Venerdì 2 marzo dalle 8,30 alle 13,30 presso il Cinema Italia di Borgaro, gli Istituti comprensivi di Borgaro e Mappano, in collaborazione con le amministrazioni comunali e l’Associazione Sollievo di Leinì che ha in gestione il teatro, hanno organizzato un incontro con la Fondazione no-profit “PesciolinoRosso” a cui parteciperanno alcune classi delle scuole secondarie di primo grado di Borgaro e Mappano.
L’incontro verrà replicato con apertura alla cittadinanza la sera alle 21 (ingresso libero con prenotazione al 389.58.39.148).
Di cosa si occupa questa fondazione? Come si può leggere sul loro sito:
“Siamo una Fondazione che ha come scopo principale il sostegno dei giovani nella forma di divulgazione e sostegno di attività di sviluppo e crescita. In questi anni il PesciolinoRosso è diventata una community di migliaia di persone, in crescita costante, dove genitori e giovani si scambiano idee, pensieri e condividono riflessioni su temi come l’adolescenza, il futuro, la scuola e ovviamente il rapporto tra genitori e figli”
Essenzialmente, tramite vari progetti, questa fondazione cerca di sensibilizzare i giovani a non cadere nella tentazione dell’uso di sostanze stupefacenti, partendo dalle testimonianze. Ancora dal loro sito:
“Dal Gennaio 2014 abbiamo tenuto in tutta Italia oltre 1.000 incontri in tutta Italia, da nord a sud in oltre 400 città, in scuole, oratori e piazze con tantissimi genitori e figli. Il coinvolgimento in ogni evento è straordinario e va oltre le nostre aspettative più rosee. Infatti, quando anche un solo giovane ci dice un semplice “grazie” o “mi avete salvato la vita” e riesce a salvarsi, a cambiare idea o ripensare alla sua vita in modo positivo; la nostra missione continua ad avere sempre più forza e ci sprona a portare avanti il nostro amore.
Nel nostro cammino abbiamo incontrato persone incredibili che abbiamo voluto nel PesciolinoRosso per portare avanti un messaggio positivo.
Le persone che attualmente oltre a papà Gianpietro intervengono nei nostri eventi sono Carolina Bocca, una mamma che ha salvato suo figlio adolescente lottando contro la sua dipendenza, e il prof. Marcello Riccioni, un insegnante non convenzionale che ama i suoi alunni in modo smisurato e che trasmette parole di speranza e cambiamento per una scuola migliore”.
Tutto nasce da un evento tragico: nel novembre 2016, Emanuele Ghidini, di soli 16 anni, si butta in un fiume e muore affogato, probabilmente dopo aver assunto una pasticca di droga ad una festa. Il padre Gianpietro, dopo l’ovvio sconforto, decide di reagire e comincia quest’avventura in giro per l’Italia, cercando di evitare che altri ragazzi facciano lo stesso errore…