Risale proprio a un anno fa l’esito della tormentata vicenda sulla scelta da fare per il complesso di edilizia popolare delle Case CIT di Caselle: se procedere al loro efficientamento energetico tramite il Superbonus al 110% (la cosiddetta “opzione A”), oppure la demolizione e successiva ricostruzione integrale con utilizzo dei fondi del PNRR (“l’opzione B”, per la quale spingevano l’Amministrazione Baracco e la Direzione del Consorzio CIT). Alla fine, decisivo fu l’esito del sondaggio a voto segreto dell’11 ottobre di un anno fa con il quale gli inquilini delle tre schiere si espressero a larga maggioranza (109 contro 35), a favore della soluzione A.
Obtorto collo, la Direzione del CIT è stata costretta ad aggiornare i suoi piani: a dicembre scorso la conferma che anche il lotto di Caselle era stato reinserito nell’Accordo Quadro stipulato dal Consorzio con Seaside, società del gruppo Italgas, vincitrice della gara nel frattempo fatta dal CIT per individuare un partner a cui affidare gli interventi di efficientamento energetico consentiti dal Superbonus 110%. su 22 suoi immobili in Torino e provincia. Un contratto “chiavi in mano” del valore complessivo di oltre 57 milioni di euro.
La speranza di poter partire con i lavori già nella primavera di quest’anno, sfruttando così anche l’estate, è venuta meno per via delle note problematiche causate dalle strette governative sul Superbonus e dalla crisi nella disponibilità di materiali e maestranze.
Nel frattempo, il progetto, affidato allo Studio associato Tecse Engineering, è stato rivisitato e limato in qualche parte: fra le modifiche più rilevanti, la rinuncia a trasformare in impianto centralizzato il riscaldamento; le caldaiette esistenti saranno sostituite con nuovi modelli a condensazione e saranno realizzate le canalizzazioni per scaricare i fumi all’esterno. Confermate la cappottatura delle pareti esterne e la sostituzione dei serramenti, nonché la nuova fognatura per mitigare i problemi di allagamento. Spesa totale 15,6 milioni di euro, quindi pari, essendo 168 gli alloggi, a circa 93.000 euro per alloggio.
Lunedì 5 settembre, un primo spazio di cantiere è stato allestito in piazza Borsellino, e mercoledì 10 ottobre è cominciato il montaggio del ponteggio nel lotto di case fra Piazza Borsellino e via Gobetti. Nella prima settimana di ottobre si è svolto un sopralluogo sul posto, a cui hanno partecipato per il Consorzio CIT il direttore Toscano, per la direzione lavori l’ing. Odetto, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale l’assessore arch. Passaretti e il consigliere con delega all’Edilizia Pubblica Bocchetta. Erano presenti inoltre alcuni dei capiscala del complesso, che hanno evidenziato alcune problematiche da risolvere: in particolare le attività di smontaggio di tende esterne ed eventuali inferriate che interferiscono col montaggio della cappottatura sono in carico all’impresa, ma non altrettanto lo sono i rimontaggi e riadattamenti a valle. Un problema che per il momento è aperto. Questo ed eventuali altri saranno gestiti da un apposito comitato che seguirà i lavori.
Per quanto riguarda la sequenza degli interventi, si procederà col seguente ordine: si comincia con la schiera ovest, poi con quella est, quindi con quella corta centrale; alla fine l’intervento sul sistema di raccolta acque.
Quali saranno le tempistiche? La Direzione del Consorzio CIT conta di concludere l’intervento in un anno, e quindi entro l’ottobre 2023. In ogni caso dovranno essere rispettate le scadenze previste per gli interventi di efficientamento energetico in ambito Superbonus 110%: almeno il 60% dei lavori entro il 30 giugno 2023, il 100% entro la fine del prossimo anno.