Come si può leggere sul sito del Comune, dal 20 novembre scorso è “vietata la collocazione di apparecchi da gioco con vincita in denaro (…) nei locali commerciali e pubblici o aperti al pubblico, oltre che nei circoli privati, situati a meno di 500 metri da istituti scolastici, centri di formazione per giovani e adulti, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali e strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-sanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori, istituti di credito e sportelli bancomat, esercizi di compravendita di oggetti preziosi e oro usati, movicentro e stazioni ferroviarie”.
Tutto ciò in base alla Legge Regionale n.9 del 2016. In realtà, non è una novità (infatti la legge è, per l’appunto, del 2016), ma semplicemente è scaduto il termine concesso agli esercenti per adeguarsi.
Cose Nostre si era già occupato dell’argomento, quando la prima Giunta Baracco aveva approvato la Delibera n.93 del luglio 2016, con cui si imponeva lo spegnimento delle “macchinette mangiasoldi” dalle 8 alle 13, tutti i giorni della settimana.
Ora, terminati i 18 mesi concessi dalla Regione per mettersi in regola, chi verrà trovato nelle situazioni definite dalla legge con le macchinette nel proprio locale, verrà multato con una cifra pari da 2 mila a 6 mila euro per ogni dispositivo trovato.
Il commento del sindaco Baracco: “Finiti i 18 mesi di “tolleranza”, ora non ci saranno più scuse: si deve applicare la Legge Regionale. Quindi tutti quegli esercenti che non rispetteranno la normativa verranno sanzionati. Comunque tutti sono stati nuovamente informati, sia sulla legge, sia sulla fine del periodo di adeguamento, sia sulle sanzioni: si spera che non ci siano problemi in tal senso.
La ludopatia è un problema serio che va contrastato: questa legge è un primo tassello nella lotta al fenomeno”.
In effetti Comune e Regione Piemonte un primo passo l’hanno fatto per tentare di combattere questa piaga sociale: è dal Governo nazionale che ci si aspetterebbe molto di più, ma fino a quando Ministero della Salute e Ministero delle Finanze parlano lingue diverse (ed hanno interessi diversi)…