Povera patria

Il 2 giugno e la Festa della Repubblica

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“Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere di gente infame, che non sa cos’è il pudore, si credono potenti e gli va bene quello che fanno e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni! Questo paese è devastato dal dolore…
Ma non vi danno un po’ di dispiacere quei corpi in terra senza più calore?

Non cambierà, non cambierà non cambierà, forse cambierà.

Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?

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Nel fango affonda lo stivale dei maiali. Me ne vergogno un poco e mi fa male vedere un uomo come un animale.

Non cambierà, non cambierà sì che cambierà, vedrai che cambierà.

Si può sperare che il mondo torni a quote più normali che possa contemplare il cielo e i fiori, che non si parli più di dittature se avremo ancora un po’ da vivere…

La primavera intanto tarda ad arrivare.”

Così Franco Battiato  in “Povera patria”. La canzone sembra quanto mai attuale.

Indubbiamente ci sono momenti e giornate, come il 2 giugno, la Festa della Repubblica Italiana, in cui si ricorda la data del referendum istituzionale del 1946, giornate che possono essere occasione per riflettere sulla situazione attuale della nostra nazione.

Ci spiace vedere la nostra patria così bistrattata, al di là di ogni colore politico. Il problema del lavoro, i problemi delle nuove generazioni, le difficoltà che devono affrontare le persone della terza e quarta età, un Paese che speriamo vivamente, prima o poi, cambi marcia e che valorizzi tutte le proprie potenzialità, che sono tante ma non valorizzate a sufficienza. Buona Festa della Repubblica a tutti noi!

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