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sabato, Luglio 27, 2024

    Lettera a babbo natale

    Cronache MarzianeCaro Babbo Natale, mi chiamo Baldo e sono un bambino piccolo e buono. Ti scrivo questa letterina perché quest’anno vorrei un robottino tutto mio. Sono stufo degli amichetti che mi prendono in giro e non fanno mai quello che gli dico. Invece il robottino farà tutto quello che voglio e mi sarà sempre vicino, e se non avrò voglia di sentirlo lo spegnerò (con gli amici non si può). E poi potrò giocare con lui tutti i giochi che piacciono a me. Così potrò buttare via quegli altri stupidi giochi che mi regala sempre il nonno, come i Lego, il trenino elettrico, gli orsetti di pelo, l’autopista e i soldatini.

    Se devo essere sincero, non so se mi merito il tuo regalo: non sono stato tanto bravo a scuola, anzi non avevo proprio nessuna voglia di studiare e guardavo tutto il giorno i cartoni animati sul mio baby tablet.
    Ma per fortuna mio papà che è buono come il pane e mi vuole tanto bene, è andato a picchiare i maestri e le maestre così sono stato promosso. Quindi forse mi merito il tuo regalo.
    Anche perché oggi è il mio primo giorno fuori dal letto: ho un compagno di scuola che ha dei genitori troppo simpatici e troppo bravi: pensa sono talmente buoni che non vogliono mai fargli male, così non lo hanno fatto vaccinare contro il morbillo. Ma che forti! Mitici! Troppo giusti! Peccato che il mio compagno abbia contagiato tutta la scuola (me compreso) che hanno chiuso e messo in quarantina? No, forse quarantena.

    Ieri ho detto a mio papà che volevo vederti, così mentre ti cercavamo ho passato una giornata bellissima: mi ha portato dappertutto e ho capito che i grandi sono sempre tanto buoni non solo a Natale, ma sempre, anche se quando li guardi sembrano sempre arrabbiati.
    Siamo partiti dal piccolo paese di montagna dove abitiamo, ed ecco subito una bella sorpresa: ho visto la testa di un lupo appesa ad un cartello sulla strada! Ma che bello, quelle persone sono talmente buone che per abbellire la strada hanno voluto ricordare questo nobile animale. Come quando mio papà mi porta a mangiare nei ristoranti in alto: le teste degli animaletti mi sorridono dai muri! Come amiamo la natura!

    La mia giornata non poteva iniziare nel modo migliore! Poi, scendendo, mio papà è andato in città perché una fatina mi aveva detto che tu eri lì a cercare i doni per tutti i bambini come me.
    Su quella grossa strada che i grandi chiamano tangenziale, ho visto un’altra cosa che mi ha fatto quasi piangere dalla contentezza: un signore è stato talmente buono che ha ridato la libertà al suo cane, lasciandolo su una piazzola e allontanandosi a tutta velocità. Questi gesti sono veramente commoventi.
    Ce ne fossero tanti, di umani così buoni.

    Appena arrivati, ci hanno fermato degli strani uomini vestiti di blu, con la macchina blu e le lucine che lampeggiavano: pensa che buoni, volevano avvisare mio papà che la sua macchina inquinava troppo (parlavano di euro zero, non so forse parlavano di monetine). Così per ricordo gli hanno dato un fogliettino pieno di numeri, forse volevano fare amicizia e gli hanno lasciato il numero di telefono.
    Però c’è una cosa che non capisco: prima di arrivare in città siamo passati davanti a un grosso campeggio, e lì tanti grandi bruciavano dei fili e delle ruote che facevano tanto fumo nero. Perché gli omini blu non hanno fatto amicizia anche con quelli? Mah, i misteri dei grandi.

    Poi papà ha imboccato una strada in centro, ma erano tutti fermi: c’erano tanti grandi tutti insieme, tanti amici con dei cartelli SI TAV che ridevano e scherzavano, e tutti facevano questa bella passeggiata; tutti gli altri grandi in macchina festeggiavano, perché suonavano il clacson come dei matti. Che ridere.
    Poi sono arrivati tanti altri grandi, altri amici con dei cartelli NO TAV. Babbo Natale, avessi visto che gente simpatica: tutti che scherzavano, facevano finta di pettinarsi con i cartelli e gli omini blu scherzavano anche loro con dei bastoncini corti, come quelli che usiamo noi bambini a Carnevale. Che bello, vedere tutti questi grandi che non si conoscono e che fanno amicizia in giro per la città.

