“Prove di normalità”, questo il titolo scelto per la cronaca dell’ultimo Consiglio Comunale di fine luglio, prima della pausa estiva. Un Consiglio Comunale all’apparenza quasi normale, senza neanche toni urlati. In realtà, in quell’adunanza c’era un convitato di pietra, mai nominato ma ben presente a tutti : parliamo del ricorso al TAR presentato dalle tre liste risultate perdenti nelle votazioni del 12 giugno. Ricorso depositato presso il TAR del Piemonte lunedì 18 luglio, sottoscritto congiuntamente dai tre capigruppo Fontana, Gremo e Milano, e notificato lo stesso giorno al sindaco Giuseppe Marsaglia e al presidente del Consiglio Comunale Giovanni Isabella.
Le motivazioni del ricorso? Così le aveva riassunte Endrio Milano, nel breve Comunicato Stampa da lui diffuso subito dopo la formalizzazione dell’istanza: “Il ricorso prende le mosse dalle ben note vicende già a lungo dibattute nel primo Consiglio Comunale di Caselle Torinese, tenutosi il 30 giugno 2022; i gruppi consiliari di opposizione, non avendo ricevuto alcuna risposta perlomeno convincente in merito alle presunte incandidabilità in seno alla maggioranza, hanno deciso di presentare formale ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale”.
Nel testo del ricorso ci sono accuse pesanti: “È convincimento dei ricorrenti che l’intero procedimento elettorale è inficiato da forti e gravi irregolarità, con sospetto di infiltrazioni mafiose, in quanto molte persone che furono chiamate come testimoni nel processo San Michele sono state persone attive nella campagna elettorale del candidato sindaco Giuseppe Marsaglia e della sua lista”.
Il ricorso chiede, nelle sue conclusioni, di dichiarare nulla l’elezione del sindaco Marsaglia, o, in via subordinata, di annullare le schede con preferenza a Zaccone e disporre il riconteggio per valutare la corretta composizione dei componenti del Consiglio.
A sostenere di fronte al TAR le richieste dei ricorrenti è l’avvocato Fabrizio Cassia con studio in Torino.
Sull’altro fronte, quello dell’Amministrazione Comunale, lo studio Sciolla e Viale, che nelle controdeduzioni presentate il 2 settembre spiegano come Franco Zaccone fosse al momento delle elezioni candidabile ed eleggibile, dato che la condanna subita nel 2015 si era estinta nel 2021, come supportato da apposito certificato.
Replica Endrio Milano: “La memoria difensiva secondo noi è stata depositata oltre i termini di legge. Noi comunque risponderemo punto per punto”.
Da parte sua, il sindaco Marsaglia alle domande dei cronisti taglia corto: “C’è un vero accanimento contro di me. Ma io non mi preoccupo e resto sereno. Ho la coscienza a posto.”
Non resta che attendere il pronunciamento del TAR, mercoledì 28 settembre.