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sabato, Luglio 27, 2024

    Una passione che diventa lavoro

    L’impegno per la musica di piccole associazioni e volenterosi privati

    UnaVocePocoFaWEBTutti coloro che lavorano nel mondo della musica, in particolare di quella “classica”, iniziano a farlo per passione. Accade in tutti i settori dell’arte, è sempre accaduto e sempre accadrà; ma a maggior ragione accade in questi anni, nei quali la musica non costituisce certo una via con cui si possano ottenere facili guadagni. La passione, sorta in giovane età se non addirittura durante l’infanzia, può talvolta assumere una dimensione totalizzante, che spinge a trasformarsi da fruitori in attori, e a mettere in gioco sé stessi in quella che diviene una vera attività lavorativa, anche se non sempre (anzi, quasi mai) all’impegno, alla responsabilità e al rischio essa affianca una congrua remunerazione. Si può diventare musicisti, studiosi e commentatori, oppure organizzatori e promotori. A quest’ultima figura vorrei oggi dedicare un po’ di spazio, perché, anche se spesso non vi si presta pensiero, è grazie a questa sorta di “impresario” di ottocentesca memoria che prende vita buona parte della ricca offerta torinese di concerti classici. Se nota è l’abbondanza di concerti, meno noto, talvolta agli stessi frequentatori, è chi si prenda cura di organizzarli. Lasciamo per una volta da parte gli eventi legati alle stagioni delle grandi realtà istituzionali, che (sia pure nelle difficoltà finanziarie che oggi coinvolgono tutti) operano con una struttura e un organico stabili preposti al proprio scopo. Le altre serate musicali, spesso ad ingresso libero, sono organizzate da associazioni che contano un numero limitato di iscritti e una ancor più limitata cerchia di volenterosi che si prendono la briga di contattare i musicisti, affittare un auditorium, pubblicizzare le proprie iniziative e – cose meno avvincenti, ma altrettanto necessarie – svolgere una serie di noiose pratiche burocratiche e far quadrare i conti, cercando sovvenzioni sempre più difficili da ottenere o mettendo mano al proprio portafoglio. Perché un concerto, quand’anche sia offerto al pubblico gratuitamente o a prezzo simbolico, ha un costo, e questo costo da qualcuno dev’essere coperto, sia esso un ente pubblico o una realtà privata.

    Chiara Taigi

    Tra le associazioni benemerite che danno vita a molteplici iniziative musicali a Torino, non si può dimenticare “Concertante”, che offre, da ottobre a giugno, una stagione di ben 46 appuntamenti in otto sedi cittadine, organizzati dall’infaticabile Giorgio Griva. Nel corso dell’anno sono ospiti numerosi giovani musicisti, ma anche vere star internazionali come il soprano Chiara Taigi, protagonista di due concerti pochi giorni fa: il 3 dicembre ha cantato pagine sacre nella chiesa di San Lorenzo; il 5 ha tenuto, con il pianista Enrico Zucca, un recital d’opera all’auditorium Vivaldi, nel quale si è ammirata l’intensità della sua interpretazione nelle arie di più forte sentimento religioso, restituite con emozionante empatia emotiva. Tra gli appuntamenti futuri ricordiamo “La serva padrona” di Giovanni Battista Pergolesi, con il soprano Michela Nardò e il basso Mattia Pauluzzo, sabato 15 dicembre alle 17 presso la Famija Turineisa; e il recital lirico del soprano Raffaella Angeletti, all’auditorium Vivaldi il 6 febbraio.

