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sabato, Luglio 27, 2024

    Torino capitale delle bande: la Santa Cecilia nazionale

    Torino 25 novembre 2023, una data che entra di slancio nella storia delle bande musicali piemontesi.
    Nel pomeriggio la città ha goduto un momento di distensione con le bande musicali piemontesi e le majorettes che hanno invaso chiassosamente il centro storico.
    L’Anbima APS (Associazione Nazionale Bande Italiane Autonome) ha voluto da qualche anno rendere itinerante la Festa Nazionale di Santa Cecilia, in città sempre diverse (2021 Loreto, 2022 Messina). Quest’anno è toccato a Torino, divenuta per un giorno capitale musicale.
    Organizzazione perfetta sotto l’occhio attento del presidente regionale Ezio Audano e di tutto lo staff. Pomeriggio di sole, meno male…..gli scongiuri sono riusciti. L’evento ha coinvolto circa 1300 musici provenienti da tutto il Piemonte. Abbiamo visto i gonfaloni di molte delle bande del nostro circondario con tanti partecipanti. Ma non tutte, peccato, chissà quando si ripeterà l’occasione.
    È stata definita una commedia in tre atti, a lieto fine. Atto primo: la sfilata. I musici sono stati inquadrati in plotoni di circa 100 elementi ciascuno, quattro della provincia di Torino e una per ciascuna delle altre provincie. In testa il nutrito gruppo di majorettes, splendide nelle loro divise colorate ed incuranti del freddo al calare del sole.
    L’itinerario si è snodato nel salotto della città, con inquadramento in via Roma e sfilata verso piazza San Carlo, piazza Castello con tappa davanti al palazzo della Regione, via Palazzo di Città e termine davanti al Duomo. Ogni formazione ha interpretato quattro marce scelte tra le più famose sotto la conduzione di alcuni tra i maestri che collaborano con Anbima.
    Secondo atto: la Santa Messa in Duomo. Officiata dall’ arcivescovo di Torino, Mons. Roberto Repole, che ha speso parole di elogio per la musica e per le bande sottolineandone la valenza come fattore di aggregazione sociale e di inclusione. I canti sono stati eseguiti da una corale selezionata tra i cori della Anbima, diretta dalla maestra Maria Grazia Laino. Il sottofondo musicale è stato fornito dall’organista Gianmattia Gandino e dalla banda giovanile della provincia di Torino diretta dal Prof. Paolo Belloli, mentore delle iniziative formative di Anbima da oltre dieci anni.
    Terzo atto: il concerto all’Auditorium RAI di via Rossini. Nella storica sala concerti di Torino si è esibita la banda giovanile regionale di Anbima Piemonte, orchestra di fiati ormai giunta ad un livello di eccellenza.
    Con una sedia rossa vuota in prima fila, un clarinetto appoggiato e scarpe rosse a terra, a ricordare il valore altissimo della data del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza alle donne. In questo caso, per fortuna, non stava ad indicare  una persona reale, ma si è voluto presentare un simbolo forte a significare che chi è vittima non è altrove, potrebbe essere la persona con cui abbiamo suonato fianco a fianco fino al giorno prima e con la quale abbiamo sviluppato affetto, stima, gioia di fare insieme ciò che ci appassiona.
    Diretti dal Maestro Riccardo Armari, biellese, e dal direttore ospite Paulo Martins, portoghese, i giovani hanno offerto una eccellente esecuzione di brani musicali di livello superiore con una prima parte tratta dalla tradizione operistica (Aida per dirne una) e la seconda parte ispirata alla musica popolare nella trascrizione di grandi musicisti “colti”. Pubblico raffinato, una buona parte costituita da musici praticanti nelle bande locali, una grande lezione a migliorare ancora, a tutte le età e tutti i giorni.
    Tutte rose e niente spine? No purtroppo. Il 23 maggio 1982 Torino aveva vissuto un grande Concerto per la Pace radunando migliaia di musici delle bande, questa doveva essere una replica alla grande, a dare lustro alla città. Allora fu presente il sindaco Diego Novelli, una grande personalità, oggi niente sindaco, niente “governatore”, solo il minimo sindacale costituito da alcuni assessori e consiglieri, per fortuna amici da sempre. Segno dei tempi.
    E la copertura mediatica? Zero. Meno male che almeno esistono i canali internet in cui alcuni entusiasti hanno documentato l’evento. Ma niente sui grandi giornali cittadini e totale assenza del servizio pubblico RAI regionale. Come se l’evento non ci fosse stato. Già, ma effettivamente che notizia era, non era mica una partita di calcio…

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    Filarmonica Cerettese
    Filarmonica Cerettese
    Classe 1958, ex dirigente di azienda, torinese di nascita, ho una famiglia che unisce Sud e Nord, Italia ed Europa. Mi sono diplomato al liceo classico ed ho conseguito la laurea in Economia a Torino. In azienda mi sono occupato di controllo di gestione, amministrazione, personale. Ho lavorato oltre 15 anni in paesi esteri dirigendo piccole filiali del gruppo al quale ho dedicato tutta la mia carriera. Ho così avuto l’opportunità di avvicinarmi a lingue straniere e scoprire culture antichissime; ho provato a capire la gente di altri paesi vivendoci un po’ insieme ed ho imparato che quello che ci divide sono solo i preconcetti ma anche, troppo spesso, il peso della Storia. Una volta in pensione mi sono dedicato da una parte al volontariato, utilizzando le mie competenze a beneficio del terzo settore, dall’altro ho ripreso la passione per la musica che mi aveva sempre accompagnato, in verità senza grandi risultati. All’età della pensione ho iniziato a studiare e praticare uno strumento a fiato che mi ha permesso di introdurmi nel meraviglioso mondo delle bande musicali piemontesi. Per Cose Nostre scrivo della Filarmonica Cerettese ed in generale di temi relativi all’associazionismo musicale popolare.

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