Cose Nostre, dopo aver scritto dello straordinario, e per certi versi imprevedibile, successo del Teatro Pavarotti di Leinì – che ha appena cominciato la sua seconda stagione di spettacoli, la prima “completa” – e del tentativo di far rinascere l’ex Cinema Italia di Borgaro, non più come sala cinematografica, ma come sala polifunzionale, torna a casa, a Caselle.
Nella nostra cittadina abbiamo la Sala Fratelli Cervi in via Mazzini e non più il Cinema Roma e il Cinema Teatro Italia di venerata memoria. 120 posti a sedere, quindi più piccina delle due strutture sopracitate: un palco piccolo, niente backstage e camerini, forse una struttura un po’ datata.
Certo che è impensabile immaginare una situazione come quella leinicese, più unica che rara per diversi fattori, ma forse si potrebbe fare qualcosa di più per arricchire l’offerta culturale cittadina?
Ovvio che l’Amministrazione Comunale casellese da sola non può mettersi ad organizzare e gestire rassegne, come del resto nessun’altra amministrazione comunale di tale grandezza, ma forse collaborando con le realtà associative del territorio ed altri Comuni vicini qualcosa in più si potrebbe fare.
Infatti, per alcuni cittadini la sala è sottoutilizzata e si sente la mancanza di una rassegna teatrale e/o di altri eventi culturali. Abbiamo incontrato il sindaco Luca Baracco per illustrargli la situazione. La dichiarazione del primo cittadino: “La Sala Cervi non nasce come teatro, ma come spazio polifunzionale. Non è pensabile quindi utilizzarlo solo come tale – d’altronde nessun teatro “di paese” lo è -, come spazio unico, ma dev’essere utilizzato per concerti, riunioni, serate culturali, spettacoli ed anche rappresentazioni teatrali. Il problema è anche strutturale: lo spazio disponibile era quello, 120 posti a sedere, ma zero spazio per le quinte ed un palco abbastanza piccolo. Non è quindi possibile realizzare spettacoli che abbiano necessità di un grande palco e di apparecchiatura di ultima generazione, fermo restando che, in tutti questi anni, è stato utilizzato, come già detto, per concerti e rappresentazioni teatrali. Sono state anche organizzate delle rassegne teatrali curate da associazioni insieme all’Amministrazione comunale, ciò significa che c’è disponibilità da parte nostra, ci mancherebbe… L’ultima in ordine temporale è la rassegna “Backstage”, curata dall’associazione casellese It.Art: è stata una bella rassegna, premiata dal pubblico. Certo che sarebbe un settore culturale da implementare a Caselle, inserendosi in un calendario che, comunque vede la sala già ampiamente utilizzata, da eventi unici o continuativi (penso alle lezioni dell’UniTre o alle serate del Circolo Fotografico). Purtroppo però è impensabile che la Sala Cervi diventi come il Teatro Pavarotti di Leinì, proprio per motivi, come già detto, strutturali dell’edificio. Come Amministrazione siamo comunque disponibili ad aderire a collaborazioni con altre realtà, perché la cultura non è mai troppa, ancor di più in questi anni”.
Caselle Torinese – Ma quanto ci manca un teatro vero…
La Sala Fratelli Cervi è rinata
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