Domenica 24 settembre scorso, a Caselle è previsto, tra gli altri, l’evento “Crocetta in Tour” e la Giornata dello Sport. Mi reco in mattinata in due supermarket cittadini e, con sorpresa, leggo l’ordinanza n.107 del sindaco che vieta la distribuzione ed il consumo di bevande in contenitori di vetro e lattine e la somministrazione e vendita di superalcolici vista la probabile grande affluenza di persone nel centro storico cittadino e la necessità di prevenire situazioni di potenziale pericolosità.
Subito mi vengono in mente le restrizioni seguite ai fatti di Piazza San Carlo deI 3 giugno scorso. E mi ricordo che anche il supermarket dentro l’Area 12, quando gioca la Juventus, chiude le corsie con gli alcolici.
Però penso anche che ad una partita allo Stadium ci sono quarantamila persone presenti in poche ore e non vedo il paragone tra la pericolosità di una partita di serie A (o B o C) con ultras esagitati annessi e le famiglie tra i banchi di una fiera di paese. Come al solito in Italia, mi sembra che prima si fanno scappare i buoi e poi si chiude la stalla.
Non è stata forse la cattiva organizzazione dell’evento a provocare il caos che ha portato alla morte di una malcapitata ed al ferimento di 1500 persone?
Decido di chiedere delucidazioni a chi quell’ordinanza l’ha emessa, ossia il sindaco Luca Baracco: “A seguito degli incidenti di Piazza San Carlo, il Ministero dell’Interno ha emanato circolari e direttive per regolamentare, in maniera più stringente, l’organizzazione di eventi e manifestazioni dal punto di vista della sicurezza e della gestione dell’emergenza.
I primi documenti sono arrivati già a giugno, seguito poi da un documento più completo del 7 agosto scorso. Questo documento prevede dei modelli organizzativi per garantire degli alti livelli di sicurezza in occasione di manifestazione pubbliche.
In pratica, tramite questa direttiva si va a calcolare il livello di rischio di un evento tramite tutta una serie complessa di parametri, calcolo che va poi a produrre un piano di sicurezza da presentare al Comune (dove si svolgerà ovviamente la manifestazione) a carico dell’organizzatore. E’ un lavoro piuttosto complicato, ma credo che nei prossimi mesi si andrà a formare un equilibrio nuovo per limitare tutta questa complessità: di sicuro si è agito sull’onda dell’urgenza e dell’emergenza.
Non bisogna sottovalutare le direttive, ma gli eventi non devono essere cancellati in nome della sicurezza, semmai vanno organizzati in sicurezza. Se non altro si è giunti ad una migliore organizzazione delle leggi in materia già esistenti.
Tutto ciò deve servire da stimolo per organizzare meglio gli eventi, anche se le procedure non sono di facile gestione, soprattutto per Comuni piccoli, tanto è vero che diverse manifestazioni in zona sono state annullate.
A Caselle abbiamo scelto di non cancellare nulla, anche grazie all’impegno ed alla grande sensibilità dimostrate dalle associazioni cittadine”. Ed i parametri citati dal sindaco per stabilire il livello di rischio di un evento sono davvero tanti.
Alcuni esempi? La stima dei partecipanti, l’età media, la densità, la tipologia dell’evento, la periodicità, la durata, la tipologia del luogo, la logistica…
Per carità è sempre meglio prevenire, ma per chi vuole organizzare un evento è davvero un bel fardello.