Molto rumore per nulla

Piano alienazione e valorizzazione immobiliare

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Nel Consiglio Comunale del 21 dicembre scorso è stata approvata la Delibera n.90 avente per oggetto “Piano alienazione e valorizzazione immobiliare”. Ogni anno, bisogna redigere un elenco dove vengono inseriti i beni “non strumentali all’esercizio e delle proprie funzioni istituzionali, suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione”. Ovvero, in base all’art.58 della Legge 133/2008, in questo elenco vanno inseriti quei beni (edifici, terreni) che non sono fondamentali per il funzionamento della macchina comunale e che, quindi, potenzialmente possono essere alienati, ossia venduti.

Questo documento, che come detto è obbligatorio, va poi allegato al bilancio preventivo. In questo elenco sono stati inseriti sei beni:

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  • il diritto di proprietà dell’area ex Di Meglio (valore stimato 560 mila euro),
  • l’edificio adiacente che ospita il Centro Polifunzionale della Pro Loco (520 mila euro),
  • un terreno in via Mussa (150 mila euro),
  • un terreno in via Colombo (120 mila euro),
  • l’edificio comunale di via Cravero (650 mila euro)
  • la Scuola Media Demonte di piazza Resistenza (800 mila euro).

Il tutto per un totale, solo potenziale e a livello di stima, di 2 milioni e 800 mila euro.

Un documento meramente burocratico, che include due immobili la cui vendita è fatto ampiamente noto.

Tutto ok quindi? Invece no, perché a qualcuno ha stupito l’inserimento del Centro Polifunzionale della Pro Loco.

Abbiamo chiesto chiarimenti al sindaco Luca Baracco: “Sono sinceramente stupito del fatto che qualcuno abbia potuto fare una tal confusione… Nessun bene inserito nell’elenco è, ad oggi, in vendita. L’articolo 58 della Legge 133 del 2008 ci impone di redigere ogni anno questo documento dove inseriamo i beni potenzialmente, e sottolineo potenzialmente, alienabili, cioè vendibili, in quanto non strumentali all’esercizio ed al funzionamento del Comune: è quindi un obbligo di legge. In questo elenco finiscono perciò gli immobili che potrebbero essere suscettibili di valorizzazione, ovvero dismessi. Viene così redatto il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari che viene allegato al bilancio di previsione. Un immobile inserito nell’elenco non vuol dire automaticamente che verrà venduto; mentre è vero il contrario, ovvero un immobile non inserito nell’elenco non potrà essere venduto nel corso di quell’anno. Detto ciò, non abbiamo nessuna intenzione di vendere qualcosa, eccezion fatta per quegli immobili di cui si è già parlato in più occasioni: ovvero l’edificio scolastico di Piazza Resistenza e l’immobile di via Cravero che ospita parte dei nostri uffici comunali (ad esempio l’Anagrafe e le Attività Economiche). Nel primo caso perché dalla vendita andremo ad abbassare sensibilmente la cifra necessaria a costruire l’ampliamento della succursale che diventerà sede unica. Nel secondo caso, la situazione è simile: il ricavato della vendita verrà utilizzato per finanziare parte della riconversione dello storico Baulino nella nuova sede del Municipio. In entrambi i casi, gli immobili non sono più strumentali all’esercizio, in prospettiva, e quindi possono essere alienati, proprio perché inseriti nell’elenco. Se non lo fossero, ripeto, seppur non più strumentali, non potrebbero essere venduti. Chiudo ripetendo che mi stupisce davvero molto che qualcuno possa pensare che i beni inseriti nel piano sono automaticamente in vendita”.

Ovviamente, dal piano sono stati stralciati tutti quegli immobili che ricadevano sul territorio dell’ex frazione di Mappano.   

 
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