Odio l’estate. E il caldo. Mentre sto scrivendo questo pezzo, fuori ci sono circa 40°: è la prima volta che vedo delle lucertole sudate. Caselle ed il Piemonte in genere hanno subito una mutazione: i campi di mais hanno lasciato il posto ai cactus; quelle che una volta erano delle verdi praterie ora sono dune di sabbia; i letti dei fiumi sono dei depositi di pietre. Il vecchio monumento della Satti ora somiglia ad una stazione di servizio abbandonata nel deserto del Nevada, degna del miglior racconto di Kerouac; alcune iene cercano cibo sul brutto trincerone della ferrovia.
I paesi limitrofi sono completamente deserti, attraversati solo da alcuni coyote e da quei cespugli rotondi secchi, spinti dal vento che vagano come fantasmi. Sul confine tra Caselle e Malanghero ora c’è un posto di Polizia di Frontiera che lo sorveglia, e un grosso cartello che indica “Mexico”. Caselle è come quei paesi finti che venivano costruiti in America per i test nucleari negli Anni 50: manichini nelle strade, casette di cartongesso e praticelli di erba sintetica.
E non vorrei che si svolgesse proprio questo test nucleare: basta che il nostro parruccone coreano beva un Bacardi (anzi Bacaldi) di troppo e confonda un bottone con quello del lancio missili atomici.
Come nei film postapocalittici tipo Mad Max, la Terra si è stufata delle nostre violenze, e ce lo sta facendo capire. Anche se quando succederà il peggio non ci sarò più, io sono dalla sua parte.
Non si può certo dire che questa sia una bella estate: il telegiornale estivo è un film catastrofico, suddiviso da notizie allucinanti. Vediamone alcune.
IL CALDO TORRIDO
L’Africa ci manda anche il suo clima.
I servizi sui vari TG sono ridicoli: si vedono sempre turisti stravolti che bevono alle fontane e si bagnano i capelli, anche i calvi. Ora che le fontane sono secche, anche loro si laveranno a secco. Mi domando chi glielo faccia fare. Hai voluto fare la vacanza con il caldo? Allora non rompere i maroni, non mi fai nessuna pena.
Ma come si fa a voler visitare una città con 80° all’ombra? Bisogna essere masochisti. La televisione ci fa vedere lunghe code di persone davanti ai musei, la maggior parte delle quali verrà falciata da colpi di calore o da infarti, anche perché sarebbe utile evitare di pranzare con melanzane alla parmigiana, bollito e un pintone di dolcetto. Quelli che sopravvivono alle 5 ore di coda riescono ad entrare, per morire davanti alla statua di Tutankamon mentre pensa pietosamente: ma noi Egizi non eravamo così idioti.
A causa del caldo eccezionale, i dottori raccomandano sempre agli anziani di non uscire nelle ore calde per non incorrere in seri problemi di salute. Ma per favore…
Ieri ho visto un ciclista di circa 110 anni rantolare in salita con una bici di piombo, sotto il sole, alle ore 13.00. Ma il peggio è che questi scriteriati coinvolgono anche i loro poveri cani: si vedono queste bestiole con evidente difficoltà di respirazione a causa della corsa su strada rovente che cercano di stare affiancati alla bici. Il cane è il miglior amico dell’uomo. Ma l’uomo è il miglior amico del cane? Comunque, in caso di soccorso, gli farei pagare tutto: dall’ambulanza all’elisoccorso, dalla permanenza in ospedale alle medicine.
Non sto parlando del povero cane, naturalmente.
I bollettini meteo sono ormai dei film di fantascienza: precipitazioni assenti, temperature in aumento, tempeste di sabbia nel Canavese, tornado nel Ciriacese, invasione di cavallette, tsunami al laghetto della Gioia, squali avvistati nella Stura, grandine grande come meloni (si spera che grandini anche prosciutto).
Ma il bello dell’essere umano è che va avanti come se nulla succedesse: nei vari servizi dei TG, gli inviati intervistano i vari baracchini che hanno invaso tutte le spiagge possibili.
Dicono tutti le stesse cose: qui si sta bbbenissimo, il mare è ffffavoloso, il cielo ssssereno, un paradiso. Ma per la miseria, fino al giorno prima gli stessi maledicevano il caldo, e ora sono sdraiati ad arrostire felici e contenti…
Se il mare sparisse completamente, si rivedrebbero le stesse persone sulla spiaggia, e le stesse nuotare tra i rifiuti di plastica e le lische di pesci vari. Alcune farebbero sci nautico facendosi trainare da un trattore.
La cosa più importante è avere il posto fisso in spiaggia e i selfie da inviare agli amici. Se poi un cataclisma spazza via tutto il resto, chissenefrega. Se ne riparla al ritorno.
GLI INCENDI
Odioso fenomeno estivo, quest’anno molto di moda. A causa di alcuni criminali chiamati piromani, anzi pirlomani. Avrei altri termini da scrivere, ma il buon Elis non me lo consentirebbe.
Nessuna pietà. Mi piacerebbe che questi bipedi subissero la stessa sorte che hanno riservato agli alberi e agli animali ma ci sarà sicuramente qualche giudice che li libererà su richiesta di infermità mentale, poverini. E intanto un’altra fetta di pianeta sta morendo.
LA SICCITA’
Nuova emergenza di questo 2017, causata dall’assenza di precipitazioni. E’ un disastro, specialmente per i raccolti e le coltivazioni. Lo zero termico si è alzato fino a 5.000 metri, i ghiacciai stanno scomparendo.
La situazione nelle città è critica, si dice a causa della rete idrica che è un colabrodo; sono d’accordo, ma la causa (guarda caso) è anche l’uomo. Basterebbe avere un minimo di sensibilità e di senso civico.
Tu, caro babbione, per farti la barba evita di far scorrere l’acqua per mezz’ora da un rubinetto di 20 cm. di diametro: quello non è più un getto d’acqua ma le cascate del Niagara. Basta un filo d’acqua.
Stessa cosa per lavarsi i denti. Ma tanto hai la dentiera, fai prima a toglierla e metterla nella lavastoviglie.
Sei un finto povero – finto cassaintegrato che ha una piscina olimpionica vicino alla villa ottocentesca? Bene, allora tu l’acqua la pagherai 50 € al litro.
I FEMMINICIDI
Questa piaga odierna non accenna a diminuire, anzi è in aumento.
Pseudouomini deboli, inutili e falliti che vedono la donna come un oggetto di loro esclusiva proprietà, hanno pure il coraggio di arrabbiarsi se questa li manda ovviamente a stendere.
Ma come sempre in Italia la legge è ridicola: non basta che una sventurata faccia denuncia una ventina di volte. No, deve proprio essere uccisa dal cretino di turno. Allora forse qualche parlamentare prenderà in considerazione tutta la pratica, ma solo dopo la pausa caffè. Sempre che non sia in ferie.
LA PUBBLICITA’
Altra piaga in continuo aumento, imperversa ogni giorno ad ogni ora: nel prossimo numero parlerò dei nuovi, terrificanti, stupidissimi spot.
Un saluto a quei pochi che sono riusciti a ritornare vivi dalle vacanze. Dai, per quest’anno è andata.
Bear