Siamo all’inizio di questo 2019. Tante le opere pubbliche che dovrebbero essere avviate, nei programmi dell’amministrazione cittadina. Quali cantieri effettivamente partiranno? Chi meglio del sindaco può aiutarci a fare il punto.
Sindaco, togliamoci subito il dente: partiamo dalle Aree ATA. Il progetto del COM, che fa capo a un soggetto privato, si trascina però dietro tante opere pubbliche (potenziamenti della viabilità, piste ciclabili, ecc). In un altro articolo, su questo numero del giornale, che ha per tema gli investimenti sull’asse Torino-Caselle, abbiamo riferito che, nel punto fatto a fine 2018, per il COM il semaforo era ancora rosso, per via del rilascio dei permessi a costruire che è ancora in stand-by. Ha qualche novità da darci?
Si, ci sono novità sul fronte degli adempimenti burocratici necessari per il rilascio dei permessi a costruire. La Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco ha espresso parere favorevole, con prescrizioni; lo stesso parere, presumiamo, sarà ribadito anche dal Comando Provinciale. In arrivo anche, da Ciriè, il parere del Consorzio Riva Sinistra Stura, importante per le prescrizioni relative alle modalità di scarico acque del nuovo complesso. Grazie all’arrivo di questi pareri, potremo completare l’iter dei permessi a costruire per COM e opere connesse.
Cosa succederà, concretamente, a quel punto?
A quel punto, come avviene per qualunque pratica edilizia, partirà la comunicazione, dal Comune di Caselle al soggetto richiedente, che in questo caso è la società SATAC, di avviso che i permessi a costruire sono ritirabili. Il ritiro di ogni permesso a costruire è condizionato al preventivo pagamento di quanto dovuto, come contributi al costo di costruzione od oneri di urbanizzazione. Pagamento al Comune che può avvenire in unica soluzione, oppure rateizzato, previo rilascio di fidejussioni a copertura delle rate successive. Il rilascio dei permessi a costruire non avverrà comunque in un unico step, ma, ad esempio, per quei fabbricati che ricadono all’interno della fascia di rispetto dal pozzo della Montrucca, bisogna aspettare il via libera da SMAT a valle del periodo di prova dei nuovi pozzi al Malanghero. Fatto salvo per questi casi particolari, sul grosso degli interventi SATAC potrà a questo punto partire, in particolare sul fronte finanziario dove, nei confronti di banche ed investitori, è fondamentale poter dimostrare che il rischio amministrativo è azzerato.
Passando a parlare di opere pubbliche in progetto di cui, come attuazione, vi occupate voi direttamente, una particolare priorità, con uno stanziamento importante concentrato nell’anno 2019, l’avete dedicato al recupero del Baulino come nuova sede comunale. Ci può dare qualche dettaglio sui tempi dell’appalto, e poi dei lavori? L’aspetto esterno dell’edificio rimane immutato? Il giardino interno viene recuperato?
Posso confermare l’avvio in questo 2019 di un lavoro che, come amministrazione, riteniamo importante per una migliore fruibilità dei servizi comunali da parte dei cittadini, per non parlare delle economie di spesa che questa riorganizzazione consentirà. Fra pochi giorni contiamo di procedere con gli incarichi professionali necessari, in maniera da poter giungere in primavera alla gara per l’affidamento dei lavori, che potrebbero partire quindi a metà anno, con durata prevista di 18 mesi. I lavori non andranno a modificare la sagoma esterna dell’edificio. Sarà preservata la cappelletta interna. Anche il giardino verrà reso nuovamente agibile ai cittadini negli orari di apertura degli uffici; sarà anche utilizzabile per le foto di rito dei matrimoni civili, che celebreremo quindi al Baulino, e non più a Palazzo Mosca.
L’investimento più importante in assoluto, per oltre 4 milioni di euro, è quello per l’ampliamento della scuola media di Strada Salga. Lì gli incarichi professionali per progettazioni e direzioni lavori sono stati affidati l’anno scorso. Il cantiere vero e proprio quando parte? E’previsto anche qualche intervento sui posteggi esterni? Già adesso negli orari di entrata/uscita c’è “posteggio selvaggio”; cosa succederà con l’arrivo di quanti finora gravitavano su Piazza Resistenza?
