Purtroppo mi tocca. È necessario parlarne: che fine hanno nuovamente fatto le aree Ata e il monumentale progetto di ipermercato? Boh. Come ogni volta da 20 anni a questa parte si è ripetuto il solito copione. Arrivano le elezioni e ci fanno vedere le sfavillanti luci di Manhattan. Passa qualche mese e ritorniamo alla solita vecchia Caselle.
Basta una ricerca su Google per vedere il flusso di informazioni sulle aree Ata: raggiunge i picchi di 5 anni in 5 anni, nei mesi che precedono le urne. È un dato di fatto. Basta inoltre cercare il sito del “Caselle village” su internet: fermo al 2015, 3 paginette in croce. Non certo un sito di chi propone spazi commerciali in vendita o un progetto vivo e prossimo all’avvio. Se fossi una multinazionale interessata all’acquisto di un negozio e mi dovessi basare sul loro sito credo che scapperei veloce come una saetta.
Anche questo giornale dedica mensilmente il paginone centrale alla futuribile struttura. Ma è il festival del periodo ipotetico, del forse e dei punti interrogativi. Perché? Perché è tutto un dubbio.
Alla fine i progetti definitivi non li abbiamo mai visti. Qualche disegno poco dettagliato, un plastico virtuale che ha già cambiato decine di volte aspetto, ma in Consiglio non è passato nulla che sia un progetto definitivo e che possa dare l’inizio ai lavori.
Quindi di cosa stiamo parlando? Qualcuno più esperto di me ebbe a dire che a pensare male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca. L’aria che tira intorno alle aree Ata non mi sembra limpida e tantomeno il progetto sembra essere in procinto di partire, anzi. Potrei sbagliarmi, lo vedremo nei prossimi mesi.
Nel frattempo in Consiglio passano delibere di normale amministrazione. E la tanto pubblicizzata delibera sui 70 mila euro per le tegole divelte dagli aerei? Saltata ad aprile per la mancanza del numero legale alla fine è sparita. Ne parlano, ma in Consiglio non arriva. Anche perché poi sarà necessario emanare un decreto attuativo per farla funzionare, e quello sarà un altro paio di maniche. Soldi ai Casellesi non ne arriveranno così facilmente, tranquilli.
Dott. Andrea Fontana
Caselle Futura
A distanza di quattro mesi dalle elezioni ad oggi non si è visto sviluppare concretamente molti punti del programma decantato in campagna elettorale, nonostante sia per la maggior parte una ripetizione di quanto già indicato nel precedente mandato.
Al contrario le attività legate alla convocazione del Consiglio Comunale per le più varie motivazioni procede celermente raggiungendo il numero di ben 5 chiusi e uno aperto al pubblico.
Ahimè i lavori concreti sul territorio come le opere stradali di Via Torino vanno a rilento, la realizzazione di marciapiedi e piste ciclabili si sono limitati al periodo elettorale ove il nostro amato paese sembrava un grande cantiere edile, poi più nulla.
Cosa dire dei problemi dell’inquinamento acustico, nonché del Vortex strike nel centro storico che si è limitato a una chiacchierata in Consiglio Comunale Aperto, non ha portato ad ulteriori sviluppi.
Dal punto di vista amministrativo l’adeguamento dello Statuto Comunale è ancora un’entità teorica in quanto non ci si è seduti ad oggi al tavolo per discuterne.
Detto tutto ciò, bisogna riconoscere che alcune opere sono state realizzate con celerità, come l’area cani di Via Venaria, un progetto che risale addirittura al lontano 2010 a seguito di un’interpellanza, ancora precedente, del Consigliere Fontana e oggi vanto dell’attuale amministrazione. Insomma sarà perché sono fresco di Consiglio Comunale e con una gran voglia di contribuire al miglioramento della nostra Città, ma sarebbe opportuno a mio giudizio, concentrare le forze sui veri problemi di questa comunità, piegata dalla delinquenza dilagante, dai disservizi e dalla carenza di manutenzione e vigilanza, e affrontare in secondo tempo problematiche marginali.
Ultimo cenno, quale monito per il futuro, è la criticità del nostro paese dettato dal dissesto idrogeologico, che ovviamente viste le precipitazioni carenti degli ultimi tempi passa in secondo piano, ma ricordo a tutti che aree come Borgata Francia, ma anche lo stesso concentrico di Caselle, non sono immuni dal rischio di allagamenti o peggio alluvioni, per cui visto l’arrivo dell’autunno periodo in genere di forti piogge, più che spendere tempo in fare dossi o quant’altro avrei fatto pulizia dei nostri canali di scolo lascito dei vecchi casellesi più prudenti e rispettosi del territorio.
Favero geom Alessandro
Lega Nord