L’avevano promesso e così è stato, seppur con qualche giorno di ritardo… Da mesi, da luglio per precisione, molti cittadini lamentavano la scarsa fruibilità dell’Ufficio Anagrafe per via della contrazione dell’orario di apertura, che già non era amplissimo in partenza. La causa della riduzione dell’orario – Cose Nostre se ne era occupato il mese scorso – era dovuta al fatto che ben tre dipendenti dell’ufficio, a rotazione, dovevano prestare servizio in distacco presso l’omologo ufficio del Comune di Mappano.
La promessa era stata, sentiti sindaco ed assessore competente, che con la chiusura del 2018, e la fine dei comandi concordati con l’ex frazione, la situazione degli orari d’apertura sarebbe tornata, perlomeno, alla situazione ante-luglio. E così è stato.
La dichiarazione in merito dell’assessore al personale, il vicesindaco Paolo Gremo: “Come promesso, siamo tornati alla situazione pre-comandi. Le aperture al pubblico dell’Ufficio Anagrafe sono perciò nuovamente quelle che esistevano fino all’inizio della scorsa estate, quindi con l’apertura al giovedì pomeriggio. Non siamo partiti subito dopo le feste, visto che l’accordo per i comandi scadeva il 31 dicembre scorso, perché vi erano alcuni giorni di ferie da smaltire da parte del personale, ma ora ci siamo. Non era più possibile proseguire con i comandi in questo settore, oltre a precisare che i comandi sono volontari, perché per aiutare Mappano non era più concepibile “danneggiare” Caselle: le soluzioni sono altre e ci stiamo ragionando tutti assieme. Tornando a Caselle, quindi si è tornati ai vecchi orari di apertura al pubblico”. Tornati ai “vecchi” orari, non è pensabile ora ampliarli? “La situazione non è così semplice”, risponde Gremo, “stante anche l’impossibilità cronica di poter assumere.
Ci sono spazi per un incremento delle ore di apertura? Al momento penso di no, ma credo che il vero problema non sia tanto questo. Bisogna anche cominciare a pensare alla cosiddetta “quota 100” che potrebbe ridurci ulteriormente il personale a disposizione. Stiamo ragionando su una riorganizzazione del servizio in questione e del personale di tutto l’Ente.
Per esempio, da metà febbraio pensiamo di poter partire con il rilascio delle carte d’identità elettronica, una novità epocale. Ma non è tutto così automatizzato come si dice: ogni Anagrafe ha l’obbligo della conservazione dell’archivio storico e dell’elaborazione e trasmissione degli atti, subendo poi i, legittimi e ovvi, controlli periodici da parte della Prefettura e del Ministero”.
Ma come mai Comuni limitrofi più piccoli, come per esempio San Maurizio Canavese, hanno orari di apertura più estesi?
“Premetto che non conosco l’organizzazione della “macchina comunale” dei nostri vicini”, replica il vicesindaco, “ma non è così automatico che Comuni più grandi devono necessariamente avere più ore di apertura. Per esempio so che diverse anagrafi distaccate della Città di Torino stanno riducendo gli orari di apertura per carenza di personale. Al momento noi abbiamo 4 dipendenti all’Anagrafe e le posso garantire che il lavoro di back-office è ingente: posso affermare con certezza che con l’aumentare dei residenti aumenta il lavoro “dietro le quinte” del nostro personale per i motivi ricordati prima, quello sicuramente. Incrementare le ore di apertura al pubblico forse in questo momento “storico” non si può, ma le posso assicurare che stiamo ragionando su di una modifica degli orari di apertura esistenti, per cercare di venire incontro alle esigenze dei cittadini: ad esempio stiamo pensando ad un’apertura nella pausa pranzo che a molti casellesi potrebbe far comodo. L’intenzione di questa Amministrazione è sempre quella di venire incontro, per quanto possibile, alle esigenze dei suoi cittadini, non certamente di intralciarle, ma le cose non sono sempre così semplici come potrebbero apparire”.
Il commento del sindaco Luca Baracco: “Come dichiarato a dicembre, con la chiusura del 2018, il comando delle dipendenti del Servizio Anagrafe presso il Comune di Mappano è terminato. Ciò ha generato il ritorno agli orari di apertura precedenti. Non era più pensabile proseguire con questo distacco perché ciò arrecava disservizi su Caselle che non potevamo più accettare. Le soluzioni per aiutare il Comune di Mappano devono essere altre e ci stiamo ragionando tutti insieme”.