Nel corso del 2019 si completeranno progettazioni e procedure per avvio della gara d’appalto. L’obiettivo è di aprire il cantiere per fine anno. Per quanto riguarda le aree di sosta, ne è previsto il potenziamento.
Sempre a proposito di edifici scolastici, abbiamo notato nel DUP (il documento di programmazione delle opere del triennio 2019-2021) che sono stanziate delle cifre, 200.000 euro nel 2019 e altrettanti nel 2020, per ampliamento delle scuole elementari Rodari. Di cosa si tratta?
Per l’edilizia scolastica nel nostro comune si intende procedere per step successivi. Come penso sia a tutti noto, ad aver innescato questi cambiamenti rispetto alla situazione esistente, è stata principalmente la decisione maturata, anche se non siamo in presenza di obbligo formale, di non avere più gli edifici scolastici di nostra competenza sotto rotta aerea. Il primo step di attuazione di questa decisione è l’accentramento delle scuole medie in Strada Salga, di cui abbiamo parlato prima. Il secondo step dovrebbe essere lo spostamento delle elementari da via Guibert. Per far questo occorre ampliare la Rodari, e per questa operazione cominciamo ad accantonare delle cifre, quelle presenti nell’attuale DUP. Per avere tutto lo spazio che serve, occorrerebbe spostare dal complesso di viale Bona le sezioni di scuola materna, ma occorrerebbe costruirne una nuova, cosa che per il momento è fuori dal piano attuale.
Sempre nel DUP, abbiamo notato lo stanziamento di 600.000 euro nel biennio 2019-2020 per il recupero dell’edificio ex stazione ferroviaria. E’ senz’altro uno degli interventi più attesi dalla popolazione casellese, e tanti sono i suggerimenti arrivati sui social media per quanto riguarda il tipo di riutilizzo, per lo più mirati alle fasce giovanili. Quali saranno i prossimi passi della vostra amministrazione? La durata di 25 anni del comodato gratuito è stata criticata da molti: non si poteva ottenere di più?
Innanzitutto voglio esprimere la soddisfazione di questa amministrazione per essere arrivati a definire la convenzione, con GTT, per il comodato gratuito dell’edificio. Convenzione che andremo a firmare con GTT, spero entro qualche settimana, ma che è già condivisa con la Regione, che diventerà nel futuro la proprietaria dell’immobile, a conclusione della sdemanializzazione ancora oggi non conclusa. Per quanto riguarda la durata dei 25 anni, essa è frutto di una trattativa con GTT; in altri casi, per ferrovie locali, la concessione di stazioni dismesse è stata di 10 anni. Qui ne abbiamo 25, rinnovabili per altri 25, previa discussione con la Regione, che come ente pubblico non dovrebbe avere motivazioni per riprendersi l’edificio.I
Parliamo allora di questi due altri interventi, fra loro collegati: la nuova caserma per i vigili del fuoco volontari (per cui sono stanziati 600.000 euro nel biennio 2019-2020) e la trasformazione dell’attuale caserma in centro di aggregazione giovanile (300.000 euro nel biennio 2020-2021). Dove è prevista la nuova caserma? L’attuale CAG in via Madre Teresa di Calcutta verrà quindi spostato?
L’area scelta per la nuova caserma dei nostri vigili del fuoco volontari è quella, all’inizio di strada Mappano, che inizialmente era destinata all’hospice dedicato a Giorgio Valsania. L’area è di proprietà comunale e può ritornare nella piena disponibilità del Comune, essendo scaduta la convenzione decennale con l’Associazione di Valsania. Con Enzo Valsania verificheremo se ci sono altre necessità legate alla sua associazione, fermo restando che lo spazio per realizzare la caserma in quell’area comunque c’è.
L’edificio che ora ospita i vigili del fuoco, confermo che è destinato al CAG. Per quanto riguarda la sede attuale del CAG al fondo di via Madre Teresa di Calcutta, ritengo che possa rimanere come sede decentrata, al servizio della parte nuova di Caselle.
Recupero dell’area ex Metalchimica: nel triennio sono stanziate cifre importanti, per un totale di 1.300.000 euro: è confermata l’idea dell’insediamento di un parco fotovoltaico? I vecchi fabbricati industriali saranno demoliti? Si può pensare di valorizzare la presenza del Canale dei Mulini, che scorre di fianco?
