La scuola oggi, più che mai, deve trarre la sua linfa dal passato, vivere il presente ed essere proiettata verso il futuro. Per stare al passo con i tempi deve dotarsi e fornire competenza tecnologica, favorire l’inclusione (non lasciare indietro i giovani con difficoltà) e lottare la dispersione (potenziare la propensione scolastica anche per le fasce più deboli). La scuola di oggi deve saper agire come un’ impresa. Recuperare le risorse finanziare da sé è fra le attività più importanti e complesse che ogni istituto deve svolgere e per questo, deve sviluppare competenze amministrative di alto livello. Un istituto per poter garantire una ricca offerta formativa deve partecipare a molti bandi di concorso, i cosiddetti P.O.N. (Programma Operativo Nazionale della Scuola).
Abbiamo incontrato la nostra Dirigente Scolastica, Loredana Meuti, che ci ha raccontato come funziona la scuola di oggi e come tutto ciò contribuisce al risultato scolastico.
Dirigente, com’è andato l’anno? Facciamo il punto…
“E’ stato un anno positivo, nonostante, i consueti problemi legati alla carenza di organico del personale ATA. Tuttavia tutti i servizi sono stati garantiti, da quelli amministrativi a quelli legati all’igiene, alla pulizia ed alla sorveglianza. Sul piano del personale docente, sono stati svolti regolarmente i programmi definiti, rispettando gli standard della qualità.
Cosa ci racconta dei PON?
“Apro subito una parentesi per spiegare che partecipare ai bandi, ai PON in particolare, è tra le poche strade che le scuole possono percorrere per avere dei finanziamenti importanti al fine arricchire l’offerta formativa.
Oltre all’importanza di essere costantemente aggiornati sulle proposte del ministero, il lavoro “burocratico”, dei dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi, è molto impegnativo e pesante, tuttavia ne vale la pena. Per dare l’idea della macchina complessa che c’è dietro a tutto questo, vi dico che la partecipazione ai bandi è decisa dal Collegio Docenti in base alle esigenze dei nostri alunni, dopo un’attenta analisi del contesto. Prepariamo un progetto che risponde alle caratteristiche di quel bando e che prevede finalità e obiettivi da raggiungere; dove si indicano i partner che collaboreranno al raggiungimento di quegli obiettivi e i costi che saranno ovviamente racchiusi nei limiti finanziari del bando stesso. Il MIUR attribuisce una serie di punteggi e valuta l’assegnazione o meno dei finanziamenti. Il progetto va applicato così com’è presentato, non sono ammesse deroghe. Revisori dei Conti controllano che i finanziamenti siano rendicontati in modo preciso e dettagliato.”
Quali sono i PON che avete concluso quest’anno?
“Abbiamo avviato e terminato il PON europeo per l’inclusione scolastica “Fuori dal tunnel”. Un percorso che vuole aiutare gli alunni ad uscire dal disagio, attraverso interventi didattico educativi che li supportino nelle difficoltà di apprendimento, sociali e comportamentali, costruendo, altresì, il senso di responsabilità individuale verso se stessi e verso la comunità. Si tratta di 8 moduli di 30 alunni circa ciascuno. In particolare i moduli riguardano educazione motoria, arte, scrittura creativa, teatro, potenziamento della lingua straniera e delle competenze di base di italiano e matematica. Per questo PON ci sono stati assegnati circa 41.000 euro.
Inoltre c’è un PON per la Scuola dell’Infanzia “Competenze di base” dal titolo “Si parte con….judo”. Il Progetto si svilupperà sulla base del gioco: giochi ed attività semplici e divertenti, ma allo stesso tempo convogliati all’acquisizione di una disciplina, il Judo, faranno sì che il bambino si senta protagonista dei propri risultati.
Gli interventi che verranno proposti offriranno il vantaggio di adattarsi nel migliore dei modi alle esigenze dello sviluppo psicologico del bambino, rinforzando il modo naturale in cui sviluppa la sua attività fisica.”
E i progetti iniziati gli scorsi anni?
“I progetti storici (musica, attività sportive, teatro, recuperi scolastici, interventi per alunni DSA e BES…) continuano ad essere il fondamento del nostro Piano dell’Offerta Formativa. Molti sono ancora vivi perché finanziati dalla buona volontà dalle famiglie, grazie al contributo volontario e dalle sponsorizzazioni. Ci inorgoglisce il fatto che sono molto apprezzati. La critica più diffusa, nei nostri monitoraggi di fine anno, riguarda la durata. Questo è molto positivo. Il fatto è che, pur mettendo in atto diverse iniziative, le risorse finanziarie a disposizione, per un Istituto come il nostro con 61 classi e 1389 alunni sono sempre esigue.
La Settimana dello Sport e della Cultura, hanno avuto continuità e stiamo pensando di estenderli anche alla scuola primaria. Anche se la Settimana della Cultura, purtroppo, ha messo in evidenza problemi organizzativi legati all’esiguità delle risorse umane. Pertanto, andrà rivista negli aspetti organizzativi, ma ci stiamo già lavorando.”