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Comune di Caselle Torinese
mercoledì, Maggio 15, 2024

    I Comuni cedenti chiedono un maggior rigore nelle spese

    Con una lettera inviata il 17 novembre scorso, i sindaci dei quattro Comuni cedenti (Caselle, Borgaro, Settimo e Leinì) invitano il loro collega mappanese e la sua Giunta ad una maggiore prudenza nelle spese deliberate finora per evitare di non rispettare il vincolo dell’invarianza di spesa sancito dalla Corte Costituzionale.

    In particolare si evidenziano quattro punti ritenuti non conformi: il fabbisogno di personale, l’avviso di mobilità pubblicato, l’indennità di posizione riconosciuta al Capo Settore Affari Generali, la convenzione sottoscritta con il Comune di Volpiano per l’attivazione delle funzioni di Polizia Locale.

    La  dichiarazione in merito del sindaco mappanese Francesco Grassi: “Ritengo assurda la lettera che ci hanno inviato.
    Ci imputano spese di personale eccessive, ma non siamo noi ad essere stati scorretti: i Comuni cedenti non hanno minimamente collaborato da questo punto di vista.
    Come stabilito per legge, e non deciso da noi, ci spetterebbero 24 dipendenti con tanto di relative spese: dove sono? Facciamo un esempio di situazione grave? L’Anagrafe. Per tale, importante, ufficio non abbiamo avuto né personale, né risorse per assumerne. Dal momento in cui Mappano ha cominciato ad esistere come Ente autonomo, i Comuni cedenti avrebbero già dovuto prevedere la situazione a bilancio, accantonando le risorse a noi dovute in base al gettito di Mappano: un dato facilmente calcolabile. Loro invece hanno continuato ad introitare le nostre risorse senza indirizzarle correttamente.
    A questo punto saremo noi come Comune a mandare una lettera a loro, a breve, chiedendogli delucidazioni sulle entrate provenienti da Mappano e sulle uscite spese sul nostro territorio.

    Facciamo un esempio pratico? Caselle ha circa 5 mila abitanti in meno: perché pretende di mantenere lo stesso organico di prima? Mi pare molto scorretto: sono loro che stanno violando l’invarianza di spese secondo noi. Ci accusano di spendere troppo, ma abbiamo speso molto meno di quanto potevamo proprio per prudenza.
    Sono molto amareggiato per le accuse di incaute spese che ci rivolgono: al limite potrebbe essere all’incontrario e sono loro che avrebbero dovuto rivedere i loro programmi”.

    L’opinione del collega casellese Luca Baracco: “La questione è semplice, ma al tempo stesso assai delicata: il Comune di Mappano non dovrebbe deliberare, in maniera da avere impatto economico, senza averlo concertato prima con i Comuni cedenti.
    Tutto questo non è un nostro capriccio, ma risale sempre alla famosa invarianza di spesa sancita dalle sentenze: proprio per questo motivo bisognerebbe verificare prima la situazione con i Comuni cedenti, di modo che le spese coincidano con le coperture finanziarie previste nei nostri bilanci.
    Non è per pignoleria, ma se tutto non coincide o, peggio ancora, c’è uno sforamento, potrebbe nascere un problema contabile sanzionabile dalla Corte dei Conti: imputabile a chi? Soprattutto dovrebbero prestare molta attenzione alle spese relative al personale: è previsto un tetto rigido, per tutti non solo per Mappano, dalla normativa nazionale, cui non si può derogare.
    Abbiamo quindi deciso di inviare questa lettera al collega Grassi illustrandogli i nostri dubbi. Non ci vuole essere nessuna ingerenza nei loro confronti, ma la situazione al momento è ancora questa: dimostrazione palese è la ratifica della variazione di bilancio casellese, per 47 mila euro, necessaria a coprire le spese già effettuate, ed a noi comunicate a posteriori.
    Chiediamo solo un po’ più di attenzione e di comunicazione preventiva: tutto qui”.

    Il commento del sindaco borgarese Claudio Gambino: “Sono ormai passati cinque mesi dalle elezioni mappanesi e cosa è cambiato? Semplice: nulla! Anzi, a dire il vero ci troviamo con un sindaco ed una giunta in più. Ma per i cittadini mappanesi non mi pare che la situazione sia migliorata.
    Noi rispettiamo le scelte dell’Amministrazione mappanese, ci mancherebbe, ma c’è un punto fermo che si chiama invarianza di spesa e lo ha stabilito la Corte Costituzionale, non noi sindaci: se si sgarra entra in gioco la Corte dei Conti e la responsabilità ricadrebbe su tutti quanti probabilmente.
    Con la lettera volevamo sollecitare, soprattutto, il segretario comunale mappanese, e la Prefettura, ad un maggiore controllo delle spese. E’ una situazione difficile per tutti quanti, senza dubbio”.

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