Oltre al fotovoltaico, coesistono altre idee per utilizzare quell’area, una volta completata l’azione prioritaria di bonifica. Pensiamo che quel sito possa diventare un’area “green” per la produzione di energia. Il fotovoltaico potrebbe convivere col mini-idraulico, data la vicinanza col canale e la disponibilità di spazi ampi. Abbiamo anche contatti con il CNR, per un’iniziativa legata all’idrogeno. Insomma, ci sono tante idee: ora si tratta di tradurle in qualcosa di concreto ed innovativo.
Messa in sicurezza della Stura: a ottobre scorso è arrivata la conferma dalla Regione circa lo stanziamento di 500.000 euro. E’ stato chiarito chi è il soggetto che appalterà questi lavori e con quali tempistiche?
Si, questo passo è stato fatto, ed è stato chiarito che sarà il Comune di Caselle la stazione appaltante. Ovviamente il tutto in stretta collaborazione con l’AIPO, che deve supervisionare per quanto riguarda il tipo di soluzioni da adottare.
Riqualificazione di via Cravero: con il contributo alla spesa ottenuto dalla Regione (150.000 euro), che tipo di intervento contate di fare? Sarà stilisticamente simile a quanto fatto in via Torino, piaciuto ai più per quanto riguarda le pavimentazioni, un po’ meno per le soluzioni di arredo urbano?
L’esperienza del lavoro fatto su via Torino è stata per noi importante: abbiamo cominciato lì in quanto l’asse di via Torino è quello che collega il futuro nuovo municipio con il centro storico. Ora vogliamo continuare con l’altro asse importante, via Cravero, che mette in comunicazione il cuore di Caselle, piazza Boschiassi, con l’area mercatale. Poi proseguiremo con via Martiri e piazza Matteotti, da rivalorizzare contestualmente al recupero dell’edificio della vecchia stazione. Come pavimentazioni manterremo l’omogeneità con quanto fatto in via Torino, e quindi la scelta delle lastre in pietra.
Restando nei pressi di via Cravero, un altro intervento previsto è la copertura del Canale dei Mulini e la realizzazione del passaggio pedonale verso piazza Garambois. Si riuscirà a fare qualcosa che sia funzionale per la pulizia del canale e nello stesso tempo consentire il recupero di un angolo caratteristico del centro storico?
Confermo che la copertura sarà con grigliati, e non una tombatura in cemento. Si riacquisirà uno spazio, che adesso è veramente degradato e può portare a problemi sanitari, nonché di sicurezza delle fondazioni dei fabbricati adiacenti.
Spostiamoci al Prato della Fiera. 180.000 euro per sistemare la pavimentazione sono stati stanziati, intervento da fare prima delle prossime fiere. Ce la farete? Lì vicino ci sarebbe anche la copertura del Palatenda, che è un colabrodo. Lo sa che per il prossimo Costina Party, se la copertura rimane quella di adesso, la Pro Loco la farà accomodare nella zona dei tavoli dove piove dall’alto?
Per quanto riguarda la sistemazione della pavimentazione, nelle prossime settimane contiamo di procedere all’incarico professionale per la progettazione; il professionista che sarà incaricato ci aiuterà a trovare una soluzione tecnica che sia esteticamente piacevole e che dia garanzie di durata nel tempo.
Confermata anche la sostituzione della copertura del Palatenda: l’intervento non figura nel DUP in quanto sarà, presumo, di importo inferiore a 100.000 euro.
Nel DUP c’è un capitolo di spesa, con 270.000 euro, così destinati: “Creazione Central Park, riqualificazione zona lungo torrente Stura e creazione nuovi parchi pubblici”: di cosa si tratta effettivamente?
E’ una voce omnicomprensiva, che raggruppa vari interventi nel settore del verde pubblico attrezzato. L’intervento più grosso, peraltro previsto dal piano regolatore, è il cosiddetto Central Park, nell’area a sud del Prato Fiera: lì interverremo per step successivi, man mano che riusciremo ad ottenere dai privati lotti di terreno idonei a costituire delle parti funzionali del parco.
Inoltre con quella voce finanzieremo la realizzazione di più piccole aree verdi di quartiere: ad esempio una di queste sarà in Strada Caldano, all’altezza del Villaggio Imeda, ove contiamo di insediare sul prato esistente, già di proprietà comunale, un’area giochi riservata ai più piccoli.
