E’ il motto della nostra amministrazione comunale?
Considerato che una pubblica amministrazione deve rendere conto del suo operato ai cittadini, anzi dovrebbe consultare i cittadini per prendere decisioni che rispondano alle loro necessità …
Vista la chiusura totale degli amministratori …
noi dell’opposizione abbiamo chiesto due consigli comunali aperti: uno sull’aeroporto e l’altro sulle aree ATA.
Come si fa a convocarli con la minore apertura possibile? Ce l’ha insegnato la nostra amministrazione : basta convocarli in orari impossibili e in locali che permettano la presenza di poco più di venti persone, cioè la sala del consiglio comunale. Gli orari impossibili sono: il lunedì della festa di Caselle alle ore 18 per il consiglio dell’aeroporto e per il consiglio sulle aree ATA la convocazione nella stessa sera dopo il consiglio ordinario sul bilancio preventivo per gli anni 2018-2020 “una vera maratona per i consiglieri comunali”; com’è possibile informare esaurientemente i cittadini se non c’è il tempo necessario per farlo e neanche lo spazio per accogliere tutti coloro che desiderano parteciparvi? “Tutto esaurito lo spazio destinato al pubblico, uno spazio troppo piccolo in occasioni come queste” (Il virgolettato è dall’articolo di Paolo Ribaldone sul giornale “Cose nostre” ). Questo è il modo di agire dell’amministrazione di Caselle: informare i cittadini se si è obbligati ma farlo nel minor modo possibile, quasi come non farlo.
Questo fatto è dimostrato anche da come vengono pubblicate le convocazioni dei consigli comunali: la data e l’ora sono visibili, ma per leggere gli ordini del giorno ci vuole quasi una lente di ingrandimento; per gli ultimi due della stessa sera gli o.d.g. erano brevi, si poteva scriverli a caratteri cubitali, invece no … una piccola riga al centro del manifesto bianco: meno informazione, meno partecipanti, ecco raggiunto lo scopo dell’amministrazione.
No ai cassoni di via Torino.
A proposito di pareri dei cittadini … noi di “Ricominciamo per Caselle” ci siamo fatti portavoce di tanti cittadini e commercianti che non volevano più che fossero posizionati quegli ingombranti cassoni in via Torino, visto che per due mesi erano stati rimossi; abbiamo inviato al sindaco e al vicesindaco regolare richiesta e … non sono passate due settimane che ecco riapparire i trattori che riposizionano i cassoni. Abbiamo chiesto spiegazioni al sindaco, ci è stato risposto che la via non era ancora stata “normata”. Ma quanto tempo ci va a “normarla” cioè presumiamo a “ decidere che al posto dei cassoni si istituisce una zona di parcheggio breve”, soluzione che, a detta del sindaco, era già prevista dall’amministrazione? Era proprio necessario fare il lavoro di mettere di nuovo i cassoni in strada? Non si considera il danno economico che l’impossibilità di parcheggiare anche brevemente arreca ai commercianti della zona?
Oltretutto quei cassoni non sono un bello spettacolo: in alcuni l’alberello è secco, uno ha addirittura attaccati ai rami dell’albero dei “gratta e vinci”, non è certo la pubblicità più adatta a ragazzini che passano di lì uscendo dalla vicina scuola media!
Riassumendo chiediamo al sindaco più informazione e più considerazione delle richieste dei cittadini!