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sabato, Luglio 27, 2024

    Il “girolago” del Lago d’Orta

    Piazze AmicheSiamo sicuri di non andare fuori tema se parliamo di mete per una vacanza, o anche solo per la gita di un giorno. La meta che proponiamo è infatti relativamente vicina a noi e facile da raggiungere. E’ il Lago d’Orta. 
    Ce lo racconta Riccardo Milan, direttore di Paese Mio, la rivista delle pro loco piemontesi. Chi meglio di lui per scrivere di laghi, dato che vive ad Omegna ed insegna all’Alberghiero di Stresa.


     

    Il Lago d’Orta. In primo luogo alcune precisazioni geografiche: il lago si trova in Piemonte, ma vicino vicino alla Lombardia. È quasi tutto nella Provincia di Novara e la punta, con Omegna, in quella di Verbania. A nord confina con l’Ossola, ad ovest con la Valsesia (raggiungibile con due strade montane), a sud con il borgomanerese e il novarese, ad ovest con il lago Maggiore. Si può raggiungere in treno o in auto; o in bicicletta o a piedi, visto che parecchi Cammini Storici lo percorrono sulle due sponde.

     

    Perché visitare il Lago d’Orta? Da sempre il lago è meta turistica. L’acqua è limpida e pulita, certificata così ogni anno dall’Agenzia Regionale. Numerose sono le spiagge disponibili: molte libere ma alcune attrezzate, come ad Omegna, a Gozzano e a Orta. Ci sono poi molti boschi, molta natura: sia in giardini storici sia selvatica. I giardini storici sono spesso aperti, visitabili. Mentre la sentieristica è sempre disponibile. Si tratta di chilometri di sentieri facili, meno facili o da escursionisti esperti. Si può camminare in basso o arrampicarsi sul Mottarone, in Valle Strona, sul Cerano. Il lago è circondato da vette montane, fra i mille e i duemila metri e oltre.

    La pratica sportiva è attività quotidiana sul lago: il giro del lago in bicicletta, ad anello; o l’uso di bici adatte sui percorsi fuoristrada; nuotare in acque libere, individualmente o in competizione; arrampicarsi sulle numerose palestre di roccia disponibili; scendere lungo lo Strona con il kajak; lanciarsi con il parapendio dal Monte Croce o dal Mottarone; o correre lungo i sentieri percorsi ogni anno dagli atleti dell’Ultra Trail Lago d’Orta (la gara più dura supera i 120 chilometri!).

    Infine, c’è molto da vedere: spacci aziendali, bei borghi ricchi di storia, ristoranti di fama, piccoli ed interessanti musei, sagre e manifestazioni… Le Pro Loco della zona sono molto attive sul territorio!

     

    Le attrazioni del percorso. Se si arriva da sud, in auto, una visita alla dominante chiesa di San Giuliano di Gozzano ci vuole. Ricordate poi che sempre in questo comune si trova un attrezzato Lido, aperto con ristorazione anche d’inverno, con un trampolino altissimo in acqua. Dal Lido, infine, passa la rete di sentieri che ti permettono di fare il giro del lago a piedi. Dopo Gozzano, c’è Orta San Giulio: il paese più noto del lago. Si tratta di uno dei “Borghi più belli d’Italia”, come sancisce l’omonima guida nazionale: un paese con testimonianze architettoniche a partire dal medioevo: case, chiese e ville bellissime, testimonianza di una lunga e signorile frequentazione del luogo. Alle spalle del borgo, il Sacro Monte, patrimonio Unesco, felice sintesi di natura, fede ed arte. Davanti, la romanticissima Isola di San Giulio, con la sua chiesa medievale, il culto di San Giulio, il monastero di clausura. Un po’ più in là, la frazione Legro, paese dipinto dedicato ai film girati sul lago; e poi Miasino, Ameno ed Armeno. Pettenasco e Pella, sulla riva ovest, sono due comuni sulla riva del lago, punto di partenza per salire sui battelli di linea o per escursioni o per bagni di sole o d’acqua. Omegna ha un bel centro storico e alcuni spacci aziendali degni di nota. Ad Ovest, belli anche i paesi di Brolo, Nonio e della Madonna del Sasso, con il suo panoramico santuario.

