Lunedì 29 gennaio i tecnici incaricati dall’Amministrazione hanno presentato il progetto di Piano Particolareggiato che riguarda l’edificazione nelle aree RN1A (i terreni compresi tra via Colombo, via Alle Fabbriche, via Venaria) con circa 400 nuovi appartamenti e palazzine di 7 piani e una ricaduta sul Centro storico perché prevede l’abbattimento di tre edifici per farne piazze e il trasferimento della SUL sulle aree RN1A. Progetto Caselle 2027 non sarebbe contrario all’adozione di un Piano Particolareggiato perché nelle intenzioni del PRGC doveva servire come strumento di programmazione di tutta un’area più vasta; semmai rileviamo che arriva con ritardo di almeno 20 anni e in questo periodo il nostro povero Piano Regolatore è stato pasticciato da una serie di interventi tra i quali: 8 varianti parziali, e ben 43 deroghe non costituenti variante. Tutto legittimo, certo. Ci saremmo quindi aspettato dalla proposta di Piano Particolareggiato più coraggio nell’esprimere idee e proposte per sistemare tutta quella parte di Caselle che da via Alle Fabbriche arriva fino alla ferrovia, correggendo un pochino errori compiuti negli ultimi venti anni. Un’area densamente abitata, assolutamente priva di servizi, senza spazi commerciali, senza una piazza per fare aggregazione; assolutamente avulsa dal contesto della città. Brutta da vedere e scomoda da vivere; nessuno degli amministratori che si sono succeduti in questi anni può andarne fiero o portarla ad esempio.
Mentre i costruttori sono imprese e ragionano su una logica di mercato che è obbligatoriamente di breve periodo, il Pubblico, nella ricerca dell’interesse generale, deve andare oltre e quindi il P.P. che ci è stato presentato dovrebbe essere rivisto per diventare la grande opportunità di riqualificare e migliorare la vivibilità e la sicurezza di tutta quella zona di Caselle portandovi tutto ciò che manca: la piazza (l’Agorà), servizi come farmacia, tabaccheria, bar, parchi gioco. Prevedere gli spazi commerciali perché altre esperienze ci insegnano che i negozi di prossimità favoriscono anche la socialità soprattutto nel caso delle persone più anziane e dei nuovi residenti.
Sul Centro Storico siamo assolutamente contrari alla proposta perché continua e persegue il suo svuotamento: manca completamente una strategia di rigenerazione urbana e rilancio del nostro Centro Storico. Che necessità abbiamo di trasformare in parcheggi altre zone residenziali del Centro? Abbiamo già chiuso la scuola Collodi, chiuderemo la scuola di piazza Resistenza, il municipio verrà trasferito al Prato Fiera; sappiamo già che l’edifico comunale di via Cravero non sembra interessare ad investitori e quindi anch’esso probabilmente diventerà piazza, in futuro…nelle scelte proposte non si intravede una logica pubblica di prospettiva.
Il Capogruppo Consiliare
Endrio dott. Milano