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Comune di Caselle Torinese
domenica, Ottobre 13, 2024

    Val Servin e Vallone degli Ortetti

     Nelle Alpi Graie meridionali

    Nella Val Servin, verso il Vallone degli Ortetti

    Raggiunto il comune di Lanzo Torinese situato allo sbocco della valle dello Stura, alla sinistra del fiume, centro principale delle valli al quale sono accomunate la Valle di Viù, la Val Grande, la Valle del Tesso e la Val d’Ala, si segue la provinciale SP2, superato il Tesso entra in galleria per sbucare al di la del monte Buriasco ed entrare nel comune di Germagnano. Superato l’abitato, alla rotonda la svolta è alla destra sulla SP1 diretti a Ceres per continuare sulla provinciale della Val d’Ala fino alla periferia del comune di Balme. Sul luogo si seguono le indicazioni per la frazione Cornetti, attraversato il ponte sullo Stura il proseguo e sino al ponte sul rio Paschiet. L’accesso al ponte è interdetto ma ormai giunti al punto di inizio dell’ escursione parcheggiamo l’auto sullo slargo alla destra. Punto di inizio del Sentiero Naturalistico della Val Servin che in poco più di tre chilometri sviluppandosi tra boschi e torrentelli, tra cespugli di rododendri, di mirtilli, su prati ricchi di fiori alpini raggiunge al fondo della valle le cascate del rio Pontat. Si attraversa il ponte, si svolta alla sinistra raggiungendo la frazione Cornetti dove dopo le prime costruzioni si imbocca alla destra uno stradello, sentiero 214B, che salendo tra le case raggiunge dapprima il pianoro di Pra Sec poi presso le case di Arbosetta la stazione di arrivo dell’impianto di risalita invernale del Pakinò. Poco oltre si svolta alla sinistra in direzione sud su pista erbosa, ripida all’inizio, scenderà a Li Frè (1495 m s.l.m.).

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    La borgata fondata nel XV secolo da minatori bergamaschi e valsesiani venuti a sfruttare le miniere di ferro situate sul monte Servin a quota 3000 m circa. Il minerale veniva trasportato su di un pianoro a valle della frazione per una prima forgiatura. In parte lavorato sul posto, la rimanenza inviato in bassa valle per essere trasformato in serrature e in chiodi. Alcune bacheche illustrative sul percorso riportano dell’itinerario riferimenti storici e naturalistici. Proseguendo si raggiunge Chios (1557 m s.l.m.), proseguendo in leggera discesa si giungerà alla baita Li Sougn (1518 m s.l.m.) addossata ad un enorme masso, caratteristico per la netta frattura verticale. Difronte alla baita sulla sommità di un secondo masso sono visibili delle coppelle, forse incisioni attribuibili ad un antico insediamento umano. A quota 1578 m s.l.m. si raggiungono nella spettacolare conca di fondo valle le cascate del rio Pontat (80′). Seguendo i segnavia bianco rosso ci si avvicina al rio Paschiet dove è possibile una scelta; oltrepassare il rio sul ponticello di legno e raggiungere l’Alpe Pian Salè (1581 m s.l.m.) per iniziare la via del ritorno chiudendo così ad anello l’appagante itinerario naturalistico o rimanere sulla sponda sinistra del rio Paschiet e risalire seguendo i segnavia il sentiero che con larghe svolte si innalza sul fianco sinistro del vallone; dopo aver toccato l’Alpe Paschiet (1927 m s.l.m.) il sentiero continua in direzione sud fino ad arrivare al lago Paschiet (20031 m s.lo.m.) adagiato nella parte bassa del pietroso e selvaggio Vallone degli Ortetti (80’/160′).

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    Per il ritorno si ripercorre il percorso della salita fino al bivio presso il ponticello sul rio Paschiet (1597 m s.l.m.), lo si attraversa raggiungendo la vicina Alpe di Pian Salè dove seguendo il sentiero GTA-Sentiero Natura si rimane sulla destra orografica del Paschiet. Paralleli al suo corso verso lo Stura, seguendo i segnavia di legno recanti il simbolo delle racchette da neve, si ignora alla sinistra il ponte che circa a metà strada riporta a Li Frè, il sentiero sale in un bosco di larici, dove raggiunge un antica ghiacciaia, purtroppo oggi in completo abbandono.
    Un tempo protetta da una rustica porta si aveva l’accesso ad una caverna naturale della montagna, collegata ad uno spiazzo soprastante mediante un pozzo verticale nel quale nell’inverno si introduceva il ghiaccio da utilizzare nel corso dell’estate per conservare gli alimenti deperibili.

    Poco oltre si scende presso un piccolo ponte poco a monte della borgata Cornetti ed in breve si ritorna alla frazione Cornetti ed all’auto in attesa presso il ponte.

    Cartografia: Fraternali 1:25.000 n° 08 Valli di Lanzo

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