     

    Cosa mangiare. Il lago d’Orta è caratterizzato da una ristorazione di fama nazionale: basterebbe ricordare il celeberrimo Villa Crespi dello chef-star Antonino Cannavacciuolo. Molto facile dunque mangiare una cucina creativa o, come si dice, post moderna, in cui i temi della cucina tradizionale si fondono con l’impeto creativo degli chef. Altri nomi noti? Al Sorriso di Soriso, Il Piccolo Lago e Il Portale di Verbania, La Locanda Orta ad Orta o il Pascià di Invorio. Chi ama invece i piatti della tradizione, può optare per i molti e buoni ristoranti ed osterie del loco. Piatti consigliati? I risotti, magari con i funghi di stagione, i formaggi locali o il dirimpettaio gorgonzola dop, i pesci di lago, miele e confetture; sul lago si produce anche vino, ma è ancora raro e difficile da trovare. Molto estesa, poi, la rete delle pasticcerie e delle gelaterie. Molti dolci sono diventati una vera e propria gloria locale, come la Focaccina di Nonio o le Imperialine o le Damine o le Reginette (e mi fermo qui, perché ogni pasticceria ha le proprie) di Omegna.

     

    Dove rilassarsi. Le rive del lago sono in gran parte fruibili gratuitamente per i bagni e il sole estivo. Non volete attrezzarvi troppo e volete dei servizi ad hoc? Ci sono bei lidi a pagamento un po’ ovunque. Se volete camminare, ci sono invece chilometri di sentieri, facili e meno facili; e il borgo di Orta, il suo lungolago e il sovrastante Sacro Monte sono area pedonale. Belle anche le passeggiate al lago di Pettenasco, Pella-Ronco e Omegna. Volete fare una crociera sul lago? Per quasi tutto l’anno è attivo un servizio di linea che vi permette di vivere il lago dal lago: bello! Volete un servizio dedicato: ad Orta ci sono molte barche taxi a disposizione. Volete remare? Ad Orta e Omegna si affittano barche e pedalò. Cercate una bicicletta in affitto, magari elettrica? C’è anche quello. Amate un aperitivo vista lago: la piazza di Orta è il massimo; anzi no: provate la terrazza dell’Hotel San Rocco! Ma bella è anche l’offerta dei bar omegnesi: il lago è lì, a portata di mano. D’estate, vicino alle chiuse c’è un tappeto di pesci. Spettacolare! Volete dormire vista lago? Molti gli hotel sulle rive. Buon riposo, cullati dalle onde!

     

    La crociera sul lago. Una delle cose più belle da fare sul Lago d’Orta è la crociera: vi mostrerà bellezze del lago impensabili da terra. È una traversata che può essere lunga un giorno o breve di alcuni minuti. I punti di partenza possono essere molti e i tragitti vari. Se si parte da Omegna, infatti, cosa consigliabile la domenica e nei festivi per la facilità di parcheggio, si deve immaginare una giornata intera fra acque, sbarchi e visite. Se si preferisce la tratta breve Pella–Isola–Orta San Giulio e ritorno, meglio seguire quest’ordine per i problemi di cui sopra. In ogni caso, da provare.

     

    I piccoli musei. Il territorio è ricco di piccoli musei, testimonianza di antichi mestieri o di moderne passioni. Così, a caso: il Museo dell’Ombrello e del Parasole di Gignese; il Museo della Tornitura del Legno di Pettenasco; il Museo del Rubinetto di San Maurizio; la raccolta di piante rare all’Oasi della Vita di Omegna; il Giardino della Bibbia di Miasino; la Fondazione Calderara di Vacciago; il Museo degli Strumenti Musicali a Fiato di Quarna Sotto… e altri ancora!

     

    Come arrivare. In auto, percorrendo l’autostrada Voltri – Sempione A26. Si esce a Gravellona Toce, se si vuole iniziare il giro da nord, da Omegna; a Borgomanero, se si preferisce arrivare da sud, da Gozzano.

    In treno, la linea Novara – Domodossola ha fermate a Gozzano, Orta – Miasino, Pettenasco ed Omegna.

     

    Informazioni turistiche. Si possono avere sul sito distrettolaghi.it che vi dà anche gli indirizzi degli uffici di informazione turistica aperti, orari e quant’altro. Per quel che riguarda i battelli di linea, consultate navigazionelagodorta.it, per i treni il sito delle FFSS, mentre per gli altri trasporti pubblici e privati, potete consultare il sito degli operatori turistici: lagodorta.piemonte.it. Sentieri e piccoli musei, sul sito dell’Ecomuseo Cusius, lagodorta.net. La sentieristica più impegnativa, sul sito sentieridelverbanocusioossola.it; o su ultratraillo.com… se volete cimentarvi.

                                                                                                                                        Riccardo Milan

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    Paolo Ribaldone
    Paolo Ribaldone
    Dopo una vita dedicata ad Ampere e Kilovolt, ora dà una mano a Cose Nostre

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