Il Movimento 5 Stelle ha recentemente risollevato il problema della vulnerabilità del torrente Stura sul nostro territorio. Stiamo ovviamente parlando della Borgata Francia, colpita già più volte dalla furia delle piene.
Attualmente lo Stura è quasi in secca (come tutti i fiumi e i torrenti, purtroppo), ma proprio l’imprevedibilità delle precipitazioni deve far sempre tenere alta la soglia di attenzione e bisognerebbe intervenire prima che il disastro accada.
Tutte le parti politiche sono concordi su di una certa assenza delle istituzioni superiori competenti sulla materia.
L’articolato comunicato stampa del M5S: “Molto spesso veniamo informati del susseguirsi di episodi tragici, alcuni dei quali riguardano calamità naturali. Calamità naturali: queste due parole provocano istintivamente ansia e sgomento e, anche se ci suggeriscono un’origine “naturale”, spesso a causarli è la solita e sconsiderata mano dell’uomo. Infatti, noi esseri umani, con il nostro comportamento spesso irresponsabile, siamo la causa unica e sola di molti di questi disastri. Le recenti tragedie di Ischia e Livorno purtroppo lo confermano. Ma queste due sono solo le ultime di una lunga serie: ricordiamo a titolo di esempio le alluvioni di Sarno in Campania, del Rio Fereggiano a Genova e la slavina di Rigopiano in Abruzzo.
Per quanto riguarda il nostro territorio, a presentare le maggiori criticità è il torrente Stura. La situazione, infatti, è oltremodo delicata per i seguenti motivi: innanzitutto alcune aree ora a rischio sono state oggetto di insediamenti umani da tempi immemori, altre per contro, si trovano in uno stato di pressoché assoluto abbandono. A tal proposito, il letto del torrente, oltre a spostarsi continuamente, è totalmente ostruito in più punti da alberi e detriti di ogni genere. Riteniamo che per risolvere tali problematiche si potrebbero attuare vari interventi: dalla pulitura dell’alveo al riporto dello stesso materiale detritico sulle sponde per proteggere le zone antropizzate, piuttosto che il ripristino dei pennelli frangiflutti devastati dalla recente furia fluviale, oltreché dall’assenza di una gabbia contenitiva in acciaio, o ancora da un utopico intervento in larga scala, magari inserendo dei bacini di contenimento come si sta ipotizzando ora nella zona di Villanova Canavese.
A tal proposito vorremmo sensibilizzare le coscienze delle amministrazioni comunali dei vari paesi lungo il tragitto del torrente Stura, in primo luogo la Regione Piemonte, l’unico ente competente per legge. Pensiamo che la prevenzione dei disastri sia la politica vincente da attuare: quest’ultima, infatti, è di gran lunga preferibile all’intervento ex post, sia in termini economici che di efficacia, nonostante tale predisposizione sia ben distante dalla forma mentis italiana”.
La dichiarazione dell’assessore competente Giovanni Isabella e del sindaco Luca Baracco: “Come è già stato espresso incontrando i residenti di Borgata Francia (anche durante la mezz’ora aperta agli interventi del pubblico dei consigli comunali), l’attenzione di questa Amministrazione c’è ed è anche alta.
Siamo consapevoli delle problematiche della zona. Due estati fa, a seguito di nostre sollecitazioni, l’AIPO (l’ex Magistrato del Po, l’ente giuridicamente competente per i fiumi) aveva fatto alcuni interventi, secondo noi parziali, di pulitura dell’alveo.
Siamo costantemente in contatto coi Comuni limitrofi per cooperare e monitorare la situazione.
La nostra Protezione Civile ha preparato un corposo dossier, con tanto di numerose foto, che è stato inviato a tutti gli organi competenti: AIPO, Prefettura, Regione Piemonte. Al momento nessuno ci ha risposto o contattato. Quindi non c’è assolutamente immobilismo da parte nostra, come sostiene qualcuno, e siamo sicuramente d’accordo che i manufatti danneggiati dalla piena vadano ripristinati, ma purtroppo la competenza non è nostra e, più di tanto, non possiamo intervenire.
Come Comune, quello che potevamo fare l’abbiamo fatto. La nostra Protezione civile è vigile ed in previsione installeremo anche delle telecamere per poter monitorare meglio, anche in remoto, il livello del torrente, di modo da poter avvisare, con tempestività, i residenti in caso di pericolo”.
La vulnerabilità dello Stura, il silenzio delle istituzioni
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