    Poi siamo passati davanti ad una fabbrica: dovevi vedere che bello: anche qui, tanti amici tutti insieme che festeggiavano con le caldarroste e vino caldo che offrivano a tutti. Pensa che qualcuno aveva messo delle tende per dormirci la notte, e per stare vicino agli altri. Alcune avevano persino delle bandiere rosse, o lenzuola con scritte NO ALLA CHIUSURA! Ma che forti i grandi, sempre pronti a festeggiare anche all’aperto.

    Pensa che a ogni stop e ad ogni semaforo c’era sempre qualcuno che ci offriva delle cose, addirittura un signore voleva lavarci il vetro della macchina! Ma chi l’ha detto che i grandi sono cattivi? Mah.
    Poi, quando papà è andato su una grande strada, sono rimasto a bocca aperta: un sacco di signorine (anche più belle di mamma) volevano salutarlo. Forse volevano farci gli auguri. O forse erano delle artiste di strada che recitavano, dato che chiedevano a papà 50 euro. Ma che mondo da favola!

    Dato che non riuscivamo a trovarti e si avvicinava l’ora del pranzo, papà mi ha portato in uno di quei bellissimi ristoranti fatti da un camioncino, con delle sedie e dei tavoli sul marciapiede.
    Mio papà allora ha parcheggiato la macchina e, manco a dirlo, sono subito arrivati dei grandi un po’ abbronzati a salutarci e darci il benvenuto. Il parcheggio ne era pieno e loro andavano da tutti. 
    Abbiamo iniziato a passeggiare, e pure qui in periferia le persone buone non si sono fatte attendere: ad ogni angolo, dei grandi un po’ abbronzati (forse parenti di quelli del parcheggio) chiedevano a mio papà se voleva “roba”: ma che bravi, in città le persone non vendono solo nei negozi, ma anche nelle strade!
    Questi signori vendevano caramelle, infatti dicevano Pastiglie, Crack, Coca. Ma mio papà che si tiene bene non le ha comprate perché ha la glicemia alta. Si vede che erano persone oneste, perché gli omini blu non si sono visti. Cammina cammina, siamo ritornati in centro.

    Pensa che alcuni signori proprietari dei negozi non hanno voluto creare confusione e traffico, rimanendo chiusi: se non è altruismo questo! Mi sono divertito molto a leggere i cartelli variopinti sulle loro serrande, come “chiuso per crisi”, “chiuso causa affitto troppo caro”, “chiuso per fallimento”.

    Ho anche notato che ci sono tante persone che amano la libertà e l’avventura: camminando in Via Roma, ho visto molti grandi dormire sui cartoni solo con la coperta, nonostante il freddo. E pensare che c’erano altre persone buone della chiesa che volevano aiutarli ospitandoli nei loro attici, ma loro non hanno voluto.

    La mia bellissima giornata stava per finire, ma ero triste perché non sono riuscito a trovarti. Fino a quando finalmente …ti ho visto! Eri proprio Tu, Babbo Natale! In carne ed ossa!
    Eri appeso ad un balcone, forse stavi portando dei doni ai grandi perché il sacco che ti è caduto era pieno di gioielli, anelli d’oro, bracciali e collane. Ero molto emozionato, quasi mi mancava la voce.

    Anche nel vedere sotto, tutte quelle persone buone che ti aspettavano: c’erano persino i pompieri con la scala e diverse auto blu con gli omini blu, e tutti ti applaudivano. Parlarti sarebbe stato il mio sogno, ma non sono riuscito perché appena sei sceso ti hanno messo in macchina. Forse dovevi tornare in fretta nella tua casa a Rovaniemi, per prendere le renne ed altri doni.
    E così, questa fantastica giornata è finita. Io e mio papà siamo tornati nel paesino, ma ho molta nostalgia per la città e tutta quella buona gente.

    Mi dispiace che tu non possa calarti dal camino perché mio papà, oltre al camino, ha messo delle grosse grate anche alle porte ed alle finestre, un antifurto con telecamere e diverse mine antiuomo davanti alle porte, per non far entrare le Masche. Ma io ti aspetto lo stesso.

    Buon Natale a tutte le persone buone, tuo piccolo Baldo…
    …ma mi sa che sono estinte. Bear

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