Il prossimo 25 Aprile è dovere di tutti i sinceri democratici, di ogni appartenenza politica, essere presenti alle manifestazioni e agli eventi perché, attraverso un’abile falsificazione della storia, si sta cercando di negare i valori espressi dal 25 Aprile. Falsificazione della storia operata anche da importanti cariche dello Stato; come il Presidente del Senato che riesce a paragonare un reparto di polizia militare inquadrato nelle SS a una banda militare; volendo farci credere che i “cattivi partigiani” hanno attaccato la Novella. Il 25 Aprile ricordiamo i tanti che dopo l’8 settembre 1943 si impegnarono, rischiando in prima persona, contro le truppe naziste occupanti ed i loro alleati fascisti della Repubblica Sociale Italiana.
– Ricordiamo la Divisione Acqui barbaramente trucidata a Cefalonia.
– Ricordiamo i tanti che nelle città e sulle montagne presero le armi contro i nazifascisti, spesso giovanissimi, molte le donne, tanti i militari (ad esempio i giovani tenenti Carlo Alberto Dalla Chiesa e Carlo Azeglio Ciampi). Più di 45mila morirono per consegnarci la Libertà.
– Ricordiamo gli antifascisti deportati nei lager nazisti e gli ebrei italiani caricati dai fascisti sui treni per i campi di sterminio. Ricordiamo anche i tanti italiani che rischiarono la vita per dare rifugio a chi era braccato dai nazifascisti; esempio di quel coraggio furono le Valli di Lanzo.
– Ricordiamo le tante vittime civili della stragi nazifasciste (Boves la prima).
– Ricordiamo i 600mila militari italiani che catturati dai nazifascisti, preferirono restare nei campi di concentramento tedeschi piuttosto che aderire al fascismo. Sono gli IMI, internati militari italiani, a cui i nazifascisti non riconobbero lo status di prigionieri di guerra. Questi ragazzi cresciuti sotto il fascismo, educati al fascismo, lo ripudiarono.
– Ricordiamo che quando comandavano i fascisti, gli antifascisti andavano in galera o venivano uccisi. L’Italia repubblicana e antifascista invece ha consentito ai nostalgici del fascismo di sedere in Parlamento.
Alla lotta antifascista e alla Resistenza parteciparono italiane e italiani di ogni colore politico antifascista (comunisti, repubblicani, democristiani, liberali, socialisti, azionisti, ecc.) organizzati nel CLN e accomunati dalla voglia di Libertà.
Il Capogruppo Consiliare
Endrio dott. Milano