Domenica 6 maggio, a due giorni dall’anniversario della tragedia di Superga del 4 maggio 1949, è stato inaugurato a Borgaro il nuovo monumento al Grande Torino. Nuovo perché alla rotonda di via Gramsci, di fianco al piazzale Grande Torino ed al campo sportivo del Borgaro Nobis, un monumento al mitico squadrone granata c’era già da circa quattro anni.
Un monumento voluto dal Toro Club borgarese, ma che ha da subito suscitato polemiche: la sagoma di un aereo che si schiantava contro un muro di mattoni, a voler ricordare il terribile schianto di 69 anni fa, non è mai piaciuta a molti borgaresi e, soprattutto, a molti tifosi.
E’ parso subito assai macabro ed esteticamente brutto. E già da tempo si stava meditando su di una sua modifica quando, in una notte del febbraio scorso, qualche pseudotifoso avversario o semplicemente qualche idiota ha deciso di danneggiare seriamente la sagoma dell’aereo. Davvero una mancanza di rispetto e di cultura: oltre ad aver danneggiato una cosa pubblica, si era danneggiato un simbolo non solo del Toro, non solo del calcio, ma di tutto lo sport italiano.
Una squadra che era diventata un simbolo di successo e di riscatto sociale in un’Italia appena uscita dalla guerra, una squadra che era quasi invincibile, in un calcio fatto di passione che non è neanche lontano parente di quello attuale, fatto quasi solo di business.
Ora la nuova veste, realizzata con il contributo, oltre che dell’Amministrazione Comunale, della ditta Lattes di Villaretto: da un lato del muro di mattoni, rimasto uguale, una lastra di alluminio che riproduce l’immagine della formazione granata; dall’altro l’elenco dei 31 caduti in quel tremendo incidente aereo.