“A volte le parole non bastano.
E allora servono i colori.
E le forme.
E le note.
E le emozioni.”
Le emozioni sono delle sensazioni che solitamente si provano quando siamo sollecitati da qualcosa che ci colpisce, non solo in modo piacevole, che arriva dritto ai nostri sentimenti, tocca i nostri sensi, li risveglia se sopiti, provoca delle sollecitazioni più o meno profonde, ci accompagnano nei passaggi più significativi delle nostra vita, le nascite, le morti, le malattie, i cambiamenti radicali, i vuoti.
L’intensità con cui le proviamo non sono uguali per tutti, dipendono dalla sensibilità, dal contesto, dal momento in cui si presentano. Sono legate a fatti, situazioni, stimoli interni o esterni, il filo conduttore è un qualcosa che ci colpisce in modo diretto, sia negativo che positivo, piacevole o spiacevole, gradevole o sgradevole.
Al di là della definizione tecnica che ho carpito qua e là, il passare del tempo porta con sé dei bagagli. La maggior parte di essi sono legati alle nostre passioni, le cose che abbiamo fatto magari per caso e poi sono diventate parte integrante del nostro tempo, per una serie di motivi, non ultimo le persone con le quali le abbiamo condivise.
Questa premessa mi sembrava doverosa per spiegare il titolo ….Emozioni, saperi, sapori. E’ un progetto, o meglio un’idea, perché questa al momento è, scaturita da un periodo durato 20 anni, la vita dell’associazione “Vivere il Verde”, scioltasi nel 2015 ma non per questo conclusa dal punto di vista della piccola combriccola di persone che ne ha fatto parte, alcune vecchie conoscenze altre arrivate durante il periodo, adesso legate da interessi comuni, condivisioni e tutto ciò che nasce dal tempo passato insieme.
Allora era poco, tutti avevamo un lavoro (eravamo più giovani) dei figli da accudire (adesso sono cresciuti). Oggi ci troviamo con un po’ più di tempo, un po’ più di acciacchi, un po’ più di esigenze, e perché no, la voglia di coccolarci ma non di arrenderci, facciamo le cose che prima non ci potevamo permettere, per qualcuno erano anche motivi economici, per altri essenzialmente pratici. L’emozione principale è sicuramente lo stare insieme, parlarsi, comunicare, ognuno sceglie il modo che preferisce, ma alla fine poi c’è il piacere del convivio, solitamente davanti ad una tavola imbandita, dove ognuno ha dato il meglio di se per compiacersi e per compiacere, una tavola imbandita racchiude perfettamente Emozioni, saperi, sapori. L’emozione di un sapore nuovo e inaspettato, ma anche una semplice passeggiata o gita ci porta a scoprire luoghi, sensazioni, curiosità.
Così è nata la voglia di andare alla ricerca di tutti quegli aspetti che nel nostro incedere distratto ci perdiamo, un semplice incontro con chi da anni non vedevamo, un vecchio film ricordo di gioventù, un libro prestato e casualmente ritrovato, un oggetto dimenticato in un cassetto carico di ricordi, un fiore.
Nel mettere in ordine la molta carta da cui sono circondata ho trovato una bozza di ricettario nato nel giardino del Baulino durante il Progetto Scuola negli incontri fra bambini e anziani, quando questi ultimi, orgogliosamente, andavano indietro nel tempo e raccontavano i piatti che cucinavano, con l’intermezzo di Camilla che invece sfoderava in falsetto filastrocche non sempre adatte all’uditorio ma che i bambini dimostravano di apprezzare con grandi risate: in quei momenti l’emozioni non mancavano, le ricette sono lì scritte, il ricordo di Camilla incancellabile…
Parlando di emozioni mi rendo conto che sono sempre legate a persone, sono loro che le rendono uniche, e il fardello a mia disposizione ha ormai dimensioni considerevoli, ma va bene così, peggio sarebbe il contrario, purtroppo con il fardello aumenta anche la difficoltà di fare memoria di tutto, qualcosa è già andato perso, ma un giorno magari riaffiorerà, magia della demenza senile. Al momento mi piacerà mettere sulla carta ciò che rimane nell’archivio della mente e ciò che scorre nel tempo attuale.
Tutti i mesi, Direttore permettendo, condividerò con chi vorrà dedicarmi il tempo della lettura, qualcosa che mi emoziona, che ho imparato, che ho assaporato. Con lo stesso titolo sta nascendo un blog, che vorrei riuscire ad aggiornare il più frequentemente possibile, ognuno di voi lo potrà incrementare con emozioni, saperi, sapori… Sarò ben felice di raccoglierli.