Con i due Consigli Comunali tenutisi il 21 dicembre scorso, i Comuni di Borgaro e Caselle hanno deliberato lo scioglimento del CIM (Consorzio Intercomunale Mappano), il consorzio creato per ottimizzare la gestione di alcuni servizi dellāex frazione condivisa, essenzialmente la scuola ed il verde.
Ma la chiusura non ĆØ stata, comāĆØ ormai noto, indolore. A seguire le opinioni di alcuni esponenti delle opposizioni casellesi e mappanesi.
La dichiarazione del M5S casellese (che non ha partecipato al voto in quanto i suoi consiglieri hanno abbandonato il consiglio per protesta sullāorario di svolgimento dello stesso): āCIM, acronimo di Consorzio Intercomunale Mappanese, nato nel 2001 per espletare tutte le necessitĆ di interesse pubblico dei cittadini di Mappano, giunge alla fine della sua esistenza grazie alla nascita del Comune.
Sono passati tanti anni da quel giorno in cui i cittadini, con un referendum popolare, hanno scelto di costituire il comune di Mappano.
Quale ĆØ stato il risultato di questo CIM dopo tanti anni?
Il caos, figlio di mala politica. Una convenzione fantasma, sempre in bilico, e alla fine, una migrazione di dipendenti comunali verso i lidi di Mappano.
Rispondere alla domanda se il CIM ĆØ da chiudere oppure no, non ĆØ difficile. La sua chiusura sarebbe inevitabilmente necessaria, in quanto non esisterebbero ragioni per la sua continuazione.
Purtroppo, come di abitudine per le Amministrazioni comunali costituenti il CIM, non ĆØ stata fatta la minima pianificazione allāaccompagnamento di Mappano come Comune autonomo, mediante le necessarie convenzioni in modo da permettere la gestione dei servizi e degli sportelli al pubblico.
Siamo davanti a questa realtĆ ?
No! Ed ĆØ qui che diventa difficile poter concordare con la chiusura del CIM. Inutile cercare ora le responsabilitĆ , ĆØ un discorso che meriterebbe un rewind di qualche anno.
Ma visto che il nastro non si può riavvolgere occorre ora che le parti almeno si uniscano, che si impegnino ad una soluzione rapida.
Chi sta pagando e pagherĆ poi alla fine? Chi ha condotto in malo modo la gestione errata del CIM o i soliti cittadini? Al momento ci chiediamo se, una volta chiuso il CIM, gli uffici del comune di Mappano saranno in grado di sostituirlo?
Dubitiamo che la risposta possa essere sƬā¦ā.
Il punto di vista di Alessandro Favero, consigliere del Centrodestra per Caselle (non ha partecipato al voto): āLo scioglimento del CIM ĆØ ovviamente un atto necessario essendo ormai da tempo costituito il Comune di Mappano, pertanto le funzioni svolte dal consorzio dovrebbero essere giĆ in capo al Comune e svolte in piena autonomia. Resta ovviamente prioritario e fondamentale che i servizi svolti finora dal CIM siano garantiti ai cittadini senza limitazioni o disservizi dalla nuova amministrazione comunaleā.
Il commento di Valter Campioni, consigliere mappanese di Uniti per Mappano: āIl livello di tensione che Francesco Grassi sta alzando con i Comuni cedenti non gioca sicuramente a favore dei Mappanesi, anzi genera ancor più sfiducia al punto da pensare che forse non senta il peso delle responsabilitĆ proprie di un Sindaco.
A partire dalla chiusura del CIM, non comprendo il suo stupore anzi penso che sia un falso problema, lo dimostra il fatto che nella pianta organica del comune di Mappano non vi ĆØ traccia del personale del CIM ciò sta a significare che lāattuale Giunta non ha mai preso in carico o valutato la naturale possibilitĆ di riassorbire il personale del CIM allāinterno della macchina comunale.
I fatti si commentano da soli: dopo aver chiuso il comando dei Vigili ora si appresta a chiudere anche la biblioteca.
Triste ĆØ considerare che lāincapacitĆ della Giunta capitanata da Grassi non sia in grado di portare avanti il necessario dialogo istituzionale; anzichĆ© intraprendere la strada delle Convenzioni si preferisce la strada dello scontro delegando a soggetti terzi la risoluzione del problema.
Ai mappanesi non resta che prendere atto che la strada dello scontro costa per il momento 18.614 euro, peccato che lāattuale Giunta non abbia ipotizzato neanche qualche decina di euro per sostituire i cartelli stradaliā.
In chiusura, le parole di Roberto Tonini, consigliere di Facciamo Mappano: āA mio parere, lāanomalia non sta nel fatto che il CIM venga chiuso il 31/12, ma che non sia stato fatto prima.
Infatti, le funzioni svolte, ed il suo personale, insieme ai trasferimenti che sarebbero potuti arrivare dai comuni cedenti, avrebbero potuto essere una prima base per lāoperativitĆ , in autonomia, del nuovo comune.
Dopo i primi passi incerti, ĆØ ora che Mappano inizi a camminare da sola. Ma il Sindaco di Mappano si ostina a non dialogare con gli altri comuni e preferisce spendere i soldi dei cittadini in avvocati, piuttosto che utilizzarli per la collettivitĆ . CāĆØ un proverbio che dice: chi ĆØ causa del suo mal, pianga se stessoā¦ā.
Per completezza di cronaca, il consigliere casellese Chiappero di Ricominciamo per Caselle si ĆØ astenuto al momento della votazione, mentre a Borgaro i consiglieri di centrodestra non hanno partecipato al voto ed il M5S ha votato contro la delibera di scioglimento.