È sempre lui. Non è cambiato. Anzi, stupisce lo stupore di tanti. Il solito vecchio Beppe. Già 20 anni fa aveva iniziato un’opera di demolizione di Caselle in grande stile, ed ora è tornato per finire quanto aveva iniziato.
Parlava di “dare aria al paese”, e via con le inesorabili ruspe in quella che sarebbe diventata la brutta piazza Garambois. Poi di rendere Caselle Moderna, e avanti con gli abbattimenti in via Roma. Poi la chiusura del Baulino, che ora è una vecchio fantasma diroccato e depredato; poi la vecchia stazione, impacchettata affinché non si veda lo scempio.
Filo conduttore, unico e solo, lasciarsi dietro edifici vuoti e fatiscenti e impossibili da ristrutturare, inutili monumenti di un passato casellese disprezzato e incompreso. Oppure Piazze sporche e circondate da vecchi stabili sull’orlo del crollo. In fondo c’era da capirlo, già in campagna elettorale. Lo hanno votato, felici di partecipare alle feste en travesti al chiosco amico. Ormai non ci si può più lamentare, perché i colpevoli della distruzione di caselle sono i casellesi stessi. Con tanti ringraziamenti. Gli fanno anche i complimenti. Caselle Futura, la nostra lista, non aveva nel programma elettorale la chiusura delle scuole, anzi, ci siamo sempre battuti ferocemente per scongiurarla. Loro ed altri invece sì.
Per i prossimi mesi la missione è quindi chiara: completare lo svuotamento del centro storico. Chiuse le scuole di via Guibert, in modo sconcertante, pronte anch’esse a diventare un buco nero nel centro di Caselle, quale sarà il prossimo passo? Il Castello. Via la scuola materna, per poi farlo cadere in rovina. Chi se ne importa: è vecchio, da distruggere.
Via i funerali, che non tocchino il nefasto suolo del centro, via tutto quello che è tradizione a Caselle.
Un’amministrazione traballante già dopo pochi mesi, con un duo al comando senza la minima competenza.
Strade sempre più disastrate, iniziative viola oltre ogni decenza.
E dire che in un vecchio articolo (15 anni fa) su questo giornale parlavo proprio di un paese a ciambella, vuoto in mezzo; sono tornati per realizzarlo. Gli abitanti del centro in una riserva indiana, mal tollerati. Ma a questo punto, paghino il valore delle case a prezzo di mercato e facciamola finita. La nuova Caselle avrà il suo centro in via Colombo, piazza Boschiassi sarà l’attuale piazza dell’Unes. Dai su, un piccolo sforzo ancora e ci siamo.
Per il resto, un’inesorabile caduta verso il basso, in Consiglio comunale. Le dimissioni del presidente del Consiglio comunale, con il sostituto che per prima cosa pensa bene di abolire le interrogazioni verbali, poi smentito dal sindaco in persona, giusto in tempo per evitare una mezza rivolta.
Per poi trovarsi di fronte ad un dibattito politico che farebbe arrossire anche un’Assemblea di uno staterello sudamericano, arricchito inoltre da comunicati stampa provenienti da Palazzo incattiviti, pieni di rancore e senza alcun rispetto per i cittadini e le attività casellesi.
Dott. Andrea Fontana
Caselle Futura