    Nata appositamente per produrre opera è la Nuova Compagnia Lirica, che il 19 novembre ha celebrato il ventennale dalla propria fondazione, e per l’occasione ha organizzato una “Carmen” in forma di “opera raccontata”, cioè proposta nell’antologia delle sue pagine più importanti e per il resto narrata dal presentatore Mario Brusa. Rappresentata all’auditorium Orpheus dell’Educatorio della Provvidenza il 23 novembre e replicata nella Sala San Giovanni di Cuneo due giorni dopo, l’esecuzione si è avvalsa del caldo mezzosoprano Fabiola Amatore quale protagonista, affiancata dal tenore Leopoldo Lo Sciuto, dal baritono Alessio Escobar, dal soprano Micaela Troglia Gamba, e dai soprani Valeria Laino e Fabiola Salaris; Michela Varda al pianoforte e Marco Allora al flauto sostituivano l’orchestra di Bizet, mentre Deborah Bernuzzi si è esibita in interventi danzati. Abbiamo rivolto qualche domanda a Marco Daperno, fondatore della Nuova Compagnia Lirica e produttore dello spettacolo.

    Perché vent’anni fa è nata la Nuova Compagnia Lirica, e quali spettacoli produce?
    È nata con l’intenzione di promuovere la musica d’opera e le risorse artistiche del nostro territorio. Oltre a opere vere e proprie, abbiamo prodotto “opere raccontate” come questa “Carmen”, film, commedie e altre forme di spettacolo.

    La società odierna crede ancora nel teatro d’opera?
    Le istituzioni si dicono sensibili a parole, ma mancano sempre più le risorse economiche. Ultimamente abbiamo trovato un ambiente un po’ più favorevole a Cuneo, mentre la realtà torinese è totalmente latitante. Quando manca il sostegno delle istituzioni, occorre ingegnarsi per sopravvivere diversificando le produzioni e inventando forme di spettacolo più economiche che avvicinino nuovi spettatori: l’opera raccontata va in questa direzione. Dopo “Carmen”, stiamo organizzando una “Madama Butterfly” che andrà in scena l’8 marzo all’Educatorio della Provvidenza e il 10 marzo a Cuneo.

    Perché continuare a organizzare eventi, in assenza di sovvenzioni?
    Una volta questo poteva essere un lavoro in senso proprio, adesso è diventato un’attività costosa, e occorre avere altre fonti di reddito; ma lo si fa per passione e per il piacere adrenalinico che dà l’organizzazione di uno spettacolo ben riuscito!

    Marco Leo


     

    QUESTO MESE AL BOTTEGHINO…

    Unione Musicale: il 16 gennaio al Conservatorio è ospite il Trio Wanderer (violino, violoncello e pianoforte), che propone musiche di Schubert, Bloch e Saint-Saens.

    Filarmonica: il 15 gennaio Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra di Rachmaninov e Sinfonia n. 7 di Dvorak, direttore Giampaolo Pretto, solista Andrea Lucchesini.

    Accademia Stefano Tempia: in collaborazione con il festival “Back to Bach” sarà proposta un’esecuzione integrale dell’Oratorio di Natale di Bach, al Tempio Valdese: le prime tre cantate il 15 dicembre, a cura dell’Academia Montis Regalis e del Coro Accademia Maghini; le ultime tre cantate il 18 dicembre, con I Musici di Santa Pelagia e il Coro dell’Accademia Stefano Tempia.

    Orchestra RAI: il 21 dicembre concerto di Natale: James Conlon dirige Lo schiaccianoci di Cajkovskij. La stagione riprende il 16-17 gennaio con una serata dedicata a Richard Strauss: Quattro ultimi Lieder e Sinfonia delle Alpi, direttore Robert Trevino, soprano Dorothea Roschmann.

    Concerti Lingotto: il 19 dicembre la Kremerata Baltica propone pagine di Mahler.

    Teatro Regio: fino al 23 dicembre La traviata di Verdi, con Maria Grazia Schiavo, Dmytro Popov, Giovanni Meoni (cui si alternano Irina Dubrovskaya, Giulio Pelligra, Damiano Salerno), direttore Donato Renzetti, regia di Henning Brockhaus. Il 29-30-31 dicembre Galà di danza con Roberto Bolle. Dal 10 al 20 gennaio Madama Butterfly di Puccini, con Karah Son, Vincenzo Costanzo, Simone Del Savio (cui si alternano Rebeka Lokar, Massimiliano Pisapia, Fabio Maria Capitanucci), direttore Daniel Oren, regia di Pierluigi Pizzi.

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