Riflessi

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 Devono aver capito male, non c’è altra spiegazione. Tutti continuavano a ripetere: “Chiudete le buche!” e lori invece hanno capito “Chiudete le scuole”. Ed infatti così hanno fatto. Le scuole sono chiuse e le buche sono sempre di più.

Il nostro Comune, un tempo noto solamente per l’aeroporto (“ah ma c’è anche un paese che si chiama Caselle?”), ora ha fatto un salto di qualità: siamo ufficialmente il paese delle buche. Il paradiso dei meccanici e dei gommisti.

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Ma va bene così, al casellese medio, che poi è anche l’italiano medio, interessa solo il piccolo orticello, e che il politico di turno gli faccia qualche piccolo favore. Il resto del mondo può anche andare a rotoli.

La nostra città, con questa mentalità, si è ridotta a quello che vediamo. Tutta rotta e priva di attrattive. In arretramento culturale e tecnologico, senza nessun interesse verso il futuro e le generazioni a venire. Una periferia di una città già di per sé finita alla periferia di Milano.

Sinceramente, chi vorrebbe mai investire in una città così? Una città che  i suoi stessi abitanti fanno di tutto per rovinare, con politiche scriteriate che non portano da nessuna parte?

Eppure anche solo parlare è diventato difficile, in questa città: il clima non è per nulla buono, e lo stiamo ripetendo da molto tempo. Chi osa alzare una voce contraria viene pesantemente sanzionato, emarginato, sbeffeggiato, diffamato; in una parola viene zittito in malo modo.

Proprio a questo proposito, essendo l’ultimo articolo su questo giornale prima delle vacanze estive, lascio uno spunto di riflessione.

C’è un Consigliere di opposizione che da anni siede in Consiglio. Costui ha sempre fatto il suo dovere, evidenziando problemi, ponendo tematiche, presentando interrogazioni. Niente di speciale, rientra nei suoi compiti.

Eppure questo deve dare molto fastidio a qualcuno, perché questa persona ha ricevuto attacchi pesanti, minacce fisiche, tentativi di aggressione fisica (tutti documentati). Il piano su cui si trova quel Consigliere si è spostato quindi nettamente: da un piano politico, i suoi avversari si sono trasferiti sugli attacchi personali, in ambito familiare, personale, lavorativo. Diffamazioni, minacce anche gravi.

Solo nell’ultimo anno ha dovuto presentare almeno 7 querele ed esposti presso la Procura. Ovviamente i tempi sono lunghi, e di ore ne passa parecchie con i suoi avvocati, oltre a spendere un bel po’ di soldi. E tutto questo perché? Solo perché non ha mai piegato il capo di fronte ai vari potentati locali (presunti ed autodefinitisi tali).

La domanda finale però è: è normale tutto questo? In una città che si definisce civile? In un Paese che riteniamo democratico?

Buone vacanze a tutti, e riflettiamo, sulla nostra Caselle.

Dott. Andrea Fontana

Caselle Futura

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