Abbiamo di nuovo il treno. Lo aspettavamo da tanto e finalmente c’è. Sì, insomma… Non arriva a Ceres, innanzitutto. E da Ciriè ci sono trasbordi e pullman sostitutivi. Vedremo come proseguirà nei prossimi mesi. Che qualcosa non andasse già da subito si era capito dal primo giorno. Dall’inaugurazione, quando il treno ad un certo punto non si è nemmeno fermato a Caselle città. Fermata saltata, con delusione da parte di molti. Motivi di sicurezza, si dirà. Ovviamente, far scendere le autorità in quella stazione sotterranea abbandonata da anni non è parsa una buona idea. Per l’immagine di Caselle, e per tanti altri motivi. Dopo le parole del nostro Sindaco in campagna elettorale, in cui sembrava che la ferrovia fosse il nostro lasciapassare per il futuro, parole ripetute anche da altri candidati anche di “opposizione”, abbiamo sbattuto contro la realtà, ancora una volta. Caselle città non esiste. Non conta nulla. Deve vivere nell’ombra. Abbiamo un qualche peccato originale che non abbiamo ancora scontato.
Molti si chiedono anche dell’eterna promessa, che una volta era quasi una Terra Promessa: le aree Ata. Il mega centro commerciale. Anche quello destinato a portare Caselle alla ribalta. Sparito definitivamente. Ogni tanto qualcuno fa uscire una qualche notizia farlocca sul futuro di quei prati, ma a quanto pare di concreto c’è ben poco. Centro logistico? Centro informatico? Pannelli solari? Tutte soluzioni che non convincono. Forse sono meglio i prati, sempre.
Langue anche la vita politica, senza consigli da due mesi, con una forza politica di opposizione che ormai è sempre più schierata con la maggioranza. Bastava dirlo, la maschera si è sciolta tempo fa e di questo dovrà rendere conto agli elettori.
Un accenno alle nostre strade. Possibile che dopo due anni siano ancora in queste condizioni? Ad esempio, via alle Fabbriche, nella zona di Strada Francia. Scavata, brutalizzata, e la riparazione è peggio di un sentiero di montagna. Ma chi controlla i lavori? Quel tratto di strada è già pericoloso di suo, ed ora è pericolosissimo, in particolar modo per bici e moto. E se si tiene conto che vi transitano anche mezzi pesanti, Caselle non può più sottrarsi alle sue responsabilità. È ora di intervenire, prima che succeda un qualche disastro, lì come in altre zone sempre più rovinate.
Dott. Andrea Fontana
Caselle Futura
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