ampio parco all’inglese.
    Da anni ospita la scuola di danza comunale di Ciriè, composta dai suoi meravigliosi ballerini e ballerine. Ogni anno gli allievi danno vita a uno spettacolo pieno di magia che chiude l’anno di danza a giugno e ne riapre un altro a settembre. Nulla però sarebbe possibile senza le magnifiche coreografie che gli insegnanti preparano con gli allievi, nessuno escluso, anche i più piccolini.
    Purtroppo lo spettacolo finale è l’unico momento in cui i genitori e tutti quelli che amano la danza possono ammirare le doti di ballerini e ballerine, grazie agli insegnanti  che ogni giorno tirano fuori il meglio da ogni allievo e con fatica insegnano loro, fatica poi ripagata con gli applausi del pubblico al saggio. Il saggio con la sua leggerezza rende tutto semplice e non fa trapelare i sacrifici fatti dai ballerini, che con un sorriso mascherano l’emozione.
    Il saggio è sicuramente il momento più emozionante per chi pratica questa disciplina; sono indescrivibili le urla, l’ansia di non ricordarsi nulla, di non riuscire a cambiare costume in tempo e passare ore dietro le quinte con i propri compagni ripassando la coreografia e poi salire sul palco come se niente fosse.
    Queste sono emozioni che non si dimenticano, che si provano dal primo saggio fino all’ultimo della propria carriera da ballerina classica o moderna che sia. Emozioni che si trovano negli sguardi ansiosi degli insegnanti e dei ballerini più adulti, negli occhi spensierati delle bambine che esprimono gioia in ogni modo possibile, ma soprattutto sensazioni che non si possono provare se non si ama la danza; come chi non può farne a meno, come se respirasse solo quando balla e una volta smesso cerchi in qualsiasi altra cosa quel senso di libertà ed espressione di sè che molte persone cercano negli occhi di qualcuno. Noi ballerine e ballerini lo troviamo solo danzando: è in quel momento che riesci a respirare e a renderti conto di essere veramente viva.
    Quasi per errore direi di aver trovato la danza, dato che non mi sarei mai aspettata di incominciare a vivere grazie a lei e auguro a tutti di trovare una ragione così bella per la quale incominciare a sorridere senza nessun preciso motivo.
    Giorgia Salis

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    Luigi Bairo
    Luigi Bairo
    Autore, giornalista e musicista. Ha pubblicato libri dedicati alla “cultura della bicicletta”, resoconti di viaggio, testi di argomento pedagogico, di narrativa per ragazzi e di storia locale. Ha scritto di musica per il settimanale Il Risveglio ed è autore per la rivista Canavèis.

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