Concludiamo con le piste ciclabili. Qui il discorso sembra alquanto articolato, perché ci sono diverse fonti da cui possono arrivare gli interventi. Ci sono le piste ciclabili legate all’intervento Aree ATA, quelle ottenute da Unione Net che rientrano nel programma Mobilità Sostenibile del Ministero Ambiente (110.000 euro la quota di competenza del Comune di Caselle), infine i fondi regionali del Progetto Ve.La (370.000 euro la quota per Caselle). Possiamo dettagliare, per ciascuno di questi tre filoni, quali saranno i luoghi di intervento, le tempistiche e i soggetti che opereranno?
Il primo intervento che ritengo verrà realizzato già in questa primavera è la pista ciclabile relativa ai fondi ottenuti da Unione Net. E’ una pista ciclopedonale protetta, lunga poco più di 1200 metri, di cui 700 in comune di Borgaro e 500 in comune di Caselle. La pista parte, a Borgaro, dai nuovi campi sportivi realizzati in via Italia e svolta sulla SP2 in direzione Caselle tenendosi sul lato destro della carreggiata, fino ad arrivare all’altezza del Bennet; la pista sarà separata, tramite una transenna, dalle corsie riservate al traffico, che saranno ridotte come larghezza rispetto all’esistente.
Passando agli interventi in Caselle rientranti nel progetto Ve.La, ritengo che quello più significativo sarà la pista ciclopedonale che ricongiungerà, finalmente, l’abitato di Caselle con l’aeroporto. Sul tracciato stiamo ancora lavorando, ma in linea di massima sarà questo: partenza dalla vecchia stazione, utilizzo nel primo tratto della copertura in cemento sulla ferrovia; breve tratto su via Circonvallazione, quindi si svolta su via Ciriè passando sul lato sinistro di questa; all’altezza di via Orologio si attraversa entrando in questa stradina e portandosi poi sul fianco della ferrovia, che si segue poi in rettilineo (passando sotto l’esistente cavalcaferrovia) fino ad arrivare alla stazione ferroviaria dell’aeroporto. La pista ciclabile poi ripartirà verso nord in direzione di San Maurizio. Per quanto riguarda questo intervento voglio sottolineare, perché è significativo, che, in base alla convenzione che abbiamo di recente ratificato con gli altri comuni da Venaria a Lanzo, la progettazione e l’appalto di tutte le tratte previste nell’ambito del Progetto Ve.La saranno condotte dal Comune di Nole; è un bell’esempio di cooperazione fra comuni, dove il coordinamento può anche essere affidato a piccoli comuni, quando dimostrano di essere vocati per portare avanti certe tematiche.
Infine le piste ciclabili connesse all’intervento del COM, e quindi pagate da SATAC. Qui possiamo fare una distinzione in due categorie: le piste ciclabili ospitate a margine di ampliamenti di assi stradali, il tipico esempio è via alle Fabbriche, saranno realizzate contestualmente al lavoro di allargamento della strada. Diverso discorso per quelle piste ciclabili inserite come opere di compensazione ambientale nella fase autorizzativa del COM: per quelle, SATAC mette a disposizione del Comune di Caselle l’importo presunto dell’intervento, e sarà il nostro comune ad operare: è questo il caso del recupero della pista che corre lungo la Stura, ed è attualmente interrotta in diversi punti per l’erosione del fiume.
Grazie Sindaco per questa panoramica. Ci soddisfi un’ultima curiosità. Sappiamo, dal DUP, che alcuni di questi interventi saranno finanziati tramite l’introito delle sanzioni stradali. Su che valori si stanno portando a regime gli introiti dai Velox, e come vi regolate per il loro utilizzo?
Per quanto riguarda il trend, posso dire che dopo il picco del primo mese, di quasi 17.000 infrazioni, nel secondo mese la media giornaliera è scesa a circa 350 infrazioni al giorno, e quindi circa 10.000 al mese. Quello che sarà il valore a regime, nessuno può dirlo con certezza. Per quanto riguarda la destinazione di questi introiti, per legge almeno il 50% va destinato ad interventi che migliorino la sicurezza nelle strade; nella stesura del DUP, oltre a tenere conto di questo vincolo, abbiamo destinato delle cifre a lavori (quali il recupero dell’area Metalchimica o lo spostamento della caserma VVF) in cui un eventuale differimento temporale, in caso di sovrastima, sia più gestibile.