L’Istituto Comprensivo di Borgaro era riuscito nel suo intento di organizzare una manifestazione con tanto di corteo per le vie del centro cittadino e flash mob finale in piazza della Repubblica.
Nonostante un freddo pungente ed una leggera pioggerellina che aveva cominciato a cadere verso la fine della manifestazione.
Non ha avuto la stessa fortuna l’altro Istituto Comprensivo diretto dalla Dirigente scolastica, la dottoressa Lucrezia Russo, ovvero il “Giovanni Falcone” di Mappano.
L’intenzione a Mappano era grosso modo la stessa di Borgaro: al termine di un percorso informativo e formativo, gli studenti delle classi terze della Scuola Secondaria di Primo Grado di via Tibaldi dovevano uscire dalle mura scolastiche, formare un corteo e dirigersi verso piazza Don Amerano, dove, complice anche la presenza del mercato settimanale del venerdì, avrebbero dovuto incontrarsi simbolicamente con la cittadinanza e coinvolgerla nei loro “Io grido NO” alla violenza di genere e “Io parlo” per denunciare chi le commette ed aiutare chi le subisce, nella stragrande maggioranza dei casi in casa o da persone di famiglia o che dovrebbero amarle e proteggerle. Tutto ciò con letture ed una coreografia.
Ma la pioggia battente che ha cominciato a cadere in mattinata ha costretto tutti a rinunciare ad uscire sul territorio e far tenere la manifestazione nella palestra del plesso scolastico, alla presenza di tre esponenti dell’Amministrazione comunale (la vicesindaco Borsello, l’assessore Maestrello, il presidente del Consiglio Cretier), di una delegazione della Croce Rossa, del Comitato dei Servizi e dell’associazione Arcobaleno.
Per la dottoressa Russo, i ragazzi di oggi si potrebbero trovare davanti ad “una rivoluzione copernicana, voi avete la possibilità di cambiare le cose, di dire basta alla violenza nei confronti delle donne e delle ragazze, di dire no al silenzio.
Sta a voi scegliere se aiutare i più deboli a ribellarsi a violenze e soprusi, stando al loro fianco e non tacendo”.
Come ricordato dalla vicesindaco Paola Borsello, “la nostra Costituzione aborra le discriminazioni, di qualsiasi tipo esse siano”; “un grosso male della nostra società è l’indifferenza ed attenzione alla violenza psicologica che è peggio di quella fisica”.
Concludendo poi rivolgendosi ai ragazzi: “Voi siete il futuro della società, cercate di migliorarla con coraggio, determinazione, rispetto del prossimo ed aiuto reciproco”.