Come trasmettere ai giovani di oggi interesse e passione per la scienza? La “passione” non si insegna, ma si trasmette, è un po’ come contagiare di buonumore con un sorriso o trasmettere un emozione da una persona all’altra; in questo centra solo la relazione personale, ed è così che si può comunicare la bellezza delle cose. Si stanno svolgendo da alcuni mesi presso Istituto Comprensivo di Caselle degli incontri pomeridiani per avvicinare i ragazzi alla scienza, organizzati dal professore Riccardo Capello, insegnante di matematica e fisica delle medie e Stefania Sparano, maestra della 2B della Scuola Collodi; un modulo di 30 ore di lezione pomeridiane (Meteolab), che coinvolge 19 ragazzi delle classi prime, seconde e terze della scuola media di piazza Resistenza e della sede distaccata di strada Salga. Si tratta di otto incontri a scuola più due uscite sul territorio.
Meteolab è un laboratorio scientifico che attraverso la sperimentazione e l’incontro con scienziati e tecnici specializzati, riesce a comunicare in modo semplice le basi della meteorologia e dei fenomeni atmosferici, una materia certamente molto complessa. L’atmosfera terrestre, l’aria, l’acqua e il vento e la pressione atmosferica sono alcuni fra gli argomenti sperimentati in un piccolo laboratorio chimico, semplici test sviluppati in maniera del tutto controllata, per riprodurre e spiegare i fenomeni metereologici più conosciuti, quelli che fanno parte della nostra vita quotidiana, come la pioggia, il vento e le nubi. “É una grande soddisfazione vederli così divertiti, partecipi e interessati”, spiegano gli insegnanti.
Uno degli appuntamenti più affascinanti di questo viaggio all’interno dei meccanismi metereologici che regolano la nostra vita è stato l’incontro con i tecnici dell’ARPA Piemonte, che con la loro strumentazione altamente tecnologica, una piccola centralina metereologica mobile, hanno mostrato come nascono le previsioni meteo, valutando le isobare dell’alta e bassa pressione e insegnato ai ragazzi come si può simulare una previsione metereologica.
Enrica Munì