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sabato, Luglio 27, 2024

    Intervista a Marisa Errico Catone

    Per il Giorno della Memoria

    Continuano a Caselle gli appuntamenti in rassegna dedicati alla Giornata della Memoria con un’esclusiva intervista a Marisa Errico Catone, scrittrice e poetessa, laureata in Lettere e Filosofia e insegnante per oltre quarant’anni, sopravvissuta ai campi di concentramento in giovanissima età. L’autrice racconterà la storia incredibile di un clamoroso errore burocratico, che l’ha portata, insieme ai suoi genitori – una famiglia non ebrea – alla deportazione all’età di otto anni, in giro per i lager di mezza Europa. 

    Questa sera l’associazione Aegis, alle ore 21.00 in Sala Cervi, propone un incontro in collegamento Skype direttamente con l’autrice, per raccontare la sua esperienza e parlare del suo libro autobiografico.

    Marisa Errico Catone ha scritto numerosi libri che narrano della seconda guerra mondiale, il suo romanzo più famoso Non avevo la stella, edito da Nuovadimensione a cura di Stefano Gambari, direttore della Casa della Memoria di Roma, è arricchito da una prefazione del giornalista Aldo Cazzullo, che lo definisce come “un libro che ha il passo drammatico della tragedia e il respiro della storia”, un libro che “richiama non solo i Tedeschi, ma anche compatrioti italiani alle loro responsabilità”.


    L’appuntamento di questa sera sera sarà un’occasione per ricordare le vittime dell’olocausto e sarà un’azione concreta contro gli atti di antisemitismo.  Purtroppo gli avvenimenti di questo tipo, in Italia e nel mondo, stanno aumentando. L’Osservatorio antisemitismo  della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea (Cdec onlus di Milano) registra dal 2012, in Italia, una flessione crescente che ha raggiunto il suo apice lo scorso anno: partendo da sedici episodi, ne ha censiti tre volte tanti nel 2013, quasi il doppio nel 2014 (86); poi una flessione l’anno successivo (64), per subire un’impennata nel 2016 (130 episodi registrati, tanti quanti nel 2017). Il picco si è registrato lo scorso anno, con 181 casi documentati.

    Senza memoria non c’è futuro, e allora serve sempre ricordare che il “male assoluto” portò alla morte anche omosessuali, rom, dissidenti politici e iniziò con lo sterminio delle persone ritenute indegne di vivere: i disabili.

    La partecipazione a questi eventi non è solo un’occasione per ricordare e riflettere su quanto accaduto, ma è anche parteggiare, non subire, non essere indifferenti e né tollerare alcuna discriminazione contro chi è ritenuto “diverso”, che oggi porta i panni anche dello